Fight

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"E ad ogni sguardo esterno perdo l'interesse e questo fa paura, tanta paura. Paura di star bene, di scegliere e sbagliare, ma ciò che mi fa stare bene sei tu amore."
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Schiva a destra, schiva a sinistra.
Poi ancora gancio sinistro, calcio destro.
Montante destro, ultimo calcio ed il saccone di vecchia pelle produce un rumore sordo uguale ai tanti precedenti.
Sei rinchiusa in questa stanzetta poco luminosa che chiamano "palestra" da circa due ore e, nonostante la grande quantità di allenamento, nonostante il tanto sudore, ancora quell'immagine non se n'è andata dalla tua testa.
Flashback di labbra contro labbra ti appaiono come luci al neon davanti agli occhi e sei costretta a passarci sopra le mani umide per toglierteli da davanti.
"Stupida, stupida, stupida" ripeti mentalmente come un mantra mentre rifletti anche su quanto ingenua sia stata a poterti fidare di uno come lui. Uno che dopo due settimane già pende dalle labbra di qualcun'altra.
Uno scatto di rabbia e frustrazione ti manda a colpire ancora più forte il sacco che quasi si stacca dalle catene appese al soffitto. Il seguito è un tuo urlo acuto, una specie di sfogo: tanto chi può sentirti qui?

Gli specchi appannati mostrano una figura scura vicino alla porta facendoti girare di scatto ed aggrottare le sopracciglia.
Rabbia. Ecco quello che senti. Rabbia e tristezza mescolati creando un mix bestiale.

"Ciao" un sospiro quasi impercettibile è il suo.
Ciao? Sta scherzando? Sul serio?
Ora come ora il nuovo saccone da prendere a botte ha braccia muscolose, occhi scuri, capelli arruffati e si trova proprio di fronte a te.
L'istinto è quello di schiaffeggiarlo, ma ti trattieni voltandoti dalla parte opposta iniziando a fare la borsa per andartene.

"Senti, ascoltami per cortesia"
Bla, bla, bla..
"Cosa dovrei ascoltare? Le tue scuse inutili?"
Fa per rispondere, ma la tua parola è più veloce.
"No, guarda non ho tempo per queste stronzate."

Lo sorpassi, ma dita fredde ti bloccano il polso facendotelo trovare a pochi centimetri dal suo volto.
Non guardarlo negli occhi, non guardarlo negli occhi, non farlo. Va a finire che piangi come una bambina.

"È stata lei a baciarmi" dice dopo alcuni secondi di silenzio.
"Pensa ancora che abbia qualche possibilità con me e continua ad usare il suo egocentrismo odioso senza sapere che io voglio un'altra."
Non farti abbindolare, no. Non ancora.
"Guardami"
No, no. NO.
"Ti prego" è quasi una supplica seguita da due dita che ti alzano il mento costringendoti a creare il contatto visivo tanto voluto.

"Ti giuro: l'ho respinta subito dopo. Non voglio nessun'altra se non te. Voglio solo che tra noi funzioni. Mi piaci, tanto e ti assicuro che sei tu. Solo tu. Per favore, perdonami. Scusa se faccio così tante cazzate e scusa se non sono quello che ti saresti aspettata, ma mi conosci. Sono così. E voglio stare con te. Perdonami" la voce affievolita.
Davanti a lui sei inerme, sei sempre inerme. Ti fortifica, ti distrugge, ti ricostruisce, ma comunque torni sempre da lui.
Alzi una mano per scostargli un ciuffetto ribelle che gli ricade sulla fronte.

"Dovrei chiuderti in una torre e buttare via la chiave. Ti vengono dietro come api" sospiri affranta tracciando i contorni delle guance, del mento, del naso e delle labbra.
"Non sanno però che fanno sforzi inutili." dice stringendoti dai fianchi.
"Però sul serio: ho buone intenzioni con te e farò di tutto perché tutto vada bene" appoggia la fronte contro la tua e non puoi fare a meno di inspirare il suo profumo dolce.

"Mi perdoni?" chiede per l'ennesima volta.
"Te lo devi guadagnare il perdono" sussurri sorridendo e guardando il suo sguardo confuso.
Ti scosti da lui per andare a prendere quattro guantoni per poi tirargliene un paio.
"Vuoi davvero sfidarmi?" ora sorride anche lui: malizia e divertimento.
"Vediamo se meriti di essere perdonato" aggiungi infine chiudendo le chiusure ai polsi.
"Affare fatto" conferma pronto per poi togliersi quella t-shirt striminzita che ti stava rendendo matta.

"E adesso?" sei a terra, lui sospeso sopra di te ansimante.
Al tappeto tre volte: non pensavi fosse così forte.
"E adesso?" ripeti a bassa voce incerta.
Si abbassa leggermente facendo scontrare i vostri nasi e sorridendo soddisfatto.
Che stronzo. Testardo, stupido, folle ed incredibilmente bellissimo stronzo.
Il tuo.

bleeding out (one-shots)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora