- Si, mi piace molto la musica che componevate ... - dissi io a bassa voce, guardando le nostre mani che ancora si stringevano. Sentii quella di Sonny muoversi e stringere la mia più forte: - Quali ti piacciono di più? - mi domandò all'improvviso. Io lo guardai con un sorriso e poi gli risposi: - Mi piace molto l'album Heroine, ma adoro le canzoni che cantavi tu: Mora, Copaface, Gypsyhook, Oceans, Turmoil, e tutte quelle successive. -
- Wow! Sai proprio tutto ahahahah! - rise Sonny, sistemandosi gli occhiali neri.
- No, è solo che mi piaci davvero tanto ... - risposi io, abbassando ancora di più la voce e riducendola ad un sussurro. Ma lui aveva sentito. Ed aveva colto il vero significato di quella frase. - Lo so, anche tu mi piaci molto Anghel ... e mi dispiace di non esserci incontrati prima. Comunque, è meglio tardi che mai, non credi? - e mi sorrise innocentemente. Io mi sciolsi. Ricambia il sorriso, e rimanemmo a fissarci per minuti interi; poi, quell'attimo magico venne interrotto dall'arrivo dei piatti.
Finimmo tutti in mezz'ora e poi ordinammo dei Brownies da mangiare insieme. Entrambi eravamo fanatici del cioccolato! Mentre finivo di mangiare l'ultimo pezzo, sentii una presenza alle mie spalle; mi voltai e vidi un uomo alto, robusto, dai capelli neri e gli occhi azzurrissimi. Lo guardai prima con diffidenza, ma poi capii: doveva trattarsi di Daniel. Sonny, infatti, si alzò di scatto e corse ad abbracciarlo amichevolmente esclamando: - Ehi!! Come vanno le cose Dan? -
- Sonny! E' sempre un piacere rivederti qui al Dangalang. Tutto a meraviglia, e tu? - rispose entusiasta l'uomo. Doveva avere circa 35 anni. - Lo stesso anche per me. Ti voglio presentare Anghel King, una ragazza davvero speciale e importante per me; è entrata da poco nella OWSLA, ed è straordinaria. - io mi alzai e gli strinsi la mano sorridendo. Lui mi guardò da capo a piedi e poi mi sorrise anch'esso; aveva un sorriso dolce, come quello di un cucciolo. - Wow, bene! Sono curioso di sentire alcuni dei tuoi pezzi. Avrò mai questa opportunità? Ahahahah! - mi domandò, e io annuì un po' in imbarazzo e gli dissi che appena tornavo gli avrei fatto sentire la mia musica.
- Ho sentito da Thomas che avete in programma un tour in Asia. Quando iniziate? - domandò a Sonny, il quale gli rispose subito: - Credo che partiremo verso inizio novembre, ma bisogna ancora programmare tutto ... non abbiamo nemmeno fatto l'annuncio. Non vediamo l'ora! - e mi guardò con un ampio sorriso sul viso, il che mi fece battere forte il cuore. Io annuii insieme a lui e poi guardammo Daniel che iniziò ad augurarci buona fortuna e a dire che gli sarebbe piaciuto venire.
- Appena torneremo qui, faremo un concerto apposta per te amico mio! - esclamò Sonny alzando le braccia al soffitto. Daniel si mosse a destra e a sinistra per la gioia, e poi gli batté il pugno. Io li guardai attentamente: Sonny aveva un grande sorriso sulle labbra, sempre, lo stesso Daniel. Erano entrambi entusiasti della nostra imminente avventura, ma Sonny ... lui era davvero al settimo cielo. E credo anche che si senta così per il fatto che io vada con lui.
Da quando ci siamo conosciuti abbiamo subito legato, e io già innamorata .... Per cui, siamo entrambi felicissimi.
Poi Sonny mi guardò e disse: - Andiamo, Anghel? Vuoi qualcos'altro? -
- Oh nono, sono a posto così. Sì, andiamo! - risposi, prendendo la felpa e la borsa. Sonny tirò fuori il portafoglio e fece per pagare Daniel, ma lui respinse la sua mano con i soldi e disse: - Nonono. Offro io per entrambi, in occasione del nostro incontro dopo tanto tempo e di quello nuovo con la meravigliosa Anghel! Alla prossima ragazzi e non combinate guai! - e ci fece l'occhiolino dopo averci salutato con un batti-il-pugno a testa.
Uscimmo dal Dangalang entrambi col sorriso sul volto: Sonny mi afferrò la mano all'improvviso, senza dire nulla, e diventammo muti. Lo guardai per cercare i suoi occhi, ma lui non mi guardava. Non era voltato verso di me, né diceva nulla, guardava solamente avanti facendo finta di nulla, ma io riuscii a scorgere il pizzico di imbarazzo sul suo viso. Sorrisi in silenzio. Stavamo per attraversare la strada quando sentii il mio corpo sbilanciarsi verso destra e inclinarsi violentemente; sentii che la mano di Sonny lasciava la mia e le mie gambe cedettero. Sentii la dura sbarra di un palo scontrarsi con la mia fronte e il mio corpo accasciarsi sull'asfalto. Per qualche istante non riuscii a vedere nulla, a sentire nulla, rimasi a terra. E' stata una brutta caduta, "ma causata da chi?" mi domandai. Cercai di rialzarmi sorreggendomi con le braccia e guardai verso il basso; una piccola chiazza di sangue scuro era sparsa nel punto in cui la mia testa aveva colpito il palo e il terreno, e più avanti intravidi un uomo che correva lontano sul marciapiede con in mano la mia borsa. Vidi Sonny correre verso di me ed esclamare: - Anghel! Anghel!! Stai bene? Dannazione, ho cercato di fermarlo ma è inutile ... -
- Si, si ... - risposi piano, sedendomi.
