21 Gennaio 2005
La mamma aveva preparato i biscotti appena caldi. Papà ed io ci sediamo a tavola e mi fiondo sul piatto che mamma appoggia al centro.
"Sono buonissimi mammina!" Dico con la bocca piena. Papà si avvicina e pulisce le mie labbra sporche di gocce di cioccolato.
"Forza tesoro, dobbiamo andare o faremo tardi a scuola." Dice papà alzandosi da tavola.
Corro a prendere lo zainetto rosa e do un bacio alla mamma salutandola.
"Buona scuola tesoro."
"Grazie mammina." Esco fuori e corro in macchina.
Vedo papà preoccupato. Non aveva parlato molto quella mattina, e ora che ci penso non mi aveva nemmeno raccontato la solita storiella mattutina. Ne aveva una per ogni mattinata.
Le sue storie non parlavano di principesse o cavalli alati e altre creature fantastiche immaginarie. Raccontavano di bambini e bambine, delle loro vite quotidiane, che cosa gli piaceva o no, che cosa dovevano fare per essere buoni, di conseguenze positive o negative a secondo di ciò che facevano e tante altre piccole cose che potevano fare una specie di 'lavaggio del cervello.'
"Papino..." Chiedo "...stai bene?"
"Si, Grace, sto bene."
Arriviamo al parcheggio della scuola. Ci sono un sacco di bambini che giocano a palla avvelenata, o che si rincorrono a vicenda.
Io non giocavo mai. Mi mettevo a disegnare da qualche parte, a creare scenari immaginari di un altro mondo...un mondo che poteva essere migliore per me.
Scendo dalla macchina e gli do un bacio sulla guancia, in seguito corro verso l'entrata.
All'uscita mi viene a prendere un collega di papà, il quale mi porta in ufficio.
"Ciao, io sono John." Disse dandomi la mano. "Tu devi essere Grace, giusto?" Faccio un cenno con la testa, imbarazzata.
"Mi hanno chiesto di venirti a prendere. Tua papà non poteva venire, aveva un impegno importante. A chiesto a me di portarti in ufficio." Apre la portiera della macchina ed io entro
Quando sono nella sala d'aspetto John mi dice di attendere mentre lui va a chiamare mio padre.
Mi siedo sulla poltrona di velluto blu. Dopo un po' mi addormento, fino a quando il collega di mio padre mi sveglia.
"Dov'è papà?" Chiedo. Accanto a lui c'è mamma.
"Tesoro dobbiamo andare a casa." Dice.
"E papà?" Lei e John si guardano e non dicono niente, quindi decido che era meglio non insistere. Do la mano alla mamma e insieme ce ne andiamo.
Dopo quel giorno papà non è più tornato.
********
"Mamma io sto uscendo!" Urlo.
"Okay tesoro, torna in tempo per la cena!"
"D'accordo!" Apro la porta ed esco. Kyle è fuori dalla porta che mi aspetta. Mi da un bacio sulla guancia e insieme ci dirigiamo verso scuola. Oggi c'è il pomeriggio dell'arte a scuola.
Frequento un corso di disegno e pittura. Lì ho conosciuto una ragazza troppo simpatica, si chiama Lara. È davvero originale, indossa abiti dai colori più stravaganti ed anche la sua personalità è abbastanza simile al suo aspetto.
Al pomeriggio dell'arte ovviamente devono prendere parte tutti gli studenti, per questo Kyle sta venendo con me.
Prendo un elastico e mi lego i capelli. Con il freddo iniziano a gonfiare come un palloncino e l'ultima cosa che voglio è ritrovarmi invasa dai miei ricci rossi.
Ora che ci penso, potrebbero farci un film horror 'Il mostro dai capelli rossi'.
"Allora, come funziona questo 'pomeriggio dell'arte'." Mi chiede Kyle.
"Beh, devi decorate cartelloni, ridipingere le aule e cose così."
"E se non sapessi disegnare?"
"In quel caso ti limiti a dare una ritinteggiata ai muri scolastici." Rido.
"Che bello, non vedo l'ora di imbrattarmi di vestiti!" Dice facendo dell'ironia.
Continuiamo a camminare quando ad un certo punto qualcuno tenta di prendermi lo zaino. Io urlo e cado a terra. Kyle corre verso di me.
L'uomo sta cercando di prendere lo zaino da terra, ma io lo afferrò prima di lui.
Lo guardo negli occhi e mi viene un tuffo al cuore. Avevo già visto quello sguardo, mi era familiare.
Non lo riconosco subito, ma dopo qualche secondo si. Era lui. Come aveva potuto ridursi in quel modo? Quell'uomo, così disperati da tentare di rubare uno zaino ad una ragazzina...era mio padre.
Lui anche si ferma e lascia lo zaino. Mi aveva riconosciuta?
Lo guardo più intensamente. "Papà?"
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Capelli Rossi
RomansaGrace, una ragazza timida e insicura, cambia scuola perché la madre ha deciso di andare a vivere con il suo nuovo compagno. Lei non è dispiaciuta di questo cambiamento, dato che nella sua vecchia scuola tutti la prendevano in giro per i suoi lunghi...