Il campanello della porta di casa suona.
Indosso un paio di pantaloncini bordeaux ed una felpa marrone. Sono seduta alla scrivania intenta a capire gli esercizi di matematica che quel pazzo del professore ci ha lasciato.
Ho sempre odiato la matematica, e la matematica ha sempre odiato me. Siamo nemiche giurate da quando ero in prima media. Alle elementari me la cavavo abbastanza bene. Prendevo voti alti anche se le cose che si fanno alle elementari sono ben distinte e separate da quelle che si fanno alle medie e al liceo.
La geometria era ancora peggio.
L'insegnante parlava di lettere e linee. Mi dava fastidio il fatto che la matematica avesse qualcosa in comune con la mia lingua madre, nella quale sono sempre andata bene.
In poche parole, la matematica è il mio incubo peggiore.
Sono troppo concentrata e mi secco alzarmi, così lancio un urlo, in modo che mia madre possa sentirmi.
Dopo qualche secondo mamma mi chiama, dicendo di venire alla porta. Non sopporto di essere interrotta quando sto studiando, soprattutto quando sono concentrata. Mi alzo sbuffando.
Fuori dalla porta c'è Kyle e mamma ci ha già lasciati soli. Ho i calzettoni color rosso fuoco ai piedi e mi sento alquanto in imbarazzo. Lui mi squadra per un secondo con gli occhi e ride.
"Ehm...che...che cosa ci fai qui?"
"Volevo parlarti di una cosa importante. Puoi uscire un attimo?" Guardo i pantaloncini e i calzini che indosso. Se esco in questo modo mi prenderò l'influenza.
"Si. Puoi aspettare un secondo?" Mi fa un cenno di approvazione con la testa ed io corro in camera per cambiarmi. Sostituisco i pantaloncini con un paio di blu jeans stretti, la felpa con un maglione bianco e al posto dei caldi calzettoni rossi, mi infilo i calzini neri e le mie amate converse. Non pensavo di finire così presto. Afferro la giacca appesa alla maniglia della porta della mia camera. Percorro velocemente le scale che portano all'entrata dove Kyle mi aspetta.
"Eccomi." Chiudo la porta alle mie spalle, infilando le chiavi di casa che avevo preso dal comodino qualche secondo prima di uscire. Ci sediamo sugli scalini che portano all'entrata di casa mia. "Dimmi." Il mio braccio sfiora il suo.
"L'altro giorno, quando ti ho baciato, io..." Lo blocco.
"Tranquillo, posso capire. È stato un errore, nessun problema." Avevo già compreso che cosa voleva dire, ovvero che non era se stesso in quel momento, che non voleva baciarmi, che mi vede solo come un'amica, e tutte quelle cose che dicono le persone quando tentano di rifiutare qualcuno in modo cortese. So come funzionano queste cose.
Mi guarda come se stessi parlando arabo o qualche altra lingua incomprensibile.
"Cosa?" Chiede stranito. "Hai capito male?"
Ora sono io che non capisco. "In che senso?"
"Quello che tu voglio dire è che...tu mi piaci." Sento le mani sudate. Il battito cardiaco diventa così forte da farmi credere che il mio cuore possa schizzare fuori dal petto.
"Anche tu mi piaci." Lui prende la mia mano e la stringe.
Ci guardiamo negli occhi.
Io inizio a sorridere e lui accarezza il mio zigomo destro. Ha delle mani così soffici e morbide, come se fossero delle piume che si appoggiano leggermente sul mio viso.
Rimaniamo lì. A guardarci negli occhi e a tenerci per mano. Del resto non mi importa. Non mi importa più di Jason. Non mi importa più di Roxanne e Laura. Non mi importa più di quelle voci che sento nei corridoi quando le persone mi guardano e bisbigliano. Non mi importa più niente di niente. Voglio dimostrare a che anche io posso essere felice e che merito di esserlo.
Mi lancio verso di lui e lo stringo forte.
"Tu mi proteggerai?"
"Da cosa?"
"Da tutto. Da tutte le persone che sono contro di me. Mi farai sentire apprezza e accettata e, soprattutto, amata?"
"Io sarò sempre al tuo fianco. E delle prese in giro, delle umiliazioni, delle voci e di tutto quello che di brutto e fastidioso non me ne importa niente. A me importa di te, e farò di tutto per farti stare bene."
Prendo il suo viso fra le mie mani e lo bacio.
Voglio fidarmi di lui. Voglio credergli. Voglio essere felice e spensierata. Voglio che tutto questo sia l'inizio di una nuova me.
È arrivato il momento di affrontare il mondo. È arrivato il momento...di essere Grace.

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Capelli Rossi
RomanceGrace, una ragazza timida e insicura, cambia scuola perché la madre ha deciso di andare a vivere con il suo nuovo compagno. Lei non è dispiaciuta di questo cambiamento, dato che nella sua vecchia scuola tutti la prendevano in giro per i suoi lunghi...