Capitolo 12

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Era quasi sera, e il cielo prendeva sempre più i colori magnifici del tramonto mentre noi ancora eravamo in viaggio verso il posto in cui mi voleva portare Sonny. Guardavo il cielo mentre ero in macchina, e giocavo a distinguere le strisce tra i colori rosa e arancione, lo facevo sempre ... sin da piccola.

Sonny entrò in un parcheggio e si fermò, dicendomi di scendere che eravamo arrivati. Io lo guardavo confusa: eravamo vicino al mare. Sentivo la leggera brezza fresca accarezzare il mio viso e riuscivo a sentire il tipico odore dell'acqua marina; sentivo il rumore delle onde che si stagliavano contro la costa e il fischio del vento tra la vegetazione. - Sonny dove mi stai portando? - gli chiesi, ma lui mi rivolse solamente un veloce sorriso e mi afferrò la mano, cominciando a tirare. Corremmo giù per un viale alberato, fino a raggiungere la spiaggia, e ... lo spettacolo mi lasciò senza parole.

La spiaggia era totalmente deserta. Un gazebo bianco era allestito vicino all'acqua, con un tavolo da due posti, delle candele accese su di esso e un divanetto rettangolare bianco che dava sul mare. Un piccolo tavolo circolare bianco, accanto al divano, ospitava una console e un pc. Veli bianchi e collane di fiori colorati incorniciavano il gazebo e delle torce formavano un viale verso di esso. Del sole non rimaneva altro che una semicirconferenza arancione, che nascondeva l'altra metà nell'acqua limpida nel mare, creando dei colori mozzafiato: arancione, rosa, rosso, tutto si mescolava in un'armonia magnifica. Era un posto meraviglioso.

- Sonny ... è ... sono senza parole. - balbettai io con un filo di voce, iniziando (di nuovo) a piangere. Sentii le mie mani iniziare a tremare, mentre quella di Sonny mi stringeva ancora più forte; lui mi si prostrò davanti e disse con un sorriso dolcissimo: - Voglio dimostrarti fin da subito che voglio essere la persona che ti è più vicina. Che ti sarà sempre più vicina. Vieni, angelo. - e mi indicò la via lungo le torce. Camminammo mano nella mano, e poi mi fece accomodare al tavolo apparecchiato in modo impeccabile: Sonny si abbassò dietro al divano e insieme a lui sbucarono due vassoi chiusi. Uno me lo porse a me e uno se lo mise a suo posto. Scoperchiai e vidi un grande trancio di salmone cotto al forno, e di contorno patate, pomodorini e insalata. Vi era anche una ciotolina con della salsa rosa e del limone; wow *_*. Inoltre Sonny stappò una bottiglia di vino rosso e lo versò in entrambi i nostri bicchieri; ad un cenno di Sonny iniziammo a mangiare.

Non era delizioso, di più! Guardai Sonny con un ampio sorriso e dissi: - E' squisito! Ma come hai organizzato tutto questo?! -

- Ho chiesto di preparare tutto a Chris e gli altri intanto che eravamo in giro per negozi. Volevo fosse una sorpresa ... ti piace? - chiese lui, con degli occhi da cucciolo.

- Sonny ... tutto questo è magnifico! Certo che mi piace! - esclamai io, guardandomi tutt'attorno meravigliata. Non avevo mai ricevuto un regalo così bello. Anzi no. Avevo ricevuto lui, e questo diceva ogni cosa.

Finimmo poco dopo di gustare i piatti e il vino deliziosi, così Sonny si alzò e si mise alla console. Mi guardò per qualche istante e poi premette alcuni tasti sul computer; partì la musica. Ma non era la sua, o la mia, era una musica tranquilla ... delicata e leggiadra. Riuscivo a distinguere le corde, le percussioni, i fiati, tutto che si univa in una melodia classica meravigliosa. Sonny si avvicinò a me e mi porse la mano, chiedendomi se "potevo concedergli un ballo"; non avevo mai visto questo lato di Sonny, e nemmeno me lo aspettavo, ma mi ero ancora più innamorata ora che lo avevo visto. Era così dolce, gentile ... oh mio dio. Mi alzai ancora emozionata e ci stringemmo forte, iniziando a muoverci in un ballo lento; ci muovevamo lentamente, quasi a stento, ma bastava per rendere l'atmosfera ancora più magica.

- Io ... ti amo, Anghel. - sussurrò ad un tratto Sonny, senza guardarmi. Io sorrisi di nascosto, ma poi risposi piano: - Anche io, Sonny. - sentii una risatina uscire dalle sue labbra.

- E' incredibile ... sono l'uomo più fortunato del mondo ad aver incontrato te. Sono così contento, angelo. -

- Ow Sonny. Anche io sono felice ... non avrei desiderato altro. Anche io voglio che tu sappia che ci sarò sempre al tuo fianco, anche se magari non mi vorrai. -

- Questo sarà impossibile. Io ti voglio vicina, e questo è quanto. - concluse lui, facendo scorrere la sua mano fin sulle mie spalle, simulando un abbraccio. Mentre ancora ci muovevamo sulle note della musica i nostri sguardi, inevitabilmente, si incontrarono. Ci guardammo a lungo, e vidi le sue labbra formare un grande sorriso, quel sorriso sincero e affettuoso che io amavo così tanto. Vidi il suo volto avvicinarsi lentamente, e poi il tempo si fermò.

Eravamo solo io e lui, stretti stretti, e le nostre labbra si sfioravano in un bacio che pareva durasse all'infinito; dopo qualche secondo esse iniziarono a muoversi in sincronia, segnando l'inizio di una relazione che speravo durasse fino alla morte dei nostri corpi. Sonny mi stringeva forte, con le braccia che accerchiavano la mia schiena, e io avevo le mani tra i suoi capelli corvini. Vidi l'oscurità scorrere via, e solamente un'ombra era il ricordo della solitudine che avevo patito negli anni precedenti.

Decidemmo di interrompere quel bacio e ci guardammo di nuovo: in quel momento mi sembrò che la mente di Sonny fosse collegata alla mia. Passarono tanti di quei pensieri che nemmeno riesco a ricordarli tutti, ma so che erano pieni di affetto reciproco e sincerità. Sonny volle darmi un altro bacio a stampo, e poi ricominciammo a muoverci, ballando ancora.

Era come se tutto il male del mondo, in quel momento, fosse svanito. Era come tutto il male che avevo sofferto IO fosse svanito.

Ed era magnifico.


One Of More Than Seven BilionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora