XIV Capitolo- Cambio di programma

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Elèna's Pov

Prima di uscire, salii un attimo in camera mia per cambiarmi; mi sentivo un po' impacciata con quel vestito. Lo levai delicatamente e lo sistemai su una gruccia mentre l'intimo di Melissa lo misi a lavare; presi delle mutande e un reggiseno a caso e indossai una veste bianca con del merletto alla fine dell'orlo della gonna. Pettinai i capelli e sistemai la stanza per far accomodare Adam; ci tenevo a mostrargli le mie foto per fargli conoscere la mia vita. Uscì dalla porta e lo pregai di entrare in camera mia. Le pareti sono gialle con una striscia arancione all'apice; al centro della stanza, attaccato al muro c'è il mio letto ad una piazza e mezza con un comodino dal legno scuro con sopra la mia ''amata'' sveglia e una lampada. La luce ,durante il giorno, entra da una grande finestra coperta da tende arancioni; a sinistra c'è il mio armadio a tre ante sempre dello stesso colore del comodino e ,a destra , si trova il comò con uno specchio dove amo sperimentare acconciature e dove, spesso, scarabocchio dei ritratti. << Che te ne pare?>> dissi facendogli segno del mio caotico ambiente << Certo, non è come casa tua però non credo sia male. >> continuai come se non fossi molto convinta delle mie parole; lui sorrise e , silenziosamente, si avvicinò alle vecchie foto di famiglia. Vide quella in cui mia madre stringeva tra le sue braccia il mio piccolo fratellino e altre in cui eravamo tutti e quattro insieme; poi sfogliava le mie quando avevo otto anni e avevo qualche dente in meno << La tua stanza è molto bella, si vede che sei una ragazza solare e amante della famiglia; questa casa è stata vissuta. Non è vuota come la mia. Magari è meno spaziosa ma ti assicuro che preferirei la tua che una villa in cui non c'è niente di personale>>. Rimasi un po' triste della sua risposta, si vede che i suoi genitori non gli sono stati molto accanto nel corso della sua vita.. Decisi di non rivangare dei suoi ricordi poco felici e cambiai discorso << La collana che mi avete donato è molto bella.. Ma perchè regalarmela se i tuoi non mi conoscono? E poi è appartenuta a tua nonna, è un oggetto con un valore affettivo>> << In realtà sanno molte cose..Sia io che Melissa abbiamo parlato molto di te e  hanno capito che sei una ragazza splendida, intelligente e alla mano; aspettavano solo di vederti con i loro occhi per avere la conferma. Loro, dopo anni passati nel mondo degli affari, inquadrano le persone al primo sguardo; penso sia una loro dote che , spesso , li ha aiutati molto e che, ancora una volta, ha fatto centro>> mi abbracciò dolcemente e mi inebriò del suo profumo forte da far girare la testa; mi passò davanti il flashback di noi avvinghiati nel bagno di Melissa e le mie guance risposero con un colorito evidente. La cosa esilarante è che pochi minuti prima pensavo tra me e me di non bruciare le tappe e, poco dopo, il mio cuore e l'istinto hanno dimostrato tutt'altro, eh già la coerenza se ne andata a farsi un giro; << A che pensavi? Hai riportato alla mente qualche bel ricordo?>> disse Adam burlandosi di me; io stetti al gioco<< Si, ti ricorda qualcosa il "si bussa prima di entrare"?>> << Guarda che ho bussato più volte, sei tu che non mi hai sentito>> << Ma dovevi aspettare che ti dessi io il permesso!>> risposi imbarazzata<< Bella mia, eri nella stanza di mia sorella; lei non c'era quindi , di fatto, è casa mia ed entro dove mi pare e piace>>  sussurrò.<< Allora l'hai fatto apposta?>> << NO! Mica immaginavo di trovarti in quel modo, ecco..>> <<Ti piacevo così tanto?>> dissi a testa bassa, era attratto solo perchè avevo due pezzi di stoffa striminzita addosso? << Si, ma... Sei tu quello che mi fa perdere il senno. Sei molto bella e, in più, tutta sola e ancora umida dalla doccia, avevo una gran voglia di stringerti a me; poi il bacio che ci siamo dati è stata la scintilla di ciò che è scattato dopo. Non mi sono mai sentito così, mi sto comportando peggio di Martin in alcuni momenti... Ma se ho fatto in quel modo è solo perché ti amo davvero; non sei un trofeo e mai lo sarai. Anzi, dato che non mi sono comportato bene vorrei che fossi tu a capire quando sarai davvero pronta. Era troppo presto>><< In effetti stiamo insieme da pochi giorni, è giusto far passare del tempo, prima; comunque anche io in quel momento ho perso lucidità e se fossimo andati fino in fondo sarebbe stata una mia responsabilità. Non abbiamo fatto niente di male, non è mai uno sbaglio seguire il cuore.>> gli risposi sorridendo. Adam si sentì sollevato e mi strinse a sè; tra le sue braccia sto davvero bene. Cavolo! Ho detto ai miei che saremmo usciti... << tu vuoi ancora uscire?>> chiesi a lui,<< amore per me è uguale, potremmo stare anche qui; magari possiamo iniziare a preparare le locandine per le proteste, che dici? >> in effetti, nonostante fosse sabato non sarebbe male portarci avanti con il lavoro<< ok, allora prendo il computer e tu ,per favore, trova dei fogli nel cassetto in basso del comò, così facciamo alcuni schizzi preparatori>> . Lui si abbassò e prese ciò che gli avevo chiesto; in più, dato che lo vedevo scomodo gli dissi<< togliti la giacca e la cravatta almeno respiri, come hai fatto a non scioglierti con questo caldo??>>lui sorrise fragorosamente << semplice! Perché sudavo freddo ad ogni occhiata di tuo padre... Credo che mi odi>>. In effetti è rimasto molto distaccato tutto il tempo, eppure non me lo sarei aspettato da lui; domani, a mente fresca, gli parlerò per tranquillizzarlo<< mi dispiace davvero per il comportamento di mio padre; credo che mi veda ancora come la piccola di casa e non si aspettava di trovarsi davanti un ipotetico genero>><< domani vorrei parlare con tuo padre per chiarirci, vorrei la sua benedizione; se , in caso ,lui non volesse farci frequentare allora non ci farò più caso e ti prometto che staremo insieme comunque.>><< va bene amore, ti prego mantieni la calma con quel pazzo di George>> << lo farò, ma adesso bando alle ciance, avverti tua madre che rimarremo in casa per sistemare alcune cose per le manifestazioni e, per farli stare tranquilli, lasciamo la porta spalancata; così non pensano male>>. Ci tiene molto a non mettermi nei guai e a farsi voler bene da mio padre; credo che ci riuscirà , prima o poi. Dopo un po' di scherzi e battute, avvertii mia madre del cambio di programma e -poco dopo- iniziammo a disegnare alcune locandine e slogan adatte alla situazione; Adam si stava concentrando molto ma non ha una buona manualità nel disegno mentre io non avevo ispirazione. Decisi di ascoltare le sue intuizioni e, man mano, è uscito fuori ciò che volevamo ottenere; presi quel foglio e lo misi sotto lo scanner per poter creare il file su pen-drive da copiare più volte .<< Finalmente c'è l'abbiamo fatta, io sono distrutta>> dissi con gli occhi che si chiudevano soli; non ricevetti risposta e mi girai. Adam si era addormentato sul lato sinistro del mio letto, ha un viso così bello quanto rilassato; decisi di avvertire Melissa così da non far preoccupare i loro genitori e lo lasciai riposare. Nel frattempo, mi feci una doccia e mi misi il pigiama meno imbarazzante che avevo; notai che lui aveva aperto gli occhi << Ehi, perchè non mi hai svegliato?>> disse con ancora il viso segnato dal poco sonno << Perchè sei troppo stanco per guidare e poi fuori sta piovendo a dirotto>> dissi a bassa voce per non far troppo rumore; << Non credo che i tuoi vogliano farci dormire insieme.. >><< infatti ti avrei svegliato a breve. Fatti una doccia e cambiati: ho chiesto una maglietta e un pantaloncino comodo a mio padre così puoi dormire sul divano ,in cucina. Avrei preferito farti dormire qui ma, per ovvi motivi , non posso>> risposi dispiaciuta. Sarebbe bello accoccolarsi vicino a lui, mi sento tranquilla e protetta; poi i temporali mi fanno un po' paura quindi lo avrei stretto tra le mie braccia ad ogni rumore brusco. Lui mi ringraziò per i vestiti e per l'ospitalità e andò a farsi una doccia veloce; poco dopo uscì dal bagno e gli sistemai il divano-letto con i suoi cuscini e un lenzuolo << allora buonanotte amore, ti amo! Svegliami appena sei in piedi; guarda che ci conto>> disse strizzando un occhio per poi baciarmi con dolcezza; che bello averlo in casa, fosse sempre così, << va bene , lo farò >> risposi felice ma stanca della frenetica giornata. Mi trascinai verso il mio letto e crollai all'istante, promettendomi di preparare la colazione per l'indomani.

Studio privato del sindaco di Soulstone ore 2:15
Mr. Brownlow's Pov

Non riesco ancora a credere che dei mocciosi si siano messi a contraddirmi durante il dibattito, soprattutto portando così tante notizie pur di non far costruire quegli impianti; se organizzeranno qualche altra scempiaggine contro i miei piani faranno un bel viaggetto di non ritorno per il mare con una zavorra al collo. Dirò ai miei funzionari di aggiornarmi su di loro così da capire se sono realmente una minaccia da estinguere alla radice, soprattutto quel ragazzo alto e moro con l'amichetta dai capelli rossi. << Signor Vlake, ho bisogno di sapere chi fossero quei ragazzi che hanno partecipato al dibattito e che stavano sabotando i miei piani; ha tempo fino a domani pomeriggio, non di più. Esigo i loro nomi e voglio sapere tutto della loro vita>> dissi al telefono mentre stavo dando di matto. Nessuno si metterà contro di me, non voglio problemi che ricadano sulla mia persona.
Ciò che non voleva è che pagassero per colpa dei suoi affari illeciti sua moglie e il suo bambino piccolo; era quella la sua più grande paura ma era il prezzo da pagare per aver ambìto alla vita da milionario.
Ancora non riesco a capire come ho fatto a mettermi nei guai fino al collo; all'inizio della mia carriera politica avevo fatto un giuramento : non farsi corrompere mai per del denaro e prendere delle decisioni per il bene del popolo. Dopo esser stato per parecchi anni nel giro, ho capito che farsi delle "amicizie" è fondamentale per andare avanti e poi, dopo esser entrato nelle grazie di O'Conner , ho dovuto accettare; il prezzo era troppo vantaggioso. Sentii bussare improvvisamente << Amore, vieni a letto; è molto tardi. Continua a lavorare domani e vai a riposare>> disse la calda voce di mia moglie, alcune volte è così apprensiva nei miei confronti.<< Ritorna a letto, arrivo tra un attimo>> risposi massaggiandomi le tempie. Decisi di ascoltarla e mi riposai pensando al viaggio che, dopo aver concluso l'affare, avremmo fatto.

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