33-Party

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-It was a big big world, but we thought we were bigger- L. Graham

"Non...ci...credo" riesce a dire tra le risate Jo, mentre io la ammonisco con lo sguardo.

"Okay, okay, scusa. Ma non posso crederci, proprio la prof di..." scoppia di nuovo a ridere.

"Non c'è niente di divertente Jo. La mia vita fa schifo! Sono una sfigata nella merda più totale"

"Scusami, ma è impossibile non ridere. Solo tu e Walter potevate cacciarvi in questa situazione"

"Non melo ricordare, è tutta colpa sua!"

"Ma sei sicura che non sia successo davvero niente?" Azzarda Jo.

"No, sono una sonnambula che si è ritrovata all'improvviso sopra un coglione senza saperne il motivo. Che motivo avrei di mentirti?"

"Ti credo, ovviamente." Continua "Però ora devo andare, sono le nove e fra un pò inizia la festa e non sono ancora pronta." Dice guarda l'orologio "Diveriti, qui da sola eh" dice ironicamente uscenda dalla stanza.

"Ci vediamo dopo"

Si, nel mondo dei sogni.

Ma non ha tutti i torti, io amo stare da sola,senza nessuno attorno, sola con il silenzio o la musica. Certo, mi hanno pure preso per un'asociale, ma non men'è mai importato un cazzo, in fondo lo sono.

Mamma e Bob non ci sono. Torneranno verso le 3:00.
Che posso fare?

Guardo nell'armadio e mi accorgo di un libro che non mi ricordo aver mai letto.
Lo giro per leggere il titolo
'Orgoglio e pregiudizio'
Come ho fatto a scordarmene? È chiuso qui dentro da più di un mese. Melo aveva consigliato Fred.

Fred.
Ormai lo incontro nei corridoi e neppure mi saluta, ma non mi importa più di tanto, meglio così.

Anche se i romanzi rosa o cose così non mi piacciono molto, inizio a leggere immergendomi completamente nella storia tra Elizabeth e Mr. Darcy. Subito mi piacciono, entrambi, mi ricordano qualcuno e mi sarebbe confermato se al posto di 'Mr. Darcy' ci fosse 'Coglione di un Capelli corvini'.

Almeno Darcy ricambiava Elizabeth. Il mio invece è un amore a senso unico.

Le 22:00.
Le 23:00.
Le 23:30.

Mentre sto leggendo la parte dove Darcy si sta per dichiarare ad Elizabeth sotto la pioggia, vengo bruscamente interrotta dalla suoneria del mio cellulare.
Qualcuno vuole essere maledetto stanotte.

Rispondo al cellulare senza neppure guardare chi è.

"Elizabeth? " dice la voce leggermente affannata.
"Jo?"
"El dove sei?"
"A casa, dove vuoi che fossi? È forse successo qualcosa? " dico preoccupata. Strano che mi chiami nel bel mezzo della festa.
Si sente la musica di sottofondo, deve essersi allontanata.
"Merda Elizabeth devi venire subito qui" dice seria.
"Che? E perché? Sai che non posso uscire! Figurati se vengo adesso! Se mi hai chiamato per questo-"
"Elizabeth Walter..." mi blocca
"Walter?" Domando ancora più nervosa.
"Walter è impazzito"
"Cosa? Perché?" Chiedo balzando in piedi.
"Ti prego, vieni: Addy Street (posto immaginato)" chiude la chiamata.

Senza pensarci due volte, mi infilo giacca di pelle e Nike, correndo come non credevo fossi capace. Merda e ora chi mi accompagna?
Come faccio ad arrivarci? Ci ha pensato Jo? E che dirà la mamma se lo scopre?

Apro la porta, senza sapere perché.
Davanti a me c'è una ragazza appoggiata ad una macchina che fuma. Ha lunghi capelli blu e gli occhi di un colre indefinito tra blu e verde. Potrebbe anche sembrare una ragazza da dolci lineamenti se non fosse per tutti i piercing che le circondano la faccia. Nonostante sia buio, riesco a vedere moltissimi tatuaggi, anche sul vivo, grazie al mini abito che indossa, completamente nero con su scritto in bianco "Hard", "Difficile".

STAY-Odiarsi per amarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora