"Ormai restano le immagini che scorrono negli occhi."
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La sveglia era impostata per le 6 del mattino di modo che si potesse partire il più presto possibile. Apri gli occhi quasi subito e l'agitazione inizia subito a farsi strada nel tuo stomaco. Mille e mille visioni di quello che potrebbe accadere ti passano per la mente e non puoi non farti uscire una risatina isterica per l'emozione. Salti giù dal letto fuggendo subito in bagno per doccia, piastra e trucco. Outfit? Già pronto dalla sera prima dopo ore ed ore per scegliere i vestiti adatti ovviamente. Non riesci nemmeno a mandare giù un boccone della tua colazione e non riesci neanche ad ascoltare tua mamma che ti rimprovera perché troppo impegnata a riguardare se hai tutto il necessario: soldi ci sono, cd da autografare già pronto, biglietti? immancabili. Quei pezzi di carta gialla sono la svolta della giornata, rappresentano lunghe e lunghe attese e la dura convinzione dei tuoi genitori.
Tutto pronto: il viaggio comincia. Due ore di viaggio passano fra ripasso delle canzoni, attacchi isterici e pensieri condivisi.
Quando inizi a vedere sul navigatore che il tempo di arrivo diminuisce inizi ad avere i battiti accelerati, il respiro pesante. E poi vedi la scritta: Nelson Mandela Forum (Firenze).
Non fai in tempo a fermarti che corri verso le transenne che ospiteranno più di mille persone per interminabili ore di attesa. Numeri quarantasei e quarantasette: non male per te e la tua amica per essere lì alle 9.30.
Il tempo passa lentamente, soprattutto in mattinata. Le nuove conoscenze, i "mi tieni il posto che vado in bagno?", le bottigliette d'acqua sprecate. Fino all'apertura dei cancelli: ore 7.00.
La corsa per essere i primi a veder strappati quei biglietti gialli tanto adorati che poi verranno aggiunti alla tua raccolta attaccata in camera.
Ore 8: inferno. Le transenne vengono tolte, i biglietti strappati e le gambe iniziano a muoversi da sole. E tu corri. Corri fino a non sentire più i polmoni, fino a non avere più fiato, puoi anche inciampare, ma devi continuare. E poi eccola lì: la prima fila. Il palco per te e la tua amica. Ti attacchi selvaggiamente al pezzo di ferro davanti a te, ritenendolo di tua proprietà. Forse una delle soddisfazioni più grandi della serata, il premio dopo le sofferenze.
L'attesa ricomincia: l'acqua che passa, gli spot pubblicitari che passano improvvisamente sugli schermi e le urla pazze di ragazze indietro.
Ore 9: le luci si spengono, il cuore si ferma. Le urla ci sono ancora, ma sono attutite: non capisci più nulla. Sta accadendo davvero? Sto per vederli? Sul serio?
E poi eccoli: i primi quattro, quattro delle tue cinque stelle più belle, le più splendenti. Primi attacchi di chitarra, basso e batteria. Strilli a random, pelle d'oca ed emozione al massimo.
E poi arriva lui: il portavoce, una delle stelle. E si inizia, imperterriti, energici. Si salta, si balla, si piange, si ride. Si toccano mani, si guardano occhi, si cercano attimi. Si ha la grande consapevolezza dell'amore che si prova, della felicità che si ha, della fortuna che ci capita. Perché la loro musica, le loro voci, le loro persone con difetti, pregi, scemenze e serietà. Loro sono quello vuoi provare. Perché Riccardo, Lorenzo, Francesco, Alessandro ed Alessio sono emozione, sono energia pura, indissolubile.Nota Autrice:
Hello!
Non é una storia d'amore anzi: lo é, ma a modo suo. É un'esperienza personale, provata sulla pelle e, come qualcuno capirà, ho parlato di un concerto dei Dear Jack.
Ora: non parlerò della loro situazione attuale perché fa maledettamente male, ma ciò che ho scritto, ogni parola è la verità: ho provato ogni singola emozione che ho descritto, se non più. È più un testo sull'immedesimarsi, non solo per raccontare una storia.
Ringrazio per chi legge i miei one-shots e, come sempre, stelline e commenti sono ben accetti :)
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bleeding out (one-shots)
Short Story"e ti bacio sul collo, sull'arteria principale. perché va dritta al cuore. io ti bacio il cuore."