Danzammo ancora per un po', fino a quando il sole era completamente svanito oltre l'orizzonte del mare. Le stelle cominciarono a mostrarsi una dopo l'altra nel cielo notturno, mentre il silenzio calava pian piano sulla città.
Ci fermammo e ci sdraiammo sulla sabbia morbida, guardando in alto. Le nostre mani erano unite, ma nessuno dei due osava guardarsi. - Allora ... cosa facciamo ora? - domandò Sonny, spostandosi i capelli dalla fronte. Io scossi la testa, non sapendo cosa dire, e lui arrivò con un' idea che fece tornare il vecchio Sonny: - Basta con tutte queste sdolcinatezze ... suoniamo un po'? -
"Ecco, ora è tornato in sé ..." pensai tra me e me, sorridendo, e poi annuii.
Mettemmo mani alla console, e la nostra musica esplose nell'aria come un eco che si ripete tra le montagne; le casse pompavano la musica al massimo, tuttavia sapevamo che più di tanto da lontano non si sentiva. Non ci importava. Noi volevamo suonare per essere felici ... e lo siamo.
Siamo anche liberi, oltre che felici. Insieme.
Mentre uno suonava, l'altro ballava davanti al divano. Prima suonai io, e vidi per la prima volta Sonny ballare sul serio. Si muoveva perfettamente a ritmo, e con dei movimenti così naturali e belli che alcune volte sentivo un brivido corrermi su per la schiena; era stupendo. Poi veniva il suo turno, e allora io ballavo scatenata davanti a lui. Stavo ballando, quando sentii una canzone che mi fece smettere di muovermi: With You, Friends. Mi fermai all'istante. Sonny mi guardò confuso e abbassò il volume delle casse chiedendomi perchè mi ero bloccata. - Sai ... l'ultima volta che ho ascoltato questa canzone è stata con mio padre, qualche mese fa, prima che lui morisse. Mi diceva sempre che quella canzone creava un legame sempre più forte tra noi due, ma più in generale tra le persone che la ascoltavano, e ora ne sono convinta. -
- Allora faremo in modo che questa canzone ci aiuti a non dividerci mai. - aggiunse Sonny, volendo aggiungere un obbiettivo a "noi". Lo guardai sorridendo e non potei fare a meno di avvicinarmi e appoggiare la testa sul suo petto, attendendo; come mi aspettai, lui mise le mani sui miei fianchi e mi strinse forte. Era così bello poterlo abbracciare, baciare, toccare. Lui mi ha stravolto la vita, in meglio.
Non avrei potuto desiderare altro.
Sonny's Pov
Mentre la stringevo forte a me sentii il suo respiro divenire lento, e il suo battito pure. In un primo momento mi preoccupai per paura che ci fosse qualcosa di sbagliato, ma poi mi rasserenai quando capii che era solamente rilassata e tranquilla. Si sentiva al sicuro, ed io ero felicissimo di questo. Dopo poco Anghel si raddrizzò e mi diede un piccolo bacio a stampo, prima di allontanarsi verso il tavolo e bere un alto sorso dello spumante rimasto.
- Vieni, sdraiati. - mi disse, allargando le braccia. Io non esitai e mi fiondai sul suo ventre, sdraiandomi "su di lei" (ahahahah LOL); sentii le sue mani iniziare a massaggiarmi la testa, giocherellando con delle ciocche di capelli. Il suo tocco leggero mi aveva fatto rilassare del tutto. Era come essere coccolati dalla mamma quando ancora si è neonati ... ed è una sensazione bellissima. Sentii una risatina provenire dalla sua bocca, e la guardai per un istante; lei mi tirò in su il mento e mi diede un caldo bacio, accarezzandomi una guancia. Io alzai le mie e le allungai verso di lei, passandole le mani tra i capelli.
