Ore 8.43
Il dipartimento di polizia di Oldfield era fremente come non mai in quei giorni di paura senza nome. Le linee telefoniche erano talvolta occupate da telefonate di possibili avvistamenti di gente sospetta, omicidi presunti e altre situazioni di delirio collettivo. Era curioso vedere come quella cittadina così omertosa e indifferente a tutti i crimini che si erano propagati in quegli anni, fosse divenuta improvvisamente attenta, in alcuni casi persino ligia al dovere, reverente verso la legge che aveva da sempre aborrito. Le ragazze dei quartieri "bene" persero l'abitudine di rincasare tardi la sera, specialmente se non in compagnia di amiche o fidanzati; i bambini dei sobborghi trascorrevano meno tempo nei campi di basket lontani da casa, preferendo ad essi i cortili e i pianerottoli del vicinato, dai quali sgaiattolavano via prima che calasse il sole, complice l'attenta sorveglianza degli adulti che si organizzavano per far fronte all'eventuale assenza di protezione da parte della polizia. Solo la criminalità non sembrava temere quella strana ondata di assassinii, salvo considerarla un gestibile fastidio per l'aumentata presenza di controlli nelle zone dove si svolgevano i vari traffici.
I poliziotti, dal canto loro, mai ben visti per gli episodi di corruzione e inefficienza dimostrata negli anni, cercavano di ingraziarsi la fiducia delle persone, manifestando, per quanto fosse loro possibile, la loro vicinanza ai cittadini, nonostante i pochi mezzi a disposizione. Gli addetti ai centralini ascoltavano le telefonate con attenzione, e se possibile inviavano una volante alle zone dove vi erano indicati possibili sospettati, il più delle volte sconosciuti dalle brutte facce o innocui delinquentelli, mentre gli altri poliziotti della centrale erano intenti a lavorare alle indagini già in corso o a sbattere in gattabuia qualche spacciatore colto in fallo.
Damien Mckenzie attendeva assonnato un espresso dalla macchina erogatrice del caffè. Il suo turno era iniziato da circa un'ora, e non sapeva a quale santo votarsi per far sparire la stanchezza. Da due notti non riusciva a prendere sonno: una strana morsa allo stomaco gli attanagliava le viscere, e per Damien non era mai un buon segno. Il "beep" della macchinetta lo destò da quel misto di torpore e ansia, e lo ricondusse agli impegni che lo attendevano alla centrale, al suo lavoro da ispettore.
Si diresse verso la sua postazione, incrociando nel mentre l'ennesimo stronzetto che veniva condotto in cella. Le motivazioni erano sempre le stesse per le fecce di Oldfield: furto, rapina, accattonaggio, spaccio di droga, detenzione illegale d' armi, estorsione o sfruttamento della prostituzione. Il più delle volte il malfattore veniva rilasciato anche prima che gli convalidassero il fermo, spesso per insufficienza di prove, o per le cauzioni che i gangster elargivano insieme ad altri "regali" per secondini e magistrati. Conosceva il tizio che avevano appena fermato e che insultava le madri dei poliziotti che lo conducevano in cella: Jack Atkinson, spacciatore nonché tossicodipendente, arrestato più volte anche per violenza domestica.
"Un sant'uomo" pensò sarcasticamente Damien, sapendo che Atkinson sarebbe rimasto in cella giusto il tempo di una sigaretta.
I poliziotti onesti come lui non erano pochi, ma il clima nel quale si viveva, le minacce e l'assenza di istituzioni, il più delle volte inefficienti o corrotte, resero il loro lavoro pressoché inutile, quasi di rappresentanza.
Le macchinazioni del crimine erano numerose, ma quella più terribile era nell'instillare la convinzione che non ci fosse più nulla da fare, se non ammorbarsi nell'attesa di un trasferimento o della pensione.
Un tempo, Damien era convinto che esistessero due categorie di persone: quelle brave, sulle quali si poteva contare, e i disonesti, dai quali non ci si poteva aspettare nulla di buono. Non aveva mai creduto alla redenzione, ma i suoi ventotto anni di servizio in quella cittadina (di cui sedici da sceriffo) gli avvelenarono ancora di più l'anima.
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Più del suo pugnale. (Jeff the Killer)
FanfictionLui: un assassino seriale, sfuggito alla giustizia per diciasette anni. Lei: una giovane costretta a fare del suo corpo una merce. Entrambi reietti (seppure per diversi motivi), sopravvivono in quello stesso mondo che li ha partoriti per poi rinnega...