Capitolo 1

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Anghel's Pov

Erano le 8.30 del mattino quando la solita sveglia squillò sul mio cellulare. Era giovedì, e quel giorno avevo un "importante" (secondo i miei colleghi di lavoro) incontro con alcune persone che avrebbero parlato di business.

"Fantastico" pensai, mettendomi seduta sul materasso e guardando fuori dalla finestra. Poi i miei occhi si posarono sul computer e sulla console che c'erano sulla mia scrivania.

Ho sempre amato la musica, sin da bambina. All'età di 11 anni i miei genitori mi regalarono una chitarra elettrica ... da lì iniziò la mia carriera da musicista; solo che il rock, il folk o quel genere di musica non faceva tanto per me, così ne creai uno tutto mio. Mi comprai una console, delle casse, e cominciai a comporre. Successe tutto in un batter d'occhio, e all'età di 17 anni divenni una dei Top 10 DJs di Los Angeles. Ero entusiasta, volevo diventare ancora più popolare! Così proseguii ... e fu così che uscì il mio primo album: Nightmares. Ebbe un grande successo, e dopo poco mi contattò la casa discografica I.L.Y.M. (I Love Your Madness), della quale faccio ancora parte. Suono con un buon gruppo di persone, la maggior parte maschi. Sono bravi ragazzi ... sono divertenti, bravi musicisti, e sono simpatici. Ma nessuno di loro mi ha mai dimostrato di volermi bene più di tanto. Siamo più colleghi, che amici.

- Anghel? Sono Kevin ... tra 10 minuti partiamo! Le persone che dobbiamo incontrare ci aspettano nella loro sede a 35 km da qui, sbrigati! -

- Ho capito, adesso mi preparo! - gli risposi indifferente. Essere di fretta non era tra le mie opzioni. Così mi alzai dal letto e aprii le ante del mio grande armadio in legno bianco, tirando fuori i primi vestiti che adocchiai: dei leggins neri, una maglia a maniche corte nera che mi arrivava a metà coscia, e delle vans del medesimo colore. Mi piace il nero, non si nota? Uscii dalla mia camera prendendo la borsa, il cellulare e gli occhiali da sole ed entrai in bagno. Mi spazzolai i capelli, mi lavai il viso e i denti e mi truccai quel poco che bastava.

In quel giorno mi sentivo particolarmente stanca ... ero davvero stufa. Facevo sempre le stesse cose. Io vorrei che cambiassero le cose; io vorrei suonare non tanto per avere milioni di fans ed essere famosa in tutto il mondo solamente come "Hydra" (sì, anche quello mi importa, ma non è quello il punto ...), ma essere libera e suonare per il puro motivo di essere felice e vivere la mia vita diversamente da tutti quelli che se ne stanno perennemente sul divano, o nel letto, o in giro per le città in cerca di qualcosa da fare. No. Io voglio qualcosa di diverso. Voglio che la mia musica trasmetta al mondo le mie emozioni, ciò che provo mentre faccio le cose che mi piacciono, ciò che mi diverte e mi fa sorridere.

Voglio che trasmetta ciò che io sono.

Scesi nella grande sala e vidi che i miei colleghi erano già pronti: c'erano Kevin, Loris, Maya e Thomas. - Andiamo? - mi domandò Maya, io annuii con un sorriso e uscì dalla porta chiudendo a chiave. Maya e Loris vennero con me nella mia Lotus, mentre Kevin e Thomas andavano con la BMW di Thomas. Viaggiammo per un'ora e mezza per le vie della vasta città statunitense, fino ad arrivare alla grande sede dell'etichetta discografica che ci aveva contattato. Avevo sentito molto parlare di quella casa discografica, la OWSLA, una delle più grandi del mondo. In quella etichetta ci sono molti dei più famosi dj del mondo: Aryay, Alesia, Getter, I Am Legion, Kill the Noise, Must Die!, Snails, Valentino Khan, Yogi, Skrillex ...

Skrillex.

Avevo preso spunto dal suo modo di fare, dalla sua musica. Mi incantava. Mi riempiva di emozioni ogni volta che la ascoltavo, ed era bellissima. E' una melodia che ti penetra fino alle ossa e per un momento ti fa sentire vivo, pronto ad affrontare il mondo; la sua musica è qualcosa di meraviglioso. Ho sempre seguito Sonny (questo è il suo nome, Sonny John Moore), sin da quando suonava nei From First to Last. Ho sempre amato la sua musica. Ho sempre amato tutto quello che faceva. Lui è sempre stato una di quelle persone veramente libere, che si divertiva, sorrideva e non si dava mai per vinto. Lui si che viveva la sua vita.

