14 - Omicidio?

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Sgusciavo tra i Vaganti come un serpente frettoloso che puntava la sua preda tra i fili dell'erba ed ero agitata dato che dovevo assolutamente raggiungere quella porta. Drufus ormai l'avevo seminato, ma ero comunque in allerta, sembrava un tipo che non rinunciava facilmente e concludeva sempre il lavoro che gli era stato imposto, anche se avrebbe preferito di gran lunga far altro. Le persone dentro quella sala da ballo si erano come risvegliate e cercavano di prendermi, non perché mi avessero riconosciuto come il tesoro che avrebbe concesso a loro la libertà, ma solamente perché volevano ballare con me o anche solo fare conoscenza. Mani fredde tentavano di prendere le mie, i loro corpi senza vita cercavano di fermarmi, da parte mia era un vero e proprio incubo mentre per loro era normale ed erano perfino cordiali, e solo quella musica che aleggiava nella stanza poteva migliorarmi quella situazione.

Poi accadde.

Un adolescente temerario alto con il viso ancora da bambino, dove metà faccia era carbonizzata, mi vide che stavo andando dalla sua parte e per invitarmi a danzare, quando gli passai oltre mi aveva preso accidentalmente lo zuccotto nero e tirato a se.

I miei capelli sembravano felici che qualcuno li avesse liberati dalla loro prigionia e caddero sulle mie spalle con delicatezza, ma io ero di tutto fuorché contenta. Mi ero girata istintivamente verso quel Vagante, e appena vidi la sua faccia deturpata urlai per lo spavento, mentre lui mi guardava con ammirazione mista a desiderio. Una voce squarciò la musica.

"É lei!" Urlò una voce femminile con gli occhi spalancati verso di me che mi puntava un dito accusatore.

La musica si dissolse nel silenzio, la danza si era fermata e tutta la loro attenzione era direzionata verso di me, anzi verso i miei capelli. Quella parola riaffiorò di nuovo in me e cercai di trattenerla in gola, anche se volevo tanto vomitarla.

Disgusto.

Non volevo che mi guardassero in quel modo, come un piatto invitante servito a tavola. Pensare che tutta quella gente avrebbe provato un immenso piacere nel vedere i miei capelli mi faceva ribrezzo, e l'avversione nei loro confronti saliva sempre di più, ma soprattutto la paura che mi catturassero era molto più grande.

Strappai lo zuccotto dalle mani del ragazzo imbambolato per rimettermelo intesta e tentai di scappare nuovamente, ma in quell'attimo anche loro si erano mossi per catturarmi. Quello che poteva sembrare adrenalina mi investì, facendomi diventare più veloce e più agile nello schivare tutta quell'inquietante folla. Sentivo che mi strattonavano con forza la maglia e molte mani che tiravano i miei capelli per rubare delle ciocche rosse. Io mi giravo per liberarmi, per colpirli con violenza e scappare di nuovo via. Alla fine per miracolo ero riuscita ad afferrare la mia salvezza e a spingerla con forza.

Aprì la porta metallica senza esitare e la richiusi dietro di me con violenza, e la fortuna voleva che ci fosse anche una chiave nella serratura che girai per chiudere tutti quei Vaganti nella sala da ballo.

Anche se non sentivo il mio cuore, la paura c'era e come, e mi ci volle un momento per riprendermi sia dallo spavento che anche dal disgusto che mi si era bloccato in gola. Ero riuscita a schivare e a scappare da tutte quelle persone, da tutti quei Vaganti che mi toccavano e che mi strappavano i capelli ciocca per ciocca. Per tranquillizzarmi mi dicevo che ero stata brava, che non ero ancora diventata pelata e per consolarmi ripensavo al viso di Drufus sbalordito mentre mi guardava scappare da sotto il suo naso. Finalmente me lo ero tolto di mezzo,una piccola vittoria dopotutto.

Ero soddisfatta in quel momento, mi mancava solamente trovare da sola questa Lilium, parlarle per convincerla a fermare quest'idiozia della caccia al tesoro e a riportarmi a casa. Mi voltai per riprendere lamia strada e di fronte a me trovai un uomo molto alto che mi stava aspettando pazientemente.

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