BOOM!
La bomba era esplosa!
Mai avrei potuto immaginare che mi capitasse una cosa così tragica,qualcosa di ancora peggio rispetto a tutto quello che avevo passato,ma la legge di Murphi parla chiaro.
Se qualcosa può andare male, andrà malissimo.
La delusione e soprattutto il panico stavano prendendo il sopravvento sudi me, facendomi smettere di ragionare. Opporsi, in quel momento, era tutto inutile e dovevo solo lasciare che gli eventi si sviluppassero da soli, senza che io facessi nulla. O almeno era questo che pensai all'inizio.
Era la fine, ma andiamo con ordine. Non voglio di certo rovinarti il mio racconto anticipandoti troppi pezzi, altrimenti rovinerei la storia,e questo tu non lo vuoi, no?Dillo che pendi dalle mie labbra. Dillo che vuoi sapere come andrà a finire questo viaggio... Ah, è vero. Non puoi rispondermi.
Comunque avevo posto la mia quinta domanda, aspettando che quei due davanti a me rispondessero. Drufus guardava sua nonna, cercando di capire che cosa fare, evidentemente era la bambina la mente del duetto e lui doveva essere il suo braccio destro. Lei, sorridendomi mi mentii spudoratamente.
"Sembri così simpatica che-"
La fermai con un determinato, "Balle. Non avevi detto assoluta sincerità?"
L'avevo messa in difficoltà, tanto da farla riflettere attentamente sulla situazione. Alla fine si rivolse a Drufus dicendogli di levarsi il cappuccio e di farglieli vedere.
All'inizio il ragazzo sembrò riluttante, con il suo broncio e le sopracciglia aggrottate. Era contrario a quella decisione, non si fidava della roscia, ma a me non me ne importava nulla. Un patto è sempre un patto e stavo aspettando pazientemente seduta, accavallando le gambe e le braccia incrociate.
Quel suo broncio dopo un pò si tramutò in un sospiro, come se fosse stato costretto da un entità superiore, che chiamava semplicemente nonna.
Dovevo ammettere che aveva molto rispetto per i suoi parenti, soprattutto per una nonna che non aveva mai conosciuto... prima di In Mezzo.
Lentamente abbassò il cappuccio della felpa a righe e si tolse quella ridicola fascetta con la scritta "WOW."
Non me lo aspettai e quasi mi venne un infarto.
I suoi capelli mossi che erano stati schiacciati dalla felpa mi avevano subito rapito. Ero incantata non dalle piccole onde sulla testa del ragazzo e non per quei ciuffi indomabili che sbucavano vicino le sue orecchie, ma per quello splendido colore vivo davanti ai miei occhi.
In quel momento capì la reazione del barista nel vedere i miei capelli rossi.
Quel blu oltre mare mi aveva riportato davanti ad uno scoglio, stavo ammirando l'oceano. Ero dentro un abisso profondo che mi aveva strappata via da quel mondo bianco e nero e il mio cuore accelerava,non per la paura, ma per la commozione. Ero come emozionata nel contemplare quella bellezza, quella rarità!
Che mi stava succedendo? Che cosa era quella forte emozione? Stavo perdendo il controllo di me stessa.
"Stai bene?" Mi chiese una voce da lontano, oltre quell'oceano di pensieri.
Risvegliandomi poi mi accorsi che ero caduta a terra in ginocchio e che la voce non era lontanissima, ma solamente accanto a me.
"Cosa...Cosa mi è successo?" Chiesi sbigottita con ancora l'eccitazione che non voleva andare via.
"Non lo sappiamo. Anche a noi è capitato la stessa cosa vedendoti e ancora tutt'ora stiamo cercando di mantenere la calma. Abbiamo ipotizzato che il colore è... Come una droga per noi Vaganti.Abbiamo questo effetto guardando il rosso dei tuoi capelli. Quel rosso sangue."
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In Mezzo
ParanormalSono una bugiarda e forse è un controsenso sputare la verità solo alla fine, anzi è proprio da ipocrita. Io, Melania, come dovrei comportarmi in questo momento? Dovrei dirmi che tutto andrà bene? Che risolverò di certo questa folle situazione? E dir...