Scesi dall'auto e mi diressi insieme agli altri verso l'entrata, osservando le due guardie appostate davanti al grande portone di vetro. Kevin disse loro i nostri nomi e il motivo per cui eravamo li. Uno dei due uomini disse qualcosa e poi si spostarono entrambi, lasciandoci passare. Entrammo nella vasta hall del palazzo e ci guardammo attorno; la nostra sede non si avvicinava minimamente a quella della OWSLA per aspetto fisico, la nostra era molto più piccola. Dopo poco ci raggiunse un uomo di media statura, capelli corti castani e occhi azzurri, che ci diede un caloroso benvenuto: - Benvenuti ragazzi! Sono grato che abbiate accettato il nostro invito. Prego, seguitemi! - e ci indicò la strada.

Passano per corridoi che sembravano infiniti, oltrepassammo innumerevoli stanze di registrazione dove alcuni tizi stavano lavorando, fino a raggiungere una grande aula marmorea interamente chiusa da vetrate, con un grande tavolo rettangolare al centro. Vi erano 12 sedie, su 5 di esse ci sedemmo noi, ai lati, mentre a capotavola si sedette il ragazzo che ci aveva accolti. - Allora, io sono Chris, piacere di conoscervi! -, noi gli dicemmo in ordine i nostri, e quando egli udì il mio il ragazzo sobbalzò e mi disse: - Ah Anghel! Sono contento che sia venuta, dobbiamo parlare di cose molto importanti mia cara. - io gli sorrisi, anche se ero confusa. L'uomo medio-alto si alzò, si abbottonò la giacca e prese un telecomando. Premendo un pulsante, alle sue spalle si abbassò un telo di proiezione, sul quale cominciarono a riprodursi dei filmati: quella ero io! Erano dei pezzi di alcuni miei concerti fatti di recente, e le riprese provenivano dal backstage. Guardai i video stupita ma anche un po' imbarazzata: quando suono faccio dei movimenti strani ed euforici, che nel video sono alquanto evidenti, e mi faceva ridere vedere me stessa in quello stato. Mentre cercavo di non ridere, il ragazzo cominciò a parlare: - Negli ultimi periodi, alcuni dei nostri ragazzi hanno avuto la fortunata occasione di assistere ad alcuni tuoi concerti. E sai cos'hanno detto, Anghel? - io scossi la testa - Che sono spettacolari! La tua energia è sbalorditiva Anghel, hai una potenza che ha dell'incredibile. Hanno detto moltissime altre ottime cose sui tuoi conti ... ma è anche molto strano che noi non abbiamo mai sentito parlare di te e della tua compagnia, la I.L.Y.M. -

- Sì non siamo molto famosi, per lo meno non internazionalmente come voi insomma ... - gli dissi con un sorriso innocuo, e lui ricambiò allegro. - Ed è proprio questo il punto! E' un peccato che tu non possa essere ancora più conosciuta, sia te che la tua compagnia. Noi vogliamo che le persone come voi siano realmente felici di vivere in questo mondo, suonando la propria musica per il solo piacere di farlo. Ed è per questo che siete qui tutti voi ... io e un mio amico, colui che ha notato il tuo potenziale, abbiamo una proposta da farvi. - e poi chiamò qualcuno a voce alta, guardando fuori dal recinto di vetro, - Sonny, Sonny! - gridò.

"S - Sonny?" pensai tra me allibita. Davvero avrei incontrato Sonny Moore, insomma ... Skrillex?! Uno dei più grandi dj del mondo mi chiede un incontro? Oh mio dio!

Mi voltai verso il corridoio e lo vidi per davvero: basso, vestito di nero, i capelli scompigliati tutti da un lato, occhiali e un tenero visino da criceto (questo è ciò che ho sempre pensato dii lui :D). Lo vidi incamminarsi verso la porta d'entrata, aprirla e avvicinarsi a Chris. Io lo guardavo sbalordita, ero senza parole. Non mi sarei mai aspettata di trovarlo qui! Sapevo che faceva parte della OWSLA, ma non mi aspettavo di trovarlo in sede ... mi aspettavo fosse a uno dei suoi innumerevoli concerti in giro per il mondo! Ero così stupita ... e felice. Finalmente lo incontravo, e nel più strano dei modi!

Mi guardai la mano e mi diedi un pizzicotto di nascosto, per verificare se ciò che stava succedendo non era un sogno. Poi rialzai lo sguardo verso Sonny che esclamò con un grande sorriso: - Ehi ragazzi! Ho sentito la vostra musica ed è fantastica! Complimenti, davvero. - ci salutò, stringendoci a uno a uno la mano. Quando arrivò il mio turno, lui mi guardò a lungo con un sorriso, come se volesse leggermi nel pensiero.

- Ciao Anghel. - mi disse in tono basso e gentile, stringendomi la mano con entrambe le sue. Rimase così per qualche istante, e poi passò a Thomas e Loris.

Ero al settimo cielo, e non riuscivo a smettere di sorridere.




One Of More Than Seven BilionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora