-Le mie paure e le tue sono niente finchè siamo in due-E.K.
Drin-drin
Porca merda, la sveglia, quanto la odio.Sembra beffarsi di te con quell'orribile suono.
Mentre stai sognando di essere su Marte, finalmente lontano da questo mondo di pazzi e di sveglie, la sveglia ti sveglia.Okay, troppi giochi di parole di prima mattina non fanno bene.
La spengo e vado in bagno.
Mi guardo allo specchio e sto veramente un casino.
Lo sono sempre ma oggi più delle altre volte.Guardo la mia faccia delineata da occhiae ben visibili. I capelli mossi, che mi arrivano fino metà schiena, sono gonfissimi
Guardo il mio corpo.
Sono una schifezza.
Non ho mai avuto un fisico bello, con le curve al punto giusto, un bel culo, o almeno qualche curva. Be', in realtà qualcuna cel'ho, sui miei fianchi, orribilmente larghi e grandi e sulla mia pancia, che non è magra ma neanche grassa, una via di mezzo.
Però non sono invidiosa delle altre, io ho deciso di non essere magra e di continuare a mangiare cioccolato a vita.
Anche se, devo ammettere che, quando vedo quelle ragazze belle, con gambe sottili, pancia piatta, fianchi sottili, un fondoschiena da far paura e due bombe sul davanti, un pò lo sono, ma pochissimo.Mi lego i capelli in una crocchia disordinata ed entro nella doccia.
Quando esco, mi ritrovo una Jo conciata peggio di me. Trucco sciolto e sbavato, occhiaie, ma soprattutto é bianca da far paura, sembra un vampiro.
Sembra non accorgersi di me, perchè continua a fissare un punto nello specchio.
Guardo anch'io, e comprendo il perchè. Ha un livido di un bruttissimo viola sulla clavicola che, si estende ancor di più sotto la maglietta, un altro proprio a fianco in prossimità del seno e un altro ancora, ma molto meno visibile sull'altra spalla. Chissà quanti ne ha ancora.In questi momenti mi sento ancora più uno schifo, per non aver fatto nulla per lei.
Una merda, vedendo tutti quei segni di distruzione sulla sua pelle, come su quella soffice e accogliente di mia madre.Mi scende una lacrima ripensando a lei, ma subito l'asciugo, rendendomi conto di non aver ancora spiaccicato parola.
"Come stai?"le chiedo mentre fisso le goccioline scendere sui miei capelli.
Sorride dolcemente.
"Bene" si volta verso di me. Non capisco come faccia a sorridere come se nulla fosse successo."Perché non mi hai detto niente?"riesco solo a dire.
Come ho già detto, in questo momento non ha bisogno di insulti e urla, e non voglio neanche metterla sotto pressione, ma voglio delle spiegazioni, anche se non ci conosciamo da molto, ho bisogno di sapere chi le ha fatto quella merda.Si rigira nuovamente verso lo specchio
"Non sono affari tuoi, Elizabeth. Stanne e stammi lontana." dice freddamente.Perchè ora fa così? Cosa mi nasconde ancora?
"So tutto Jo. So di quello che ti è successo, so di Josh, di come ti ha picchiato, del perchè. Voglio sapere perchè non ti sei difesa o non hai chiesto aiuto!"
"Ho detto che voglio essere lasciata in pace! Non è la stessa cosa che volevi tu, quando mi trattavi come una merda?" Urla "Non ti riguarda la mia vita, come a me non riguarda la tua"
Ha ragione, è vero.
L'ho trattata male, ma sono fatta proprio io così, lo faccio con tutti. Che dovevo fare? Abbracciarla e sorriderle sempre falsamente, ma da buon'amica? Questa non sono io e non lo sarò mai. Nè cambierò mai per qualcuno.
Stavolta mi sentivo di aiutarla. È strano detto da me, non ho mai aiutato nessuno nè mi è mai fregato di nessuno. Sarà Jo, che mi ha qualcosa di diverso dagli altri, sarà la situazione che ho già vissuto, o semplicemente, sarò io che sono strana."Fa come vuoi, cazzo! Ma quando starà per ucciderti di botte non urlare aiuto!" Dico sbattendo la porta del bagno e dirigendomi verso la fermata.
Okay, mi ero promessa di non urlare e non essere rude. Ma se non lo capisce con le buone, speriamo che lo capisca con le cattive.
"Porca puttana" urlo, mentre mi butto davanti al pullman che sta per andarsene senza me. Figura di merda già di prima mattina.
Entro e come sempre sono spiaccicata come l'insalata in un tost.
Che palle.
Mi riesco a mettere le cuffie e, mentre vedo ragazzi e ragazze parlare, scherzare e ridere, io mi immergo nella mia galassia musicale sulle note rilassanti di Waiting for love di Avicii.La prima ora abbiamo supplenza, quindi non facciamo niente. Jo ancora non viene a scuola, forse entrerà alla seconda oppure non verrà cone i giorni precedenti. Insomma, dopo quello che è successo ieri.
E poi, ho una voglia matta di uccidere Josh, e non credo che a lei piacerebbe vedere il suo sporco sangue sgonfiare le sue vene uscendo e filtrando dalla sua maledetta pelle.
Si, sono aggressiva.Neanche Walter è venuto a scuola. La sua sedia è vuota come quella di Jo. Mi preoccupa che anche lui possa commettere un omicidio. O meglio, non mi preoccupo per la cella in cui potrebbe restare a vita, anzi sarebbe un sogno, ma voglio essere io, con le mie stesse mani a sentire l'ultimo battito di quel cavallo pieno di piercing.
Al suono della campanella della ricreazione, mi alzo per prendere un pò di aria in cortile.
Troppi istinti omicidi.In cortile c'è qualche gruppo di ragazzi sparso qua e là che chiacchierano.
Cammino verso il muretto dove vado sempre, vicino il parcheggio, di solito lì non ci va mai nessuno. Sto imparando anche i luoghi più nascosti di questo luogo.
Ho detto quasi mai, giusto?
Qualcuno c'è, e subito focalizzo di chi si tratta.
Capelli corvini sta urlando, non tanto forte da farsi sentire dall'altra parte della scuola o, comunque da qualche orecchio indiscreto.
Sicuramente per questo sono venuti qui. Ma perchè sono a scuola, a urlare fuori nel cortile?"Che cazzo ti ha fatto quel coglione?" Continua urlando Capelli corvini "Perchè non mi hai detto niente? Perchè l'ho dovuto scoprire da qualcun'altro?"
Il "qualcun'altro" deve essere il biondino con cui ho parlato anch'io.
Mi fermo dietro il muretto mentre inizio a osservarli e ascoltarli da lontano.
Capelli corvini, jeans strappati e felpa dell'Adidas, soliti capelli scombinati, é nero in volto mentre urla a squarciagola e stringe i pugni, mentre Jo cerca di farsi piccola piccola nella sua sciarpona di lana nera. Lei ha i capelli lisci legati e le guance leggermente arrossate.
"Tu... non puoi affrontarlo da sola"sento dire più dolcemente da Capelli corvini con voce roca.
Sgrano gli occhi: appoggia la mano sulla guancia di Jo e la tira a sè, abbracciandola, mentre lei scoppia nei singhiozzi e nelle lacrime.
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STAY-Odiarsi per amarsi
RomanceElizabeth e Walter sono come il giorno e la notte. Lei fredda e stronza, non riesce a fidarsi di nessuno e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. È la ragazza che non ride mai, che preferisce stare da sola con la sua musica, la ragazza dalla...