We can try again

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Mika era seduto al pianoforte di casa sua.

Oramai non gli faceva più paura restare lì da solo e accoglieva tutti i ricordi come vecchi amici, sia quelli belli che quelli brutti.

Sapeva di avere molto da imparare da essi e comunque gli facevano compagnia nel suo esilio volontario.

Dopo aver visto Andy la sua ispirazione era tornata e nel giro di poco tempo aveva scritto una gran quantità di canzoni, tutte che cercavano di far capire al biondo quanto ci tenesse a lui.

Eppure il greco non ne aveva ancora sentita nemmeno una.

Quando era passato a trovarlo per portargli dei dolcetti fatti dalla madre, Fortunè gli aveva detto che Andy era partito nuovamente per la Grecia e non si sapeva quando sarebbe tornato.

Mika aveva fatto l'abitudine alle lunghe assenze del biondo, ma ancora di più alle sue partenze senza una data di ritorno prefissata, ma non per questo aveva imparato a sopportarle.

Tutto ciò che stava facendo in quel momento era per Andy e non poterlo rendere partecipe come erano soliti fare lo demoralizzava.

Dopo aver provato e riprovato i nuovi brani finalmente si decise a vestirsi per recarsi all'incontro con il suo manager.

Quando si era reso conto di aver scritto abbastanza canzoni per pubblicare un nuovo disco non aveva potuto non chiamare Ian e l'uomo aveva subito fissato un incontro per quella stessa settimana.

Sapeva dei problemi che aveva avuto Mika negli ultimi tempi e della crisi creativa che aveva avuto.

Quando aveva cominciato a dubitare che gli potesse tornare l'ispirazione aveva ricevuto la chiamata del cantante e la cosa lo aveva riempito di gioia.

Gli sarebbe davvero dispiaciuto se avesse dovuto rinunciare a lavorare con Mika e non tanto per i soldi ma perchè ancora vedeva dell'enorme potenziale inespresso nel ragazzo.

Aveva subito voluto ascoltare i nuovi pezzi, ma ci aveva messo secoli a convincere il cantante.

Non aveva mai fatto sentire ad Ian qualcosa che Andy non aveva precedentemente approvato, ma non poteva dire questo al suo manager, così alla fine aveva dovuto cedere.

Si erano dati appuntamento in un bar poco distante dallo studio di registrazione dove Mika si recava di solito quando era a Londra e che aveva dei dolci ottimi.

Se proprio doveva iniziare il processo di realizzazione di un nuovo album senza Andy aveva almeno bisogno di una sostanziosa dose di zucchero.

Quando Mika arrivò al luogo dell'appuntamento era ovviamente in ritardo e Ian era già seduto ad aspettarlo sorseggiando un caffè.

Il cantante non si ricordava di aver mai visto l'uomo senza una tazza della scura bevanda in mano e sinceramente cominciava ad essere preoccupato di quali effetti questa abitudine potesse avere sulla sua salute.

-Mika!! -esclamò l'uomo quando lo vide arrivare.

I due si abbracciarono e, dato che erano ormai parecchi mesi che non si vedevano, passarono un'oretta a raccontarsi ciò che era successo ad entrambi in quel periodo.

-Ed Andy come sta?- chiese infine il manager che negli anni in cui aveva lavorato con il riccio aveva imparato a conoscere ed ad apprezzare il giovane videomaker.

Mika si era ben guardato dal dirgli come stavano veramente le cose tra lui ed il greco in quel periodo così cercò di imbastire una risposta che non fosse troppo sospetta.

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