Seduti sul bordo del letto

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Appena Amerigo entrò nella grande camera di Trissa rimase sbalordito. Era una camera gigantesca, tutta dipinta di affreschi raffiguranti cavalli, laghi, castelli, montagne, fiori e giardini. Su un lato era posizionato un grande letto a baldacchino tutto il ferro battuto viola. Vi erano poi tre grossi armadi, uno specchio talmente grande che ci si poteva specchiare in tre e un bellissimo tappeto di pelo di orso bianco, probabilmente finto. Per completare l' opera, vi era una grossissima libreria che occupava tutta una parete.
Trissa lo prese per un braccio e lo fece sedere sul bordo del letto e lei ci si sedette vicino.
Rimasero in silenzio per tre lunghi minuti, poi Trissa, ancora con gli occhi rossi dal pianto, si decise a parlare. Fece un grande sospiro e disse:
-Allora Amerigo, ti starai chiedendo perché ho pianto....il fatto è che Eva mi ha detto una cosa che in realtà sapevo, ma non volevo sentirmela dire, non ero ancora pronta. E poi mi ha detto che ha sentito il Gran Consigliere dire delle cose....
-Cosa ha detto? Ed Eva l' ha forse offesa?
-Oh no Amerigo, non mi ha offesa, è che essere principessa comporta dei doveri, delle responsabilità, ma anche dei divieti- fece un altro sospirone e continuò tutto d'un fiato- mi devo sposare.
-Si deve sposare? - chiese Amerigo quasi cadendo dal letto dalla sorpresa- e perché?
-Vedi Amerigo....il regno ha bisogno di una regina, e se non decido con chi sposarmi entro due settimane mi dovrò sposare per forza con Filippo, il figlio del Gran Consigliere.
-Ma è terribile....non bisognerebbe obbligare nessuno a sposarsi se non per amore.
-Egiá.....io saprei a chi vorrei dare la mia mano, ma non posso- un leggero tremolio alla voce iniziò a farsi sentire- non posso proprio- gli occhi le cominciarono a bruciare- non me lo permetterebbero mai. Non è giusto!- e le lacrime iniziarono a sgorgare imperterrite su quelle guance non ancora perfettamente asciutte.
-Principessa....venite qui, si trova sempre una soluzione- e così dicendo la strinse in un forte e caldo abbraccio.
Trissa si sentì meglio e molto felice, ma rimaneva il fatto che doveva fare qualcosa....forse in due settimane avrebbe trovato il ragazzo giusto, quello che le avrebbe fatto dimenticare almeno in parte il suo primo amore; anche se non ne era molto convinta.
-Principessa ditemi, voi avete qualcuno per la testa vero? Qualcuno che si è impossessato del vostro cuore.....non è così?
Trissa rimase allibita dalla domanda, ma rispose:
-Beh in effetti c'è una persona, ma è una cosa impossibile, perché siamo diversi, troppo diversi....
-Capisco; ma non datela vinta al signor capitano gran consigliere reale- scherzó Amerigo- lottate per quello che desiderate.
-Grazie Amerigo.
-E di che?
-Di essere qui...non ho mai avuto un amico....i miei amici sono tutti lì- disse indicando i molti libri.
-Ma io...figuratevi è stato un piacere- ribatté Amerigo- ora però devo andare, scusate.
-Oh mi spiace
-Già, anche a me...arrivederci
-Arrivederci.
E così sparì nel lungo corridoio.

Trissa; uno strappo alla regolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora