20. Agata

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Roma, sei mesi dopo

Con il passare del tempo ,Harry si era rivelato un alunno diligente ed attento ed il maestro era molto contento di lui.

Passava ore intere ad esercitarsi e a cercare di migliorare e vedere i progressi che faceva, giorno dopo giorno, lo rendeva felice.

Ormai sapeva leggere e scrivere correttamente ed era  in grado di parlare bene in latino.

Era cambiato anche nell'aspetto fisico, era diventato più alto e robusto...insomma ,da ragazzo si stava trasformando in un giovane uomo.

Era uscito dalla corazza di cui si era rivestito, quando era arrivato a Roma, ed ora era diventato il beniamino di tutti gli altri servi.

Chiacchierava con chiunque, era sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno, scherzava e faceva divertire ogni persona.

Era diventato amico ,soprattutto ,di una schiava dalla pelle ambrata e dai lunghi capelli scuri, Agata, che lavorava nella cucina.

Durante il tempo libero ,i due si sedevano sulla panchina del giardino, vicino alla camera di Harry, parlavano o semplicemente osservano i fiori e le piante.

Louis non aveva più toccato il ragazzo e lo vedeva sempre meno.

Infatti ,il Romano aveva capito che il rifiorire del Gallo era dovuto solo alla sua lontananza e al fatto che aveva cessato di fargli male.

Aveva provato  a cancellare ciò che sentiva nel cuore recandosi in uno dei lupanari * più famosi della città e facendosi portare i ragazzi più belli che vi lavoravano....ma nulla....cercava sempre e solo quegli occhioni verdi e quel sorriso dolce.

Una sera sentiva particolarmente la mancanza di Harry ,quindi decise di andare a trovarlo nella sua camera per parlare un po' e averlo vicino.

Quando,però, stava per varcare la porta del giardino, si accorse che il ragazzo non era solo, era in compagnia della schiava, con cui lo vedeva spesso.

I due si stavano baciando dolcemente e lentamente e Louis si sentì morire.

Non reagì, però, come si sarebbe aspettato, non fece scenate, non urlò, non si arrabbiò...semplicemente scappò via con gli occhi pieni di lacrime e singhiozzando silenziosamente.

Si rese conto, davvero, per la prima volta ,di essersi innamorato, di essersi irrimediabilmente innamorato...di uno schiavo.

Il Romano non sapeva, però, che qualcuno aveva assistito alla scena nascosto dietro una colonna e che era rimasto semplicemente allibito per ciò a cui aveva assistito.

Pomponio, in più di vent'anni, non aveva mai visto il suo padrone piangere e ne rimase profondamente scosso.

Louis non dormì per tutta la notte e ,durante quelle ore ,prese la decisione più difficile  e dolorosa di tutta la sua vita.

Al mattino chiamò Pomponio e gli chiese di far venire Harry nel suo studio.

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* Il lupanare nell'antica Roma era un bordello, dove lavoravano ragazzi e ragazze spesso molto giovani e, prevalentemente, schiavi.

Di solito ogni" lupa" ( lupa vuol dire " prostituta" in latino)  aveva una propria stanzetta e le tariffe delle varie prestazioni erano scritte sulla porta...così il cliente leggeva prima di entrare e poteva scegliere.

Grazie di tutto lettrici e lettori !

Dura Lex ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora