Capitolo 9

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L'anziana donna inizia a parlare, cercando di dare spiegazioni a tutto ciò che è successo. Non mi fido di lei, però la voglio ascoltare. Sono parecchio confusa e ho bisogno di sapere qualcosa, anche solo un piccolo ramo al quale possa appendermi per percorrere tutto l'albero. "Io sono la strega di Savalon, nonchè l'ultima persona in grado di usare la magia nel regno" inizia Armela "Ed è inutile che evitiate di credere nella magia, perchè tutto ciò che è successo non ha spiegazione razionale, giusto?". Annuisco con il capo, cominciando a schematizzarmi in mente le parole della strega. E' tutto troppo irrealistico, ma non posso continuare a vivere nello scetticismo, perchè i miei occhi hanno visto l'accaduto e la mia filosofia di vita è sempre stata quella di credere a ciò che gli occhi guardano. "Bene" continua "Deduco che non sappiate quasi nulla dell'antico reame di cui vi sto parlando, quindi vi illustro un po' lo scenario. Savalon, in Scozia, è stata fondata nei primi secoli del Medioevo dal re Francis Savalon e sua moglie Katrina. A quel tempo, i maghi erano le uniche forme di comunità nella zona, perchè le guerre e le carestie avevano creato scompiglio e molti umani scapparono per fondare Feudi in altri luoghi. Savalon era un uomo buono, che voleva solo il bene per il popolo e, durante una tranquilla giornata, si imbattè in un gruppo di stregoni accampati nel folto della foresta. L'uomo chiese loro aiuto, supplicando il clan di aiutarlo nella fondazione di un regno prospero che potesse aiutare il popolo affamato e ammalato che si trovava oltre il bosco. Gli stregoni accettarono e, sull'orlo del burrone "Stoker", alla cui base scorreva un fiume, venne creata la prima forma di reame, con in cima il castello. Moltissime persone accorsero per cercare aiuto e Savalon, diventato re, li ospitò. Per secoli il regno si espanse, crescendo grazie all'aiuto degli stregoni. Anch'essi si erano moltilicati, perchè altri clan magici entrarono a far parte del reame, attirati da questo luogo sicuro, l'unico dove la magia conviveva con la mondaneità e le streghe non erano perseguitate". Rimango incantata ascoltando le parole della vecchia Armela. Ho sempre studiato che nel Medioevo la magia era bandita e chiunque l'avesse praticata sarebbe stato torturato e ucciso e mi meraviglia che ci fosse un re magnanimo con questo stile di vita. Ovviamente, non ho mai creduto a pozioni ed incantesimi, le "streghe" erano prese di mira soltanto per alcune caratteristiche speciali, ma le parole della donna mi affascinano e realizzo ogni secondo che passa che alcune forme di magia esistono. "Dunque" prosegue la donna "La pace aleggiò sul regno per secoli, portando prosperità e bontà negli abitanti, ma arrivò il giorno in cui la regina Alyssa, moglie di uno dei re di Savalon, dovette partorire. Capelli biondi come il grano, occhi celesti e una pelle bianca come i soffici fiocchi di neve. La bambina procreata dalla donna era bellissima, delicata, un piccolo fiore. In un periodo come quello, però, non era prospero che la primogenita di una coppia reale fosse femmina e, per le usanze, sarebbero dovute essere uccise sia lei che la madre. Charle Savalon, però, non accettava questa fine per le due persone che più amava, così decise di comunicare al regno che la bambina in realtà era un maschio. Questa scelta assicurò la salvezza di madre e figlia, perciò Alexander, così era stata chiamata la piccola, potè iniziare a governare il suo popolo dopo la morte dei suoi genitori senza dimostrare di essere una donna. Alexander, però, non era come i genitori. Ribelle, incostante, amava il divertimento e il suo istinto femminile la fece innamorare di un cavaliere. Fu così che, abbandonati scettro e corona, i due scapparono insieme, lasciando il popolo indifeso e nel puro caos. La fuga del re fu causa di scompiglio, le persone non erano pronte ad una notizia del genere e si scandalizzarono ancora di più, quando scoprirono