2. In itinere

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Nel giro di poche ore le strade di Alesia furono invase da gruppi di soldati romani che urlavano in una lingua incomprensibile e che trascinavano in mezzo al fango uomini, donne e bambini.
Harry fu fatto uscire a forza dalla sua casa e spinto verso alcuni ragazzi, suoi coetanei; cercò di portare con sé la madre e la sorella, ma le due gli furono strappate e consegnate ad altri militari.
Venne mandato  lungo la strada e pungolato continuamente con una lancia affinché camminasse velocemente.

Passo dopo passo si allontanò dalla propria città e si ritrovò nell'accampamento dei Romani.
Lo fecero sedere, insieme ai suoi concittadini, in mezzo al fango e rimase lì per interminabili ore, ricevendo solo una ciotola di acqua ed un pezzo di pane.

Si era appena appisolato, quando una voce potente lo svegliò di colpo.
" Barbari! " urlò un Romano " tra poco partiremo e finalmente lasceremo questa terra selvaggia e torneremo a Roma.
Voi verrete con noi come prigionieri e, se qualcuno ritarda la marcia o osa solo aprire la bocca, sarà punito con la morte. Chiaro?".
Nessuno di loro capì una sola parola di quanto detto, dato che non conoscevano il latino, ma si resero conto ,dal tono di voce usato ,che le parole pronunciate dal nemico erano crudeli minacce nei loro confronti.
Harry chinò la testa e strinse forte le mani per sfogare in qualche modo la rabbia che sentiva dentro di sè.

Alle prime luci dell'alba iniziarono a muoversi e il giovane si accorse che ,insieme a lui ,c'erano molti ragazzi che erano stati suoi compagni di giochi ed altri più piccoli che si guardavano intorno con aria persa e smarrita.

La marcia era lunga e faticosa, il cibo era scarso e il riposo, quasi inesistente.

Harry notava che, giorno dopo giorno, il suo gruppo diminuiva e che qualcuno semplicemente spariva; capì  che si trattava di coloro che non ce la facevano a sostenere la fatica del cammino e che, per non rallentare gli altri, venivano eliminati.

Nei pochi attimi in cui poteva sedersi e riposare, pensava costantemente alla madre e alla sorella e pregava gli dei affinché le proteggessero.

Durante i lunghi mesi del viaggio, i suoi capelli erano cresciuti molto e ricadevano sulle spalle in una massa di ricci sporchi ed arruffati.
La sua pelle chiara era ricoperta da uno spesso strato di polvere e sporcizia e i piedi erano costellati da tagli e vesciche.
Era dimagrito, ma, nonostante questo, il suo fisico si era irrobustito e rafforzato a causa dei lunghi chilometri percorsi.

Una sera, verso il tramonto, varcò finalmente una delle porte delle mura intorno a Roma e si ritrovò, per la prima volta, in quella che allora era considerata una delle più grandi potenze del mondo.

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Grazie a tutti coloro che stanno leggendo questa storia!
Grazie a chi ha votato e commentato!
So che l'argomento è un po' particolare e strano, ma vedrete che la trama saprà catturarvi....almeno spero!
Grazie!

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