Capitolo 10

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Una settimana. È già passata una settimana da quella sera in cui ho raccontato ad Amber del perchè stavo fingendo di stare con Christian. Da allora non sono successe chi sa che cosa. Quasi tutti i giorni io e i ragazzi ci incontravamo per stare insieme e molte volte a questi nostri appuntamenti c'era anche Nadine che non la smetteva di farmi domande su di me o Harry. Parlando di lui la nostra relazione non è cambiata molto anzi non ci parliamo più come prima visto i suoi impegni. Una volta deve andare fare concerti, altre a registrare o fare piccole pubblicità ed infine deve dedicare il suo tempo che li rimane a Nadine visto che è la sua ragazza ,così io mi ritrovo ad essere la seconda scelta che viene interpellata solamente nei momenti in cui non ha niente da fare.

Sbuffaisonoramente guardando fuori dalla finestra. Stava piovendo a dirotto. Tutta tremante mi diressi verso il divano dove mi raggomitolai sotto il grande piumone.

-Che diamine...-imprecai nel sentire una forte fitta provenire dalla pancia. E già ero in quel periodo del mese che noi donne chiamiamo "disgrazia naturale" ,non so perchè lo facciamo ma sinceramente non me ne frega più di tanto.

Cercai di prendere il telecomando per spegnere la TV ma a quanto pare mi era abbastanza difficile farlo così caddi dal divano sbattendo il gomito contro il ferro del tavolino.

-MERDA!!-imprecai un'altra volta mentre mi contorcevo dal dolore sul morbido tappeto rosso.

-Che hai fatto?-sentii ad un tratto domandarmi. Alzai il mio sguardo guardando la figura di Christian che era davanti a me. Mi stava guardando divertito.

-Zitto e aiutami!-dissi cercando di alzarmi. Mi afferró con delicatezza il braccio per poi aiutarmi a risedermi sul divano.

-Non dirmi che sei nel periodo della "disgrazia naturale".-disse lui facendo con le dita il segno delle virgolette mentre pronunciava quel disgrazia naturale.

-Si e con questo?!-sbraitai incazzata.

-Calma non ti scaldare così.-disse alzando le mani in su.

Sbuffai sonoramente per poi ricoprirmi con il piumone e starmene zitta a sbollire la rabbia .

-Hai preso qualche medicina per i dolori?-domandó lui mentre si diresse verso la cucina a bere un bicchiere d'acqua.

-Non ne ho!-dissi ,ed è qui che arriva un'altra fitta allo stomaco. Perchè non posso essere come Amber? Lei non ha questi dolori insopportabili.

-Stasera non torno , dormo da un mio amico.-disse Christian ritornando in salotto sedendosi vicino a me per poi intrufolarsi sotto il piumone.

-Allontanati subito da me! Sei freddissimo!-dissi spintonandolo mentre lui rise per poi opporsi.

-No ho freddo e voglio riscaldarmi anche io!-disse per poi intrappolarmi in un suo abbraccio e non lasciarmi più mentre io come una disperata cercavo di liberarmi. Alla fine mi arresi e aspettai che il suo corpo si riscaldasse in modo da non far più tremare il mio.

-E chi sarebbe questo tuo amico?-domandai calcando la parola amico. In questi giorni si comporta stranamente come se mi stesse nascondendo qualcosa.

-Non lo conosci...-rispose lui stringendomi di più a se.

-Non è che stai frequentando un uomo e non vuoi dirmi che sei diventato gay?-domandai scherzosamente io. Sbuffó per poi darmi una gomitata mentre io incominciai a contorcermi dal dolore.

-Stronzo...-dissi piano per poi posare la testa sul cuscino del divano.

Sono passate circa cinque ore da quando Christian se ne è andato ed è da cinque ore che io sono su questo divano a soffrire in silenzio. Non ho ricevuto nessun messaggio da nessuno. Tutti quanti sono a farsi i cazzi loro mentre io sono qui sola soletta. Adesso posso capire come si sentono le persone abbandonate.