che il loro sovrano, in realtà, era una donna. Gli stregoni, allora, presero la decisione di far venire a governare il cugino di Alexander, secondogenito del fratello minore di Charle. Giovane, coraggioso e con grande forza di volontà, l'uomo arrivò a Savalon di gran carriera, abbagliando il popolo con il suo fascino e galanteria. Le persone erano entusiaste dell'arrivo di questo nuovo re, ma ben presto l'apparenza iniziò a dissiparsi mostrando il suo cuore di pietra e la sua cattiveria. Era stato allevato per combattere la stregoneria e fu così che iniziò il massacro della mia gente. Le torture più agghiaccianti vennero messe in atto, il fuoco del rogo bruciava incessantemente e la paura si diffuse nel regno. Io ero molto piccola, avevo a mala pena sette anni, però mi ricordo tutto benissimo. La mia famiglia ed io avevamo trovato rifugio nella casa di un nostro caro amico e rimanemmo lì per mesi, costantemente impauriti, ma con una persona fidata. Un giorno, però, le guardie spalancarono la porta di casa e vennero diretti da noi. Dalla paura mi nascosi nel fieno e ricordo perfettamente che mio padre si interpose tra la mamma e le mie sorelle, urlando di lasciarci andare, perchè non avevamo fatto niente di male. Con quelle parole, però, guadagnò soltanto una spada nello stomaco. Mia madre piangeva, Mary, Abigail, Brenda e Freda urlavano dalla paura e tutte e cinque vennero trascinate via dai soldati. Ero sola, in mezzo al fieno, e quando la porta si chiuse dietro gli uomini, scoppiai in un pianto terribile. C'era sangue dappertutto, pezzi di stoffa e mio padre agonizzante a terra. Era vivo. Respirava faticosamente e appena mi chinai al suo fianco mi strinse la mano. Pronunciò il mio nome e con voce tremante mi raccomandò di fare attenzione a me stessa, di scappare alla giusta occasione e mi disse che mi voleva davvero bene. Poi, spirò. Rimasi lì, intrappolata nei miei sentimenti, ero molto piccola, ma capivo che mio padre era morto ingiustamente. Avevo perso una persona importante per colpa dell'ignoranza di un uomo e trovavo  tutto ciò insentato, cattivo. Presi da un vaso sul tavolo un fiore bianco e lo adagiai sulla ferita mortale di mio padre. Avrebbero dato il suo corpo in pasto ai cani e quella margherita era l'unica sepoltura che potessi dargli. Dopo di che, riuscii a scappare senza che i soldati mi riconoscessero. Il paese era allo sbaraglio, galline correvano per la strada starnazzando, ovunque si trovavano macchie di sangue e la polvere si innalzava come fumo tossico. Non vedevo dove andavo, correvo senza una meta, ma mia sorella la vidi. Ero arrivata nella piazza. Una folla di persone circondava qualcosa e il re, dall'alto balcone del suo palazzo, gridava ingiurie contro una donna. Riuscii a farmi largo tra le gente e quando raggiunsi la prima fila, c'era Freda legata ad un palo con alcune sterpaglie intorno. Fu in quel momento, un istante inaspettato nel quale persi un'altra parte del mio cuore. Il boia appiccò il fuoco e mia sorella bruciò, divorata dalle fiamme, uccisa davanti a tutti, senza la minima pietà. Urlai, urlai tantissimo e chiusi gli occhi stringendoli al massimo con la rabbia e il dolore che divampavano dentro di me. Alcuni mi indicarono come strega e i soldati mi riconobbero come la sorella della condannata. Ma io gridavo e sprigionai magia da tutti i pori. Scintille che andarono a colpire i soldati, il boia e la folla di ignoranti che festeggiava per la morte di Freda. Bruciarono,com' era accaduto a lei. Sì, mi macchiai di vari omicidi a soli sette anni, ma non ero consapevole di ciò che sarebbe potuto succedere. Alla fine riuscii a scappare e non provai dolore per tutte quelle persone che erano morte, perchè avevo vendicato la famiglia che mi era stata tolta, perchè, fu inutile negarlo, anche mia madre e le altre sorelle sarebbero state bruciate. Raggiunsi la foresta, camminai per giorni, senza cibo nè acqua, fin quando, stremata, non trovai un clan di stregoni che mi accolsero e divennero la mia nuova famiglia".

Mi asciugo tremante le lacrime dagli occhi. Il racconto della strega è stato davvero terribile, non avevo mai avuto una testimonianza così diretta della persecuzione dei maghi. Durante le parole di Armela avevo dimenticato chi era lei, cosa mi era successo, i sentimenti terribili e attanagliano il mio cuore. Ero catapultata in quei momenti e questo brusco ritorno alla realtà mi confonde un po' le idee. Anche Jace è molto pallido, visibilmente colpito dalla storia, ma ha la forza di chiedere spiegazioni all'anziana donna:"Mi dispiace molto, ma sono un po' confuso. Perchè ci ha raccontato questa storia? Cosa centriamo noi in questa faccenda? Come ha fatto a venire da noi se ha detto che vive nel Medioevo?". Armela tossicchia e aspetta qualche istante prima di rispondere alle domande:"Figliolo, vi ho raccontato ciò che è accaduto a Savalon perchè voi siete gli unici che potete salvare la magia". Jace ed io ci scambiamo uno sguardo allibito e la strega prosegue:"Dopo lo sterminio che ha macchiato la mia infanzia, i maghi sono tutti scappati. Il regno non era più un posto sicuro e le poche famiglie magiche rimaste dovevano mettersi al riparo per poter conservare la magia. Purtroppo, con l'avanzare dei secoli molti maghi morirono e al giorno d'oggi ne sono rimasti soltanto più sette, di cui cinque molto anziani che rischiano di andarsene molto presto. Io, fino a poco tempo fa, ero l'unica strega immortale e ho potuto vedere con i miei stessi occhi i danni subiti dalla magia in seguito alla persecuzione del re Charle. Ho creato un potente incantesimo che mi consentisse di tornare nel passato, affinchè potessi cercare di trovare una soluzione a ciò che era accaduto e sono arrivata al dunque. Facendo questo ho usato la mia immortalità diventanto una donna comune, ma ho trovato la soluzione per salvare la magia". "Ci racconti, allora!" esclamo impaziente di sapere tutto. "L'epoca in cui ho trovato la soluzione è indicata nella prima metà del Basso Medioevo. Il re Gordon ha dato alla luce un figlio bellissimo, con un cuore d'oro e il coraggio di un leone. Il suo nome è Martin. A cinque regni dopo Savalon è situato un reame che ha origini dalla magia, la cui terza figlia dei sovrani è una strega. Riuscire a far sposare il principe Martin con la giovane Amanda assicurerebbe il fututo di giovani maghi ed eviterebbe che la magia si estingua". La curiosità è sempre più forte, ho bisogno di scoprire tutto:"Ma che ruolo abbiamo noi in tutta questa faccenda?". La strega guarda me e Jace negli occhi, la sua espressione è rigidissima, il volto corrugato più che mai. "Voi" dichiara " Siete gli eredi di due famiglie di maghi. Non avete ereditato i poteri, ma avete un sangue diverso rispetto ai comuni esseri umani. Jace, i tuoi antenati erano il gruppo di maghi che mi accolse dopo lo sterminio della mia famiglia, mentre tu, Ginevra, hai il sangue di mia cugina nelle vene. Entrambi, sebbene siate senza poteri, avete delle caratteristiche speciali che vi permettono di compiere azioni fuori dal normale. C'è bisogno del vostro aiuto per l'unione tra Martin e Amanda. Solo voi potete far sposare i due giovani e far sì che la magia sia salva. Voi dovete tornare indietro nel tempo".


Spazio autrice

Ciao a tutti lettori! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Gwen e Jace dovranno tornare indietro nel tempo per salvare la magia dall'estinzione. Come reagiranno i ragazzi alla notizia? Scapperranno o accetteranno la missione? Scoprirete tutto nel prossimo capitolo! Nel frattempo, se vi è piaciuto ciò che ho scritto, lasciate un commento o un consiglio, ho bisogno di pareri! Un abbraccio<3

Lacreatricedistelle


La principessa di Savalon  (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora