Capitolo 2

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Annodo i miei capelli in una cipolla cercando di non far uscire troppe ciocche ribelli. Mi sistemo i pantaloni e osservo la mia immagine riflessa nello specchio. Non sono bella. Non mi sono mai vista bella. Ho le gambe troppo magre, le scapole sporgenti e un volto affusolato da sembrare quello di un alieno. A volte mi distendo sul letto, guardo il soffitto bianco e penso a quanto io sia brutta in confronto alle altre ragazze della scuola. E mi sento così stupida, perchè io ho molte altre qualità. Suono l'arpa, mi piace aiutare gli altri e faccio parte della squadra di volontariato della parrocchia, sono un asso nel cucinare le torte eppure... la prima cosa che gli altri vedono non è tutto questo, ma solo l'aspetto fisico. E per quanto io mi sforzi di essere accettabile mi guardo allo specchio e vedo solo una bruttissima ragazza. Cerco di evadere questi pensieri dalla mia mente, perchè non voglio che Alia mi veda depressa per questo. Me ne ha già dette di tutti colori per farmi cambiare idea, le sono uscite parole bellissime che solo lei poteva esprimere, ma nonostante tutto ciò io continuo a vedermi la stessa di sempre. Mi ha detto che devo amare il mio fisico magro, i miei lunghi capelli ramati, il mio sorriso entusiasmante. Perciò, quando sono con lei, cerco di non far caso agli specchi posti in giro per la città o ad una semplice auto o vetro. La stimo davvero, Alia. Lei è fantastica, la migliore ragazza sulla faccia della terra, sempre allegra e ottimista. Non si preoccupa mai del suo aspetto, cerca sempre di piacersi ed è gentile con tutti. A volte la invidio molto e penso a quanto vorrei avere il suo carattere. Sospiro lievemente e mi accorgo di essere in ritardo per l'appuntamento con lei. Mi do un'ultima, veloce sistemata ed esco salutando la mamma con un bacio. Il caldo di questi mesi ha lasciato il posto a un'arietta fresca, come un testimone passato dall'estate all'autunno. La città è quasi deserta, solo qualche anziano mi passa a fianco rivolgendomi caldi sorrisi. Alcuni li conosco, facendo volontariato ho passato alcune giornate nelle case di riposo, portando un po' di colore in quelle cliniche buie e tristi. Alcuni mi riconoscono e mi salutano, come sanno fare solo i nonni con la loro dolcezza e spontaneità. "Guarda nonna! C'è Gwen!". Sento la voce di una bambina provenire dall'altro lato della strada e poco dopo vedo arrivare una piccoletta che mi salta addosso stringendomi in un abbraccio. "Amèlie!" esclamo sorpresa "Che bello rivederti, quanto ti sei fatta grande?". "Tanto tanto" risponde la bambina "E mi sei mancata". "Oh, che dolce. Come stai?", "Bene, la nonna mi sta portando a danza!", "Che bello, sei diventata una ballerina?", "Sì!". Metto a terra Amèlie e le do un leggero buffetto sulla guancia. "Oh, Gwen, che piacere rivederti!". La nonna della piccola mi abbraccia affettuosamente e non posso fare a meno di provare una gioia incontenibile. La loro storia è davvero difficile e le due hanno davvero dovuto soffrire molto. Amèlie perse i suoi genitori in un incidente stradale e da allora andò a vivere con la nonna. La signora Franca, però, si ammalò e noi del volontariato ci occupammo della bambina nel periodo necessario alle cure. Ora stanno entrambe bene e sono felicissima per questo. Franca è una donna meravigliosa e la piccola Amèlie è dolce come uno zuccherino. Non meritano altro che la gioia. "State bene voi due?" chiedo con il sorriso stampato in faccia. "Mai state meglio" risponde ridacchiando la nonna "Anche se devo dire che questa furbacchiona ha davvero troppe energie". "Hahaha! Mi raccomando, Amèlie, non far stancare troppo la nonna!", "Ma certo, cercherò di stare più attenta". La nostra conversazione viene interrotta dallo squillo del mio telefono. "Scusatemi" borbotto mentre rispondo.

"Gwen! Quanto ci metti ad arrivare?"

