Capitolo 6

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Anghel's Pov

Le piume cominciavano a fuoriuscire dai cuscini, spargendosi per tutta la stanza, ma nessuno dei due era intento ad arrendersi.

Colpii Sonny allo stomaco e voi in testa, facendolo barcollare sul letto: - Attento! - gli gridai quando vidi che stava ritraendo un piede oltre al letto. Sonny guardò verso il basso ma poi rialzò la guardia. Tuttavia io non avevo intenzione di colpirlo ... un altro piano.

Gettai due cuscini alle sue spalle, e mi abbassai curvando la schiena. Lui mi guardava confuso, ma non smetteva di tenersi il cuscino davanti al torace; allargai le braccia e lo fissai sorridendo: - Placcaggio!!! - e mi lanciai su di lui. Come avevo calcolato, i cuscini erano atterrati dietro a Sonny, e ci finimmo proprio sopra; cademmo una sopra all'altro e le risate echeggiarono in tutta la casa. Dopodiché venimmo sepolti dalle piume dei cuscini che ormai si erano sgonfiati; rialzai la mia testa dal petto di Sonny per vedere la sua espressione, la quale era dolorante ma anche divertita: - Dannazione Anghel ... mi sono spezzato la schiena! - e si mise a ridere, coprendosi gli occhi con la manica della felpa nera. Io lo guardai ridendo e gli chiesi scusa e mi rialzai, aiutandolo a sua volta. - Ti sei fatto tanto male? Ahahahah scusa ... - gli dissi una seconda volta, e lui mi guardò con un leggero sorriso. - No non ti preoccupare, sto bene. E comunque sai atterrare bene le persone ... - rispose lui, rimettendo qualche cuscino sul letto. Io lo copiai mentre mi toglievo alcune piume dentro alla maglietta.

Finimmo di sistemare camera ed erano quasi le 23.00. Diedi a Sonny una maglia a maniche corte e dei pantaloncini per la notte, mentre io mi misi un pigiama che mi aveva regalato Maya: una maglietta a strisce bianche e nere con degli short neri. Era stato il mio ultimo regalo di compleanno.

- Sei stanco, Sonny? - gli domandai mentre gli porgevo qualche snack. Lui fece spallucce e non esitò ad afferrare una manciata di patatine, dopodiché rigirò la domanda su di me: - Soltanto un po' ... - risposi, appoggiando il vassoio sul comodino e sedendomi accanto a lui. Sonny mi guardò con un sorriso e disse: - Allora sarà meglio che ci riposiamo un po', no? -

- Va bene. - accettai, e mi sdraiai goffamente sul letto bianco iniziando a guardare il soffitto. Sonny si sdraiò accanto a me e fece lo stesso; non so perchè ma nessuno dei due sapeva cosa dire. Il silenzio piombò e tutto sembrò oscurarsi ... il buio divenne così pesante. Sentii lentamente che Sonny mi veniva più vicino e mi accerchiava con le braccia, stringendomi in un dolce abbraccio per proteggermi da quell'oscurità che era calata inspiegabilmente. Mi sentii più al sicuro, e mi accovacciai tra le sue braccia; lui mi diede un bacio sulla fronte e poi tirò le coperte per coprirci e poi addormentarci in un lungo e tranquillo sonno.

Mi svegliai la mattina con le coperte che mi coprivano fino al collo; mi girai dalla parte opposta e vidi che Sonny non c'era. Mi alzai e mi vestii frettolosamente, chiamandolo. Scendendo le scale lo vidi seduto sul divano a guardare la tv; - Oh scusami, ma non volevo svegliarti ... così sono sceso a vedere un po' di televisione. - disse solamente lui, rivolgendomi uno sguardo talmente dolce che il mio cuore sembrava essere esploso; cercai di trattenere il rossore ma ci riuscii a fatica. Scossi la testa e gli dissi che era tutto ok, poi mi diressi in cucina per preparare la colazione a entrambi.

- E' pronta Sonny! - lo chiamai, e lui corse subito a tavola. Era di fronte a me, e mangiava come se non avesse toccato cibo da un mese. Era buffo, così mi misi a ridacchiare sotto i baffi; Sonny mi guardò mentre mangiava un pancake ed esclamò con un ampio sorriso: - Sono deliziosi questi pancakes! - e mandò giù il boccone soddisfatto. - Vedo che ti piacciono molto! Li stai finendo tutti ... - gli dissi dandogli una pacca sul braccio. Lui si mise a ridere ma dopo poco divenne mogio, sussurrando: - Già ... ma non è sempre stato così. -

- Che vuol dire? ... Sonny che ti prende? -

- Niente ... mi sono solamente ricordato il passato. - disse con aria triste, continuando a finire il pancake. Io lo guardai e gli presi la mano: - Voglio sapere. -, lui mi guardò preoccupato, ma poi sospirò vedendo che il mio sguardo era deciso.

- Quando ero giovane, io ero bulimico ... - e si fermò per un attimo, guardandomi. Io lo guardai paralizzata: lui ... bulimico? Cosa?! - Non mangiavo quasi nulla, vomitavo di continuo, e non stavo mai bene ... e tutto questo solo perchè non volevo ingrassare ed ero un emo del cazzo. - e poggiò violentemente la forchetta sul tavolo, voltandosi verso la sala. Si vede che odiava il suo passato.