- Anghel ... stai sanguinando! - mi disse Sonny terrificato. Fu allora che sentii del liquido caldo scorrere sulla mia guancia destra, e tastai con la mano. La guardai e vidi che essa era ricoperta dallo stesso sangue che era sparso sul marciapiede; avevo un taglio sopra al sopracciglio. Tuttavia non pensai a quello, ma al ladro. Guardai oltre la spalla di Sonny e ancora riuscivo a vedere il ladro correre, così mi alzai barcollando e scuotendo la testa per vedere meglio, e cominciai a rincorrerlo: - Andiamo Sonny, possiamo ancora fermarlo! -
- Ma Anghel hai bisogno di cure!! - mi gridò da dietro.
- Ci penseremo dopo! - gli risposi frettolosamente, poi indicai il vicolo alla mia destra - Entra in questo vicolo e al prossimo incrocio taglia a sinistra, così non avrà scampo! Fai in fretta Sonny!! - e aumentai il più possibile la velocità, anche se la testa faceva terribilmente male.
Diminuii la distanza dal ladro, e arrivati all'incrocio, grazie a Dio, vidi Sonny che era riuscito a superarci e a spuntare di fronte a lui. Nel momento in cui si fermò io gli arrivai alle spalle, e quando si voltò io non esitai a tirargli un destro dritto sul naso con tutta la mia forza, costringendolo ad accasciarsi al suolo. Sonny lo bloccò ma il ladro era già svenuto. Avevo il fiatone e quasi perdevo pure io i sensi; caddi sulle ginocchia e mi trascinai fino al muro di un edificio, appoggiandomi ad esso. Sonny si avvicinò disperato e cominciò a riempirmi di domande: - Anghel!! Come stai? Ti fa tanto male la testa? Ora chiamo la polizia e poi andiamo dritti all'ospedale ... resisti angelo. Cazzo, meno male che non ti ha fatto del male. - e mi abbracciò forte, accarezzandomi il capo. Io appoggiai la testa sul suo petto e chiusi gli occhi, rispondendo solamente che stavo bene. Non mi ero nemmeno interessata a sapere chi era il ladro, avevo solo atteso la polizia e guardato come, dopo averci fatto qualche domanda ed aver controllato la mia ferita, lo portavano via. Dopodiché Sonny volle a tutti i costi portarmi in spalla fino alla macchina, poi guidò verso l'ospedale più vicino.
Sonny's Pov
- E' stata fortunata, signorina King, non ha riportato nessuna frattura o lesione. Solamente un taglio superficiale. Ora compili per favore questi moduli, poi potrà tornare a casa. Arrivederci! - ci comunicò il medico.
- Grazie, dottore ... - disse Anghel con un piccolo sorriso. Finì di compilare i moduli in silenzio e poi uscimmo dall'ospedale. Anghel era silenziosa, e non era molto di buon umore; - Anghel, come ti senti? - le chiesi piano, accerchiandole il bacino col braccio. Lei mi guardò e mi sorrise innocentemente dicendo: - Mi gira un po' la testa, ma il dottore ha detto che è normale ... non ti preoccupare, sto bene Sonny, e grazie ... - io non potei fare altro che fissarla con un grande sorriso. Era così dolce, e non si preoccupava minimamente del suo stato fisico. Quello che le importava era far sapere che stava bene. La abbracciai forte, cercando di tirarle un po' su il morale, e poi entrammo in macchina.
Feci per accendere il motore quando il cellulare di Anghel squillò. - Si? Oh, salve ... Si, si. Che cosa?? Va bene, arriviamo subito. - sentii Anghel rispondere, e poi chiuse la chiamata. - Chi era? - le domandai curioso, e lei sbottò seria: - Sonny dobbiamo andare al distretto di polizia, subito. -
- Che succede angelo?? - insistetti. Che cosa stava succedendo?
Lei mi guardò con gli occhi lucidi, stava quasi per piangere. Mi guardò per qualche istante poi rivolse lo sguardo sulla strada. - Mio fratello. - disse solamente.
- Tuo fratello? Che significa?? -
- Mio fratello ... era il ladro. -
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One Of More Than Seven Bilion
General Fiction"Sono una ragazza come tante altre. Non sono diversa. Sono una goccia d'acqua in un vasto oceano. Ma vorrei tanto essere diversa. Forse sono un po' più conosciuta di altre ragazze; molti mi conoscono come "Hydra", una delle rare e giovani ragazze ch...