- Li hai sempre avuti di questo colore, i capelli? - le chiesi curioso. Lei rise un poco e poi iniziò a spiegare: - No no ... il mio colore naturale sarebbe un castano scuro. Quando volevo tingermi i capelli ancora a 16 anni, mia mamma continuava a ribadirmi che mi avrebbe impedito di farlo fino ai 18 anni. Tentai in qualunque modo di smuoverla dalla sua posizione ostile ... ma non ha funzionato. Così aspettai i 18 e non appena me ne andai di casa, anche per via dell'università, mi tinsi i capelli: il primo colore che feci fu un ramato scuro, appena accennato. Proseguii a rifarmi la tinta e ogni volta schiarivo di un po' il rosso, fino a giungere a quest'ultimo che ormai è da un po' che mantengo. Mi piace moltissimo questo colore ... -
- Infatti sono bellissimi, e nonostante tutte le tinte che hai fatto non sono nemmeno rovinati. - constatai io, cercando di assumere l'identità di uno che non sbaglia mai in quello che afferma. Lei mi sorrise ampiamente ed esclamò: - Davvero? Ti piacciono?! -
- Certo che si. - replicai io in tono ovvio. Lei mi accerchiò il collo con le braccia e mi strinse forte, poi iniziò ad intrecciare delle ciocche dei miei capelli; ne uscì una piccola treccina nera, che mi mostrò subito dopo. Io la afferrai per la punta e la osservai per un po', poi le sorrisi gentilmente. Mi guardò in silenzio per un po' e poi cambiò argomento, parlando di "piani per il futuro": - Allora, quando partiamo per l'Asia? - chiese con tono evidentemente emozionato. Io mi guardai intorno per un istante e poi risposi: - Mmh non saprei. Tu quando vorresti partire, angelo? -
- Beh ... - iniziò timida - Io avevo anche pensato che potremmo partire per i primi di novembre, tra tre settimane circa, per visitare anche un po' di città e luoghi di interesse, e poi a ogni tappa stabilita fare il nostro spettacolo. In questo modo torneremmo verso metà dicembre e riusciremmo a ritornare per Capodanno ... -
- E possiamo organizzare una grande festa con tutti i nostri amici!! - conclusi io, togliendole le parole di bocca. Lei annuì felice e mi guardò con sguardo interrogativo, come per avere una conferma. Mi alzai e mi sedetti di fronte a lei. - E' un ottima idea! Domani chiamiamo Thomas e gli riferiamo tutto. - e le strinsi forte le mani. Lei si morse un labbro, sorridendo: era al settimo cielo. Non vedeva davvero l'ora di andare in Asia. Senza dire nulla allargai le braccia e le chiesi in silenzio di abbracciarmi; lei mi sorrise felicissima e lentamente si avvicinò a me e mi strinse forte. Era un abbraccio lungo e così caldo ... amavo abbracciare Anghel!! Aww!!
Nessuno dei due disse nulla per un po', e nessuno dei due si mosse. Dopo decisi di sdraiarmi a mia volta, senza separarmi da Anghel, e la stesi su di me.
Anghel's Pov
- Vuoi dormire un po'? - mi chiese Sonny, giocherellando con una mia ciocca di capelli. Io lo guardai prima stupita, ma poi gli sorrisi e annuii senza dire nulla. Già sapeva che amavo dormire :D
Ci sistemammo sul divano bianco. Uno di fianco all'altro, abbracciati, uno sguardo fisso sull'altro; Sonny si tolse la felpa che aveva e coprì entrambi, dicendo: - Buonanotte, angelo. -
- Buonanotte Sonny. - sussurrai, poi ci baciammo per un lungo istante. Subito dopo Sonny mi diede un bacio sulla fronte e mi strinse forte, premendo la mia testa sul suo petto: riuscivo a sentire il suo cuore che batteva regolarmente. Gli diedi un bacio sul collo e poi mi abbandonai tra le sue braccia, addormentandomi cullata dal suo calore.
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One Of More Than Seven Bilion
General Fiction"Sono una ragazza come tante altre. Non sono diversa. Sono una goccia d'acqua in un vasto oceano. Ma vorrei tanto essere diversa. Forse sono un po' più conosciuta di altre ragazze; molti mi conoscono come "Hydra", una delle rare e giovani ragazze ch...