- Non essere duro con te stesso. Il passato è passato ... può non essere stato uno dei più belli, ma ora sei cambiato, hai SCELTO di cambiare, e stai meglio. O sbaglio? Non sei soddisfatto di come vivi ora? -

- Io ... si, io amo la mia vita ora. Ma il solo pensiero mi fa star male. - disse lui, fissandomi con quegli occhi da cucciolo. Io strinsi la sua mano più forte e gli dissi solamente: - Allora smettila di pensarci. Non ancorarti al passato, ma al presente perchè la vita è solo una. -, lui annuì e tornò a sorridere e a mangiare un altro pancake. Nel vederlo io mi misi a ridere, e contagiai anche lui. Finimmo dopo un quarto d'ora la colazione e decidemmo di tornare alla OWSLA, anche perchè Chris ci aveva chiamati.

Giungemmo alla sede verso le 9.30 e Chris ci attendeva sorridente nella hall: - Allora come è andata la serata ieri? -

- Bene, ci siamo divertiti un sacco! - esclamai io, dando una piccola occhiata a Sonny che mi stava raggiungendo. - Buon per voi! - disse Chris - Bene, se volete c'è Thomas nello Studio 1, se volete discutere del tour ... - e se ne andò salutandoci con la mano. Io e Sonny salimmo le scale ed entrammo nello studio: trovammo Thomas comodamente seduto sul divanetto che smanettava al suo portatile, isolato pure con le cuffie. Sonny gridò il suo nome in modo che ci sentisse, e lui si voltò a guardarci e balzò in piedi per salutarci: - Ehi!! - esclamò e prima batté il pugno a Sonny per poi abbracciarlo. Sonny lo salutò entusiasta e poi disse: - Ehi ti presento Anghel, una novità della OWSLA. E' straordinaria ... e speciale. - e mi guardò con un sorriso dolcissimo. Io mi misi una mano sul viso e feci una risatina d'imbarazzo. Thomas, il famoso "Diplo", mi allungò la mano esclamando: - Davvero? Bene! Sono ansioso di vederti in azione con i miei occhi. Anghel ... di cognome? -, io gli strinsi la mano calorosamente. - King. Anghel King. -

- Bene, Anghel King, benvenuta sulla Aliens' Ship. Giusto Sonny? -

- Si! - gridò lui, battendogli il cinque. Quei due si intendevano immediatamente; probabilmente erano migliori amici. Erano così carini insieme. Riuscivo a sentire quanto si volevano bene. - Bene, sono venuto qui per discutere del nostro tour ... hai qualche idea per le tappe? -

- No, ma ho una proposta. Ti va se Anghel si unisce al gruppo? Sarebbe un'ottima cosa sia per lei che per noi ... special guest per il mondo intero! -, Thomas guardò prima me e poi Sonny con un sorriso, e alzando le braccia esclamò: - Beh si può fare! Così ho l'occasione di sentire Anghel al massimo delle energie, vero? - e io annuì entusiasta. Suonerò con Skrillex e Diplo per un intero tour nel continente Asiatico! Non vedo l'ora!!

- Poi, se avremo un grande successo ... si potrebbe anche parlare della collaborazione con i Jack U, mh? -

- Non così in fretta Sonny ... senza offesa Anghel, ma prima dovremmo vedere le sue capacità, non credi? Prima vediamo se è in grado di starci dietro. - disse Thomas, guardandoci entrambi in modo innocente. Io non mi offesi, anche perchè quello che diceva Thomas era giusto: non potevano arrivare a conclusioni senza nemmeno vedermi al lavoro. Tuttavia, voglio davvero dare il mio meglio. Ora ho la possibilità di cambiare, di rendere la mia musica più significativa per tutti e la mia persona più libera.

- Hai ragione, ma comunque non la sottovalutare, amico mio. Io ho già visto il suo potenziale ... ti lascerà senza parole. - concluse Sonny, mettendomi una mano sulla spalla. - Meglio così. - disse Thomas, riprendendo il pc. Ci mostrò lo schermo e ci mostrò la pagina di Chrome: essa mostrava una mappa con 8 puntini rossi sparsi per l'Asia. - Cercando a casa ho puntato su questi luoghi: Singapore, Tokyo, Kuala Lumpur, Saigon, Hanoi, Hong Kong, Busan e Shanghai. Che ne pensate? -

- Perfetto! Sei sempre tu quello che stabilisce le tappe di solito ahahah! - esclamò Sonny, saltellando entusiasta. Io lo guardai con un sorriso e poi mi guardò anch'esso. Non riuscii più a trattenere l'emozione: cercai di trattenere le lacrime, ma invano; mi coprii il viso con le mani e mi voltai dall'altra parte.

Il mio primo concerto in Asia. Con Skrillex e Diplo. Shanghai, Tokyo, Hong Kong ... sta succedendo davvero.

Sonny mi abbracciò da dietro con un lungo "aww", e pure Thomas si mise ad abbracciarmi, sormontando le braccia di Sonny. - Sei emozionata, Anghel?! - mi domandò amichevolmente Thomas, e io annuì sorridendo ad entrambi dopo essermi voltata. - E' il mio primo concerto in Asia ... - dissi con la voce tremolante. Sonny mi sorrise e disse: - Beh allora ancora meglio! Sarà fantastico! -





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