Guardai l'orologio che segnavano le 20:03. Sbuffai per poi rigirarmi tra la coperta. Stetti in silenzio ad ascoltare il suono della pioggia che sbatte contro la mia finestra poi ad un tratto un rumore fastidioso risuonó perr tutta la casa. Era il campanello della porta. Sbuffai per poi alzarmi in piedi e come un toro infuriato dirigermi verso la porta per poi scattare la serratura senza prima aver chiesto chi fosse. Sinceramente in quel momento non mi interessava molto chi potrebbe esserci dietro la porta ma di una cosa ero sicura...colui che ha osato darmi fastidio non finirà molto bene.

-Chi cazzo rompe le palle a quest'ora?!-dissi mentre aprii la porta ritrovandomi davanti il più bel uomo che avessi mai visto. Harry.

-Wow che agressive che siamo!-disse ridacchiando.

-Non dirmi che la tua fidanzatina ti ha dato buca e tu non avendo niente da fare sei venuto da me...-borbottai a bassa voce.

-Come?-domandó lui.

-No niente. Allora che ci fai qui?-domandai facendolo entrare dentro. Notai che aveva delle buste con del cibo da fast food.

-Volevo vederti così ho deciso di farti visita.-rispose mentre appoggió le buste a terra e si sfiló molto lentamente la giacca.

-O pensato anche di portare qualcosa da mangiare se per te va bene...-disse mostrando le buste. Mi limitai ad annuire per poi dolorante dirigermi verso la cucina insieme a lui.

-Perchè cammini come un gobbo?-domandó lui ridacchiando. Lo guardai male per poi sedermi sullo sgabello del bar ed incominciare a rovistare tra le buste.

-Ho male alla pancia!-dissi per poi prendere un grande boccone del mio hamburger al formaggio.

-Sei in quel periodo?-

-Uff, sii!-dissi ormai stufa di sentire la stessa domanda. Finì di mangiare il mio hamburger in silenzio per poi dirigermi verso il divano.

Poco dopo mi raggiunse anche Harry che prese posto vicino a me. Lo guardai con la coda dell'occhio.

Un'altra fitta mi arrivó allo stomaco e faceva male tanto da farmi piegare.

-Sicura di star bene?-domandó Harry preoccupato.

-No...mi sento malissimo.-risposi mentre continuavo a tenermi con le mani la pancia.

Sentii la sua calda mano afferrarmi sotto le ginocchia mentre l'altra mi sosteneva dalla schiena. Così in pochi minuti mi ritrovai tra le braccia di Harry che mi stava trasportando nella mia stanza.

Entrammo dentro e lui con delicatezza mi posó sul letto per poi raggiungermi e infilarsi con me sotto le coperte.

-Che fai?-chiesi io mentre lui mi si avvicinava avvolgendo la mia vita con il suo braccio per poi incominciare ad accarezzarmi lentamente la schiena in particolare il punto dove sentivo più dolore.

Sentii i muscoli del mio corpo scioglersi al suo tocco e la cosa non potè che tranquillizzarmi ed alleviare il mio dolore.

-Ti sto aiutando...-disse lui a bassa voce. Alzai il mio sguardo guardandolo negli occhi. Dio quei occhi verdi che tanto mi fanno morire. Come sonno belli. Vorrei poter ammirarli per sempre.

Sospirai pesantemente poi chiusi gli occhi per godermi il momento. Sentivo il suo respiro acarezzarmi il viso delicatamente come se fosse aria.

Instintivamente mi avvicinai di più a lui portando le mie mani sul suo petto e la mia testa vicino al suo collo. Sentii come sempre il suo dolce ma fresco profumo. Sorrisi debolmente nel sentire le sue braccia stringermi maggiormente a se poi non so come ma mi addormentai con il suo profumo che mi avvolgeva.

SPAZIO A ME:
Visto che stranamente non avevo niente da fare ho scritto un'altro capitolo. Ci saranno sicuramente degli errori di battitura ma sono troppo stanca per correggerli perció scusate e spero che vi piaccia lo stesso.

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