Capitolo XIV
Il pallido pomeriggio di Oldfield sembrò lasciare una tregua alle due giornate di pioggia che si erano susseguite. Le vie erano ancora tristemente adornate di pozzanghere, nelle quali Andrea poggiò i suoi piedi di proposito, poiché adorava vederne i cerchi d'acqua che si formavano per poi andare a morire man mano che si allagavano sotto i suoi tacchi.
Il cielo prometteva di rischiararsi, ma la giovane squillo non era pronta a rinunciare alla malinconica compagnia di una giornata grigia.
Vide Laura, raggiante e sorridente, venirle incontro.
« Andiamo in centro! » esclamò gioiosa.
« In centro?»
«Si! Dobbiamo fare la spesa, miss "sto sempre in pensiero"! Questa settimana tocca a noi. Dai, prendiamo l'autobus»
« Ok!» Esclamò Andrea in preda alla contagiosa gioia di Laura « Aspetta solo che metta qualcosa di decente addosso.» continuò mentre si recò a casa.
« Ok, ti aspetto qui, ma fai presto! Il 169 passa tra meno di dieci minuti!» le urlò da lontano.
Il tempo trascorso al centro città fu piuttosto piacevole, raramente le ragazze avevano la possibilità di guardare le vetrine dei quartieri alti di Oldfield e di ammirare capi d'abbigliamento che non avrebbero mai potuto permettersi. Anche se erano vestite decorosamente, i loro volti troppo vissuti e il trucco pesante lasciò trasparire la vera natura di quelle giovani che passeggiavano per il centro, che ignoravano le occhiatacce delle ragazze per bene con una nonchalance a dir poco disarmante.
Tra le risate e la spensieratezza dei loro diciannove anni, Andrea percepì nella felicità di Laura una impazienza quasi maniacale, a cui risucì ad attribuire anche il motivo:
« Devi vederlo, non è così?»
« Vedere chi?» chiese Laura tentando di sembrare indifferente.
« Frank. La merdina rossa.»
« Smettila!» ridacchiò Laura cercando inutilmente di sembrare arrabbiata. La pelle scura evidenziò il suo bellissimo sorriso.
Andrea fu intenerita da quelle espressioni sognanti che ormai sembravano non appartenere più a nessuna delle ragazze che abitavano quell'infernale baracca.
Anche se riteneva che Laura fosse troppo ingenua, Andrea la ammirò per la sua capacità di lasciarsi sorprendere dall'amore. Anche la sua amica Mary era capace di provare emozioni forti, di lasciarsi sedurre dalla vita, di coinvolgersi e coinvolgere nel vortice della bellezza, che sapeva intravedere in ogni aspetto della sua esistenza... Pensando nuovamente a lei, un fiotto d'amarezza sembrò farsi strada nella gola di Andrea. Scacciò quel maledetto pensiero dalla mente, e pensò che, in fondo, Mary avesse fatto la fine che si era cercata per correre dietro ai sogni, e per mettersi contro coloro che arbitravano la vita e la morte di chi osava ribellarsi. Soffermandosi nuovamente sul viso inebetito di Laura, pensò dunque di metterla in guardia.
« Non mi piace quell'uomo, e lo sai.» disse secca.
« Andrea, a te non piace nessuno. » rispose Laura piccata.
« Scusa tanto se non voglio che la mia amica soffra per mano di uno stronzo!»
« Andrà tutto bene, Andry! Per una volta cerca di non essere cinica.» la implorò Laura conciliante.
« Hai ragione, scusami. Cioé...insomma...non deve per forza andarci tutto male!» Andrea abbassò la testa, comprendendo di fare i conti con il suo solito pessimismo. Del resto, Frank sembrava sinceramente interessato a Laura, nonostante quell'arpia della madre di lui facesse di tutto per impedire che si frequentassero. Il barman Frank aveva sempre avuto per la mora una predilezione particolare. Con gli introiti del locale, avrebbe potuto tranquillamente "comprare" la libertà di Laura, strappandola alla vita che faceva con lei e le altre, senza casini vari. A Paul bastava che qualcuno gli infilasse in tasca un bigliettone da trentamila dollari per lasciare andare una delle ragazze con tutta la sua benedizione.
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Più del suo pugnale. (Jeff the Killer)
FanficLui: un assassino seriale, sfuggito alla giustizia per diciasette anni. Lei: una giovane costretta a fare del suo corpo una merce. Entrambi reietti (seppure per diversi motivi), sopravvivono in quello stesso mondo che li ha partoriti per poi rinnega...