7-Meeting

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Alla fine Jo mi ha convinta ad andare alla festa.
In realtá, non mi piacciono molto, ma ho davvero bisogno di divertirmi, soprattutto perchè non lo faccio da molto!

Faccio una doccia e lo shampoo.
Indosso un semplice vestito rosso non molto aderente e neanche corto, sopra il ginocchio.

Non mi piacciono neanche i vestiti, o meglio, non mi piaccio io con i vestiti, ma Jo, mi ha quasi obbligato a farlo perchè,appunto, è una festa.

Comunque è carino ed è l'unico che ho nel guardaroba!Non è neanche volgare.
Metto le mie adorate Converse e mi dirigo in camera di Jo.

Busso alla sua porta, dicendole che sono pronta, ma, ovviamente, non mi risponde e inizio ad urlare.
"Calma, calma, sono pronta anch'io!"
Apre finalmente la porta mostrandosi in tubino nero che scopre i suoi tatuaggi e che arriva quasi a metà coscia, calze a rete, tacco 15 e stratruccata. Ma devo ammettere che le sta veramente bene tutto quel trucco.

A me, in realtà, dà fastidio truccarmi, ogni volta mettere, togliere, truccarsi e struccarsi.
Non è proprio da me.
Tutta quella fatica!

Mi inizia a guardare dalla testa ai piedi, con faccia quasi spaventata, che mi fa alquanto incazzare.
"Allora?" Le chiedo alterata.

"Dobbiamo andare ad una festa, non ad una processione!"

"Cosa ho di male?"
"Per iniziare quelle occhiaie non si possono vedere, quelle scarpe sono troppo basse, il vestito copre troppo e non parliamo dei capelli poi."
"Hai finito? Non ti ho chiesto pareri e, tanto per la cronaca, io, non mi trucco, non so portare i tacchi e non ne ho neppure bisogno essendo alta 1,70 metri , il vestito , beh, mi piace e i miei capelli non vogliono proprio saperne di stare al loro posto. Mi vado bene così!"
"Va bene, va bene. Non ti arrabbiare, erano solo consigli. Ma almeno permettimi di piastrarti i capelli."
Sbuffo convinta che, se non l'avrei fatto di mia volontà, mi perseguiterà fino alle dieci, e sono ancora le nove.
"Okay"
"Sarà una fatica con questo cespuglio, voglio essere pagata!" Accenno un sorriso mentre lei guarda attentamente i miei capelli e ricambia, sorpresa dal mio gesto, come me.

Dopo tre quarti d'ora finalmente finisce e io, sto morendo di caldo.
"Sai, i tuoi capelli rossi sono magnifici, dovresti curarli di più!"
"Li curo già troppo e non c'è modo di raddrizzarli, ormai mi sono arresa!"
"Già..."
Mi accorgo che, senza rendermene conto, sto parlando come una ragazza normale fa con una sua amica.
Mi richiudo subito in me stessa, quando il campanello suona e Jo corre ad aprire sorridente, la porta al suo ragazzo.

"Amore! Quanto mi sei mancato" gli dice con gli occhi a cuoricino.
"Anche tu, non sai quanto!" Le risponde lui mentre iniziano a baciarsi appasionatamente.
Mi sento il terzo incomodo in questa situazione.

Finalmente Jo si ricorda di me e si gira indicandomi.
"Lei è Elizabeth, la figlia della compagna di mia madre. La ragazza che ti dissi, sarebbe venuta a vivere qui. Elizabeth lui è Josh."
"Piacere" gli dico con cortesia.
"Andiamo, piacere, neanche i vecchi si salutano così! Siamo in confidenza puoi dirmi ciao Josh"
In realtà non siamo in confidenza, ma non volendo accendere altre discussioni dico semplicemente
"Ciao Josh".
Mentre siamo in macchina, mi accorgo di quanto il suo aspetto sia simile a quello di Jo.
È pieno di piercing e tatuaggi che si intravedono dalle sue braccia scoperte, è muscoloso, abbastanza alto e biondo.
"Siamo arrivati" dice.
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso l'entrata.

C'è la musica ad alto volume, una marea di adolescenti con gli ormoni a mille e una puzza che mi disgusta.
Tutto ciò, mi fa venire un gran mal di testa.

Intanto, Jo e Josh scompaiono dal mio campo visivo ed io rimango sola.

Mi dirigo verso il banco degli alcolici.
"Un bicchiere d'acqua minerale, per favore"
Il barista, sui vent'anni, mi guarda con una faccia del tipo "Stai scherzando spero".
Lo guardo fulminandolo "Cosa cazzo non hai capito della frase un bicchiere d'acqua minerale per favore?" Dico alterata.
Mi guarda come spaventato e mi versa un bicchiere d'acqua.
Mentre lo bevo mi guardo intorno.
Ragazzi che ballano, altri che pomiciano sui divani, altri ancora che si spogliano. Ragazze con vestiti cortissimi e tacchi altissimi che si toccano con altri ragazzi.
Ma che schifo!
Vogliono farsi belle col fine che qualcuno si accorga di loro e sele faccia, senza avere dignità!

Mi giro velocemente, e faccio cadere, involontariamente, il mio bicchiere d'acqua su qualcuno.
Oh merda!

"Scusami, non l'ho fatto apposta. Sono proprio una sbadata!"
Alzo lo sguardo incontrando il viso angelico di un ragazzo con due bellissimi occhi chiari.

"Non preoccuparti, anch'io non sono stato molto attento!"
Ed è anche gentile, io al posto suo, gli avrei staccato la testa.

Cerca di essere gentile, Elizabeth!

"Come posso aiutarti?"
"Tranquilla, è solo un pò d'acqua, si asciugherà. Comunque io sono Fred"
Dice, porgendomi la mano che mi incanto a fissare.
Fred,Fred,Fred...ma certo! Deve essere il festeggiato!

Gli porgo la mano "Devi essere il festeggiato, auguri. Io sono Elizabeth, piacere"
"Sì, sono io. Ma come fai a conoscere il mio nome? No ci siamo mai visti."
Iniziamo a parlare e mi dice che va nella mia stessa scuola, nella 4a A ma che non mi ha mai vista. Gli dico velocemente che sono nuova del posto e, avendo un urgente bisogno, lo saluto.
"Devo andare. Scusami ancora per l'incidente, mi dispiace, spero di non averti rovinato la festa."
Mi sorride dolcemente"Non mi hai rovinato niente, anzi, mel' hai rallegrata" gli sorrido.

Non è proprio da me parlare così facilmente con qualcuno, ma questo ragazzo mi ispira proprio fiducia, ed è anche carino!
È alto, abbastanza muscoloso ed ha un viso dolcissimo.

Attenta Elizabeth, l'apparenza inganna!

Giusto, non posso giudicarlo dalle due frasi che ci siamo scambiati e poi, chissà se lo rivedrò!

Mi dirigo verso il bagno, cercando di individuare anche Jo, che dovrebbe riportarmi a casa, ma che non trovo.
Quando esco dal bagno mi scontro con qualcuno.
"Guarda dove vai, stupida!"
Proprio quando sto per controbbattere mi accorgo di chi ho di fronte. No, anche qui!

Angolo autrice
Questo è solo un capitolo di passaggio.

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