Guardavo. Era questo in cui ero brava. Semplicemente guardavo. Guardavo la mia vita scorrere davanti ai miei occhi e non fare niente per fermarla. Guardavo,sempre. Guardavo fuori dalla mia finestra le persone,le cose. Chi correva di li,chi correva di la,e chi semplicemente andava piano. I bambini che si divertivano,le coppiette che camminavano mano a mano. Le foglie degli alberi che si muovono col vento. Ed in ogni singola persona o cosa che guardavo,io,mi c'immergevo.
La mia vita non era così tanto mia... ogni tanto mi spogliavo di essa,sempre cosi noiosa e monotona.
Immaginavo. Immaginavo a volte di essere diversa,di non essere me. Di essere un'altra,un altro,magari anche una cosa. Immaginavo e quasi mi sentivo viva,mi sentivo un po meno mia,come avrei voluto essere.
Mia era il mio nome. Mi suonava quasi come un antifurto: "Ciao,come ti chiami?" "Mia". Stava come tipo a dire "Ciao sono Mia non avvicinarti a me."
Non mi piace essere Mia,mi è sempre piaciuto essere qualcuno..o meglio di qualcuno. Magari Sua,come usava prendermi in giro Lui. Lui che pronunciava il mio nome così soave,Lui che mi faceva scordare il resto del mondo e diveniva il mio di mondo. Lui. Semplicemente Lui.
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Un giorno, tre autunni.
RomanceSono Mia. Eppure vorrei essere così Sua. Lui è stato l'unico. Lui è stato..Amore. 日三秋 “Un giorno, tre autunni”. Un proverbio cinese usato quando ti manca qualcuno così tanto, che un giorno pesa come fossero tre anni.