Capitolo 4

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Tout le monde sait comment fait les bébés, mais personne sait comment des papas.

~Stromae.

"Chi è?" Ripete Dylan.

"Ehm.. Nessuno di importante" riattacco, forzo un sorriso e mi avvicino a prendere i miei vestiti.

"Ormai dovresti saperlo che me ne accorgo subito quando menti" dice alzandosi e indossando i suoi boxer.

Perché non mi riesce mentire?

"No.. Dico davvero non è nessuno. È un numero sconosciuto quind-" la suoneria risuona nuovamente facendomi sobbalzare.

"Beh non rispondi?"

Sto iniziando ad agitarmi davanti a lui, così con rapidità indosso la sua t-shirt.
"Torno subito" lo congedo salendo al piano di sopra con il cuore in gola.

Lo sento sbuffare ma non mi volto per scusarmi.

Apro una porta, quella del bagno e mi chiudo  dentro. Scorro con la mano tremolante il tasto e lo avvicino all'orecchio.
"Pr-pronto?" Deglutisco desiderando di scomparire dalla faccia della terra.

"Figlia mia, come stai?" Ha un tono che non sento da più di sette anni.

"Papà.."-faccio un respiro profondo" Sto bene, tu?"

"Come vuoi che io stia? Tuo padre è ridotto male" dice con una voce distrutta.

Non l'ho mai sentito così.

Sospiro "Quanto ti serve stavolta?" Chiedo esasperata.

"Ally mi hanno sfrattato. Devi ospitarmi da te"

Cosa?
Non voglio crederci.

"Che? Assolutamente no, non posso"

Lo sento respirare piano "Ricordati che sono in questa situazione soltanto per colpa tua. Sono tuo padre e hai il dovere di mantenermi. Tu hai ucciso tua madre, il minimo che potresti fare è salvarmi il culo da questa situazione di merda."

Le lacrime solcano il mio viso. Deve sempre rinfacciarmi la cruda realtà: mamma è morta per colpa mia.

"Lo so.. Ma non hai il diritto di sovraccaricarmi le tue spese.. A malapena riesco ad arrivare a metà mese" riesco per la seconda volta a rispondere, invece di sottostare alle sue richieste.

Ricordo l'ultima volta che mi azzardai a rispondergli mi dette uno schiaffo in pieno viso.

Suppongo che questa volta mi sono permessa per il solo fatto che non è accanto a me per mettermi le mani addosso.

"Non so fare il padre. Risolvi questa situazione o sai cosa ti spetta" sputa prima di sentire la linea telefonica cadere.

Non posso, non voglio ospitarlo qua. Tornerò al punto di partenza e sarà sempre una merda. Perché tutto questo capita proprio a me?

"Ally?" Sento la voce provenire dal corridoio.

Merda.

Apro il rubinetto e mi sciacquo la faccia sperando non si noti il rossore nella faccia, ma si vede lontano un miglio che ho pianto.
Non ho nemmeno i trucchi dietro per nascondermi. Che stress!

"Arrivo" urlo per farmi sentire.

Apro la finestra e mi sventolo le mani in faccia sperando che serva a farmi passare giusto un po' questa espressione.

Faccio un respiro profondo e apro la porta trovandomelo di fronte. "Piccola, stai bene?"

No, sto di merda come sempre.

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