Casa Penniman

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Dopo aver camminato in silenzio per qualche kilometro, ignorando la musica che continuava a uscite dalle sue cuffiette, finalmente raggiunse quella che per molti anni era stata anche casa sua.
Dall'interno provenivano voci abbastanza gioiose.
Sapeva che Paloma era stata da poco dimessa e che sua madre l'aveva costretta a passare qualche settimana da lei per essere sicura che tutto andasse bene.
Di certo erano le loro risate quelle che il riccio poteva sentire in quel momento; dopotutto con nessuno dei suoi figli Joannie era mai andata d'accordo come con Paloma, forse perché era la più grande.
Mika ispirò profondamente e bussò alla porta.
Nessuno arrivò quindi dovette bussare una seconda volta, con più forza.

Ad aprirgli venne sua sorella Zuleika, cosa che gli fece subito comprendere che avrebbe dovuto affrontare tutta la famiglia al completo.
Da quando la sua sorellina si era trasferita era quasi impossibile trovarla a casa dei genitori, quindi quando passava in pochi secondi tutta la famiglia si catapultava a salutarla, anche Fortunè, che solitamente non restava mai più di qualche minuto a meno che non fosse un'occasione veramente speciale.
Fort e Zuleika erano sempre stati molto legati, forse perché erano i più piccoli, un po'come Mika e Yasmine, il cui legame però era stato rafforzato moltissimo dal dover lavorare insieme.
-Mika? Sei proprio tu?-sussurrò sua sorella incredula.
-Sono proprio io. Sono tornato-
La ragazza gli saltò al collo e il riccio poté accorgersi che qualche lacrima le aveva rigato il volto.
-Mi sei mancato fratellone-gli mormorò infine in un orecchio non dimostrando alcuna intenzione di lasciarlo andare.
-Zuleika chi è alla porta?-urlò Joannie dall'altra parte della casa.
-è Mika mamma. È tornato!-
Questa frase fu subito seguita da dei passi frenetici che preannunciavano l'arrivo della donna alla porta.
Quando finalmente si ritrovò faccia a faccia con suo figlio rimase immobile a guardarlo per qualche secondo, come per sincerarsi che fosse veramente lui.
Quando fu sicura che quello davanti a lei era davvero il suo Mika non esitò un istante a avvolgerlo con le sue ampie braccia.
Appena si separarono lo squadrò nuovamente per assicurarsi che fosse in perfetta salute e, una volta accertatasi che non ci fosse nulla che non andava nel suo ragazzo, gli mollò un sonoro schiaffo che riecheggiò per tutta casa.
-Michael Holbrook Penniman Junior, ti pare il modo di comportarsi?!!Sparire per mesi senza dire niente a nessuno mentre tua sorella è in bilico tra la vita e la morte!!Avevamo già abbastanza preoccupazioni ma tu no, non eri contento, dovevi anche farci disperare perché non si sapeva dove diavolo fossi finito!!Ma cosa ti dice la testa?!! -

-Mamma, non essere così dura!Sono sicura che ha passato un periodaccio anche lui e che quella gli sembrava l'unica soluzione-provò ad intervenire diplomaticamente Paloma che li aveva raggiunti nell'atrio.

Quando Mika la vide, che gli sorrideva appoggiata allo stipite della porta, si dimenticò di tutto il resto, persino di sua madre che continuava ad urlargli contro a due centimetri dal suo orecchio.

Paloma era lì e sembrava stare bene.

Paloma non era così furiosa con lui come avrebbe avuto tutto il diritto di essere.

Paloma non aveva smesso di volergli bene.

Poco tempo dopo essere partito si era reso conto del torto che aveva fatto alla persona che, quando era piccolo, si era sempre preoccupata per lui, quella che aveva cercato di salvarlo dalle persecuzioni a scuola e che lo aveva curato ogni volta che era stato male e che tutt'ora era dentro stata disposta a dargli un mano in qualsiasi cosa.
Paloma lo aveva aiutato a stare meglio, a uscire dal casini che aveva combinato ed a evitare quelli che stava per combinare e l'unica volta che lei aveva avuto bisogno di lui, lui se ne era andato abbandonandola.
Aveva tutto il diritto di essere furiosa con lui, invece sembrava una delle poche persone che era disposta a passare sopra alla sua fuga precipitosa.
-Rimane il fatto che è stata una pessima scelta. Ma comunque sono contenta che tu sia tornato-disse infine sua madre prima di esortarli a spostarsi tutti nuovamente in salone.
Mika e Paloma rimasero leggermente indietro ed il ragazzo ne approfittò per poterle parlare prima di essere assalito dal resto della famiglia.
-Senti, hai ragione, è stato un periodaccio per me, ma questo non giustifica quello che ho fatto, soprattutto quello che ho fatto a te-
-Non essere così duro con te stesso, penso che tu abbia sofferto abbastanza da espiare tutte le tue colpe.In più non credo sia stato un gesto così crudele, non nei miei confronti. Saperti lontano mi ha dato la spinta che mi serviva per combattere con abbastanza forza da riprendermi molto più in fretta di quanto anche i medici più ottimisti avevano osato sperare. Potremmo quasi dire che mi hai fatto un favore-gli rispose lei con un sorriso quasi materno.

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