Capitolo 10

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How many times does it take to count the stars? That's the time it would take to fix my heart.

One direction.

Questa situazione è talmente ridicola che non riesco più a capire niente. Non so se scappare, se restare, se urlare, se morire.

Guardo lei, guardo lui, guardo per terra, e i miei piedi corrono al piano di sopra senza nemmeno accorgermene.

"Ally" lo sento chiamare dietro di me cercando di raggiungermi.

Aumento la corsa e mi chiudo in camera a chiave prima di sentire il suo pugno battere sulla porta.

"Ally apri immediatamente questa porta" dice girando in continuazione la maniglia della porta e bussando freneticamente.

Singhiozzo e piango ininterrottamente sapendo benissimo che un altro attacco di panico sta tornando ad impossessarsi del mio corpo.

Riesco a sedermi sul letto con il mento appoggiato sulle mie ginocchia. Tremo, sto tremando come una foglia, e i miei respiri si fanno sempre più pesanti.

"Cazzo Ally, apri questa porta" dice e io scoppio a piangere.

Continua a bussare, poi smette per circa trenta secondi finché non sento un tonfo che mi fa sobbalzare.

I miei denti battono all'unisono con il mio cuore pulsante.

Dylan appare e non riesco a guardarlo negli occhi per colpa delle lacrime che mi offuscano la vista.

"Piccola" mi prende le mani e io le ritiro.

"La-lasc- lasciami so sola" dico con la voce tremolante.

"Non esiste. Cazzo devo portarti all'ospedale stai sudando freddo" mi tocca la fronte.

Scuoto la testa freneticamente. Non voglio andare in ospedale.

"Per favore.." La sua voce è disperata.

Piango ancora più di prima "no" cerco di sembrare decisa ma la mia voce è a mala pena udibile per me.

Si avvicina a me e mi abbraccia forte a lui facendomi sciogliere nel suo abbraccio.
È come essere di nuovo a casa dopo tanti anni che te ne sei andata, e lui è la mia casa.

"Respira piano" mi suggerisce massaggiandomi la schiena.

Faccio come dice e respiro il suo profumo.
È strano come soltanto lui riesce a farmi uscire dal mio stato, non mi serve nient'altro, nessuna medicina, nessun calmante, soltanto lui.

I miei respiri e i battiti tornano quasi regolari e chiudo gli occhi continuando ad abbracciarlo.
"Non mi lasciare ti prego"

"Non lo farò, piccola, non lo farò" mi accarezza i capelli in modo dolce.

Delicatamente mi distende sul letto e mi circonda il braccio continuando ad abbracciarmi. "Non ti lascio" mi bacia la fronte.

"Scusa." Dico dopo due minuti di silenzio.

"Non devi scusarti.. Voglio solo capire cos'è successo dal momento che ti ho lasciato davanti a casa di Jess"

Sospiro "non sono andata da Jessica." Dico e si acciglia.

"Non capire male.. Ho bussato alla sua porta ma sua madre mi ha cacciata di casa."

Si mette di fianco per guardarmi "perché?"

"Dice che sono una brutta compagnia per lei"

Aggrotta la fronte confuso così gli racconto tutto ciò che è successo con Jessica.
"Non posso crederci" commenta.

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