Gli occhi iniziano a farsi rossi e gonfi. Kyle mi tiene il braccio, ma io non lo guardo, continuo a tenere fissò il mio sguardo su mio padre.
Lui se ne va ed io inizio ad urlare: "papà! Papà torna indietro!!! Papà! Papààà!!!!!"
Sento una voce chiamare il mio nome. "Grace, svegliati." Dice la voce armoniosa di mia madre, la quale accarezza la mia fronte delicatamente.
Mi alzo di scatto con il respiro affannato e il viso sudato. Abbraccio mamma e scoppio in lacrime. Era...era solo un sogno.
Da una parte mi sento sollevata perché ho ancora la speranza che mio padre conduca una vita sana e normale. Dall'altra la tristezza si espande all'interno del mio corpo, andando a penetrare negli angoli più remoti della mia anima e del mio cuore.
Mi sento persa. Se fosse stato reale, avrei potuto stargli accanto. Aiutarlo. Appoggiarlo. Dargli tutto l'amore che aveva perso.
Che aveva perso... Le parole risuonano nella mia testa una alla volta, in modo da capire tutti i significati di ognuna di essa.
Non aveva perso niente mio padre...io avevo perso qualcosa, lui! Perché dovrei tenere così tanto a rivederlo, a riabbracciarlo, se poi è stato lui ad abbandonare mia madre e me!
La rabbia scorre nel mio sangue e stringo i pugni mentre abbraccio ancora più forte mia mamma.
"T-tranquilla mamma...avevo fatto solo un incubo."
"Sei sicura di star bene? Hai gli occhi sbarrati."
Sbatto un paio di volte le palpebre. "Si sì, non ti preoccupare."
Mia madre va in cucina e torna qualche secondo dopo con un bicchiere d'acqua per me.
Fuori è notte fonda. Il cielo è grigio fumo, ricoperto dalle troppe nuvole. Le stelle non si vedono, qualcuna sbuca di qua e di là ogni tanto, ma non molte.
Finisco di bere lentamente il bicchiere d'acqua e torno a dormire, o almeno ci provo.
La paura di tornare a sognare un'altra volta mio padre era immensa. Non volevo sognarlo. Non volevo che facesse parte del mio cuore.
Ma la mia testa continuava a pensare a quel sogno e si concentrava soprattutto sul suo sguardo inquietante. Più focalizzo quell'immagine fissa nella mia mente è più mi sento a disagio.
Basta Grace! Dico fra me e me.
Passano alcuni minuti e crollo nel sonno.
******
"Hey stai bene?" Mi chiede Kyle accarezzandomi la guancia.
"Ehm...sì si, non ho dormito molto questa notte, ma a parte questo tutto bene."
"Mi sembri strana, hai un'espressione sconvolta..."
"È solo stanchezza, tranquillo." Gli do un bacio sulla guancia e mano nella mano ci andiamo a sedere sugli scalini -come al solito-.
Non volevo dirgli che ero sconvolta per il sogno che avevo fatto la notte prima.
Gli occhi mi diventano lucidi ed una lacrima cade sulla mia scarpa. Kyle se ne accorge e insiste per farmi dire il motivo per cui sto così.
Mi lasciò scappare un sospiro e gli racconto del sogno che avevo fatto su mio padre, di tutte le riflessioni su di lui, di quanto mi mancasse e di tutte le preoccupazioni che avevo nella testa.
Lui mi stringe forte tra le sue braccia. "Non ci pensare." Mi dice.
"Vorrei, ma non ci riesco." Lo immagino abbracciare un'altra bambina che lo chiama papà. Lo immagino baciare un'altra donna che non so quando gli ha messo un anello al dito. Lo immagino bere una tazza di caffè la mattina presto mentre controlla le ultime email al computer. Lo immagino lavorare fino a tardi e rientrare a casa ugualmente col sorriso sulle labbra. Lo immagino addormentarsi davanti alla televisione. Lo immagino urlare e fare la voce grossa mentre litiga con la sua nuova moglie o rimprovera la sua nuova figlia.
"Sei forte Grace. Più di quanto tu possa immaginare." Mi guarda fisso negli occhi. "Non lasciare che un sogno fatto la notte scorsa ti stravolga."
Inizio a piangere e singhiozzando dico: "I-io d-de-devo cercarlo.." Asciugo le guance bagnate di lacrime.
"Cosa..?!"
"Voglio cercarlo. Ho bisogno di farlo."
"Grace..forse è meglio che tu ci rifletta attentamente. Non puoi."
"Perché?"
"Perché è solo un sogno! Non puoi mettere tutto in una valigia e andare alla ricerca di tuo padre da sola."
"Speravo che tu..." Abbasso lo sguardo "...saresti potuto venire con me..."
Giocherella con i pollici, riflettendo su come rispondermi.
La campana suona e lui si alza di scatto. "Dobbiamo andare."
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Capelli Rossi
RomanceGrace, una ragazza timida e insicura, cambia scuola perché la madre ha deciso di andare a vivere con il suo nuovo compagno. Lei non è dispiaciuta di questo cambiamento, dato che nella sua vecchia scuola tutti la prendevano in giro per i suoi lunghi...