"Scusami vita, ma mi sono fermata un attimo a parlare e ho perso un po' di tempo"

"Va bene, va bene. Cerca di sbrigarti, però"

"Sì tranquilla, arrivo"

Riattacco e saluto le due:"Mi dispiace, ma ho un appuntamento e devo proprio scappare. E' stato un piacere incontrarvi". "Il piacere è stato nostro Gwen!" ribatte Franca "Spero di rivederti presto". "Anch'io!" esclama prontamente Amèlie. Le saluto con un sorriso e mi avvio al parco con un'allegria che sembra scoppiarmi nel petto. E' incredibile la soddisfazione che si prova quando si contribuisce alla felicità di qualcuno. E' come una scintilla che inzia a incediare tutta la negatività regalando gioia e pace. Arrivo ai giardini quasi saltellando e, in fondo al parco, riconosco la chioma di ricci che distingue Alia. "Ciao vita mia!" esclamo non appena la raggiungo. "Ehy" borbotta debolmente la mia amica stringendomi in un lieve abbraccio. "Che ti prende?" chiedo preoccupata. "Sei qui per questo, no? Ti va se camminiamo un po' del parco e nel frattempo ti spiego?", "Va bene..." bofonchio un po' confusa. Iniziamo a passeggiare e Alia mi domanda:"Allora, come stai?", "Starei bene se non ti vedessi così affranta", "Oh, lascia perdere, intendo dire... come sei stata fino ad ora?", "Direi davvero bene. Poco fa ho incontrato Franca e Amèlie e non immagini come sono stata contenta di vederle felici insieme", "Stai parlando di quella situazione complicata dell'anno scorso? La nonna malata e  la piccola orfana di cui il tuo staff si è preso cura?", "Sì, sono loro", "Wow, che bella notizia!", "Già... ma adesso parlami un po' di te. Cosa ti prende? Non centrerà Carlos, vero?", "No, lui non fa parte di questa faccenda. Anzi, è stato così dolce con me, davvero, non mi aspettavo una reazione del genere", "Una reazione a cosa?", "E' proprio di questo che voglio parlarti. Lui mi ha abbracciata e...beh...mi ha dato un bacio". Mi fermo di colpo e guardo Alia dritta negli occhi. "Cosa!?" esclamo più stupita che mai. "Sì, ci siamo baciati e lui mi ha rivelato tutti i suoi sentimenti", "Che bello! Ora vi metterete insieme, no? Oh, ma che stupida, sicuramente lo avete già fatto!", "Beh, ecco, passiamo a questo. Devo dirti una cosa molto importante ed è bene che tu ascolti con attenzione", "Certo" rispondo facendomi seria. Quando Alia inizia un discorso in questo modo significa che l'argomento è davvero fondamentale. "Allora" inizia la mia amica "Come sai il lavoro di mio padre è caratterizzato da continui spostamenti. L'ultimo è avvenuto in prima media e in quel caso ci siamo trasferiti tutti con lui, perchè, teoricamente, il suo posto di lavoro sarebbe dovuto rimanere fisso. Sono passati gli anni e... poco tempo fa mio padre ha ricevuto una brutta notizia.", "No, Alia! Non sai quanto mi dispiace! Tuo padre deve proprio trasferisi?". Vedo alcune lacrime bagnare le sue guance e cerco di evitare che scoppi a piangere:"Alia, sul serio, stai tranquilla! Potrai vederlo, insomma, è solo un trasferimento e solitamente li ha sempre ricevuti in Italia, no?", "Gwen, la cosa è diversa rispetto alle altre volte. L'ho scoperto una settimana fa e non sapevo come dirtelo, perchè, insomma, tu sei la mia migliore amica e non ero ancora pronta per darti questa notizia". La sua voce si spezza e le lacrime si instensificano. "Cosa intendi dire? Mi stai preoccupando...", "Oh, Gwen! C'è un motivo per cui non posso fidanzarmi con Carlos. C'è un motivo per cui sto piangendo tutte le mie lacrime. C'è un motivo per cui ti ho chiesto di venire qui in un momento tranquillo della giornata...". Sento il cuore inziare a battere all'impazzata. Provo a prevedere le parole di Alia è ciò che esce fuori e terribile. "No... Non è lontano, vero? Roma o forse una città del sud?", "Vita mia, la mia famiglia ed io dovremo seguire mio padre perchè non va in un posto affatto vicino! Noi..." le lacrime le hanno ormai bagnato tutto il viso e ciò che riesce a dire e un semplice ma dolorosissimo balbettio:"Noi...noi...and...andiamo a... S...Sto...Stoccolma".

Spazio autrice

Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo del mio racconto, spero vi piaccia. Ho cercato di raggruppare un po' tutti i vostri consigli e devo dire mi sono stati e, ovviamente, mi saranno davvero molto utili. Ringrazio le mie prime lettrici che con i loro suggerimenti mi hanno davvero dato una grande mano. Sto parlando di KarolineHabact, Caterinadawsey e eo8B11. Spero con tutto il cuore che mi continuerete a sostenere in questa "impresa" che ho inziato e che nuovi lettori arrivino per leggere la mia storia.                                                                                                                                                                                                        Un bacio

Lacreatricedistelle


La principessa di Savalon  (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora