Mi distendo sull'erba fresca. Le piccole margherite invadono i miei capelli. Dopo la scuola la maggior parte degli studenti vengono qua a studiare oppure a parlare fra di loro.
Prima di oggi non c'ero mai stata. Nessuno ci andava di sera, nemmeno io, ma non riuscivo a stare chiusa in casa. Sentivo il bisogno di guardare le stelle in pace, di rilassarmi.
Jason mi aveva chiamato un centinaio di volte.
Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi e di non pensare a nulla. Quando finalmente ci riesco, sento qualcosa arrivare sulla mia testa. È una palla da calcio. Mi alzo di scatto e sento pulsare la fronte, sulla quale tengo una mano per alleviare il dolore.
"Scusa!"
Un ragazzo mi corre incontro. È magro, snello, capelli neri ed occhi blu.
Si china per vedere come sto. "Ti ho fatto male? Fammi vedere." Prende la mia mano e la sposta per vedere il livido. È grande e viola. "Scusa tanto non volevo..." Mi guarda negli occhi ed arrossisco. Riesco a vedere tutte le sfumature del colore dei suoi occhi. Non prestando attenzione possono sembrare dei semplici e normali occhi blu, ma se li guardo attentamente si intravede del grigio e addirittura del verde.
"Nessun problema, non mi fa più così male." Prende la palla, fa un sorriso di sollievo e se ne va.
Sospiro e torno a distendermi sull'erba fresca. Accarezzo le punte dei vari ciuffi d'erba leggermente più alti degli altri.
Decido di alzarmi e mi dirigo verso la scuola.
Attraverso il marciapiede e in una panchina, non poco lontana da dove sono io, intravedo Jason con alcuni suoi amici. Due di questi mi indicando ed io faccio finta di non vederli.
Passo davanti a loro e a Jason mi chiama dicendo: "Ehi, tu! Capelli Rossi." Lo guardo, roteo gli occhi, faccio un piccolo verso di disgusto e continuo a camminare senza dargli retta.
Sembra che abbia bevuto. Ha la voce strana...come se fosse per aria...come se fosse diventato stupido e senza emozioni.
Lui si alza dalla panchina e strilla qualcosa. "È inutile che fai quella faccia! Tanto non sei nessuno per giudicarmi!!"
Mi giro e mi avvicino a lui com tutta la calma che possa esistere su questo mondo. "Hai ragione. Non sono nessuno. Non lo sono mai stata. Pensavo di essere la tua migliore amica, ma a quanto pare mi sbagliavo. Sei come pensavo che fossi quando ti avevo conosciuto...uguale a tutti gli altri."
Mette le sue mani sulle mie spalle e mi spinge indietro. Inciampo e cado.
Sbatto il gomito sull'asfalto freddo e questo inizia a sanguinare. Lo copro con la mano per alleviare il dolore, ma non migliora.
"Sei tu troppo 'seria'! Non ti va nemmeno di scherzare! Tu ce l'hai con me da quando ti ho baciata al cinema, sai quante ragazze avrebbero voluto essere al tuo posto quella sera?!"
Tento di rialzarmi, anche se con molta difficoltà, e barcollando gli dico: "E tu sei troppo stupido per capire le mie esigenze! Per te esiste solo TE STESSO!!" Gli do un calcio alla caviglia. Lui saltella sul piede buono per non pressare il peso su quello dolorante.
L'alcol inizia a fargli perdere ancora di più il controllo quando sento la sua mano pesante sbattere contro la mia guancia sinistra. Giro la testa di scatto dal lato opposto.
Sento gli occhi bagnati, pieni di lacrime. La vista inizia a farsi appannata e le gocce iniziano ad inondarmi il viso.
Mi giro e lo guardo negli occhi, con sguardo di rimprovero.
Lui prima osserva le sue mani, -ne approfitto per asciugarmi le lacrime- incredulo di quello che aveva appena fatto, e poi mi guarda. Anche lui con le lacrime agli occhi.
"Io...io..."
"Hai chiuso con me." Mi giro e me ne vado.
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Capelli Rossi
RomanceGrace, una ragazza timida e insicura, cambia scuola perché la madre ha deciso di andare a vivere con il suo nuovo compagno. Lei non è dispiaciuta di questo cambiamento, dato che nella sua vecchia scuola tutti la prendevano in giro per i suoi lunghi...