"Per favore Cameron, lasciami!" Urlo in preda al panico. Lui mi tappa la bocca e blocca braccia e gambe.
"Sta zitta!" Urla tirandomi uno schiaffo in pieno viso.'Un altro incubo.
Mi sveglio di soprassalto piangendo e ritrovandomi tutta sudata.
Ho gli incubi quasi ogni notte.
Prendo in mano la mia collana che porto sempre al collo con il mio 'Scaccia sogni'.
Lo comprai un anno fa, in un paesino dove ero in gita.
Si dice che porta con se i sogni buoni facendoceli sognare la notte successiva, e intrappola nella piccola ragnatela che è raffigurata, i sogni cattivi.
Non serve a molto, però gli oggetti simbolici mi sono sempre piaciuti tanto, e comunque spero che mi aiuti a non fare più lo stesso incubo, concedendomi un po' di pace.Mi alzo dal letto e vado alla finestra.
L'alba.
Un'altra cosa bella che mi piace, ma che purtroppo avviene in un momento dove non tutti la possono vedere.
E ciò la rende speciale.
A volte siamo talmente abituati alle bellezze che ci circondano, che non ne capiamo la vera importanza, e non capiamo quanto siamo fortunati ad averla.Prendo la mia macchinetta fotografica per immortalare il momento, tanto non riuscirò più ad addormentarmi.
Un'altra passione che è nata quando ero piccola, facendomi regalare al mio sesto compleanno la mia prima macchinetta fotografica decente.Faccio vari scatti da più angoli, togliendo poi la scheda e poggiandola sulla scrivania, appuntandomi mentalmente di trasferire le foto sul computer più tardi.
Decido di fare una doccia per togliermi il sudore di dosso e l'incubo che ho avuto mezz'ora fa.
Prendo l'occorrente e vado in bagno, stando attenta a non fare rumore per non svegliare nessuno. Solitamente devono essere gli altri a non farlo, perché a volte mi capita di dormire fino alle 13,00, se non mi vengono gli incubi, come oggi.Sto sotto la doccia bollente per quindici minuti, prendendomi del tempo per pensare, e ovviamente, tutti i pensieri vanno a quella notte, non ripercorrendo lo stesso incubo, ma a quel ragazzo che ha sfondato la porta, impedendo a Cameron quello che stava per fare, e, se non fosse stato per lui, quella brutta persona, avrebbe finito ciò che aveva iniziato.
Una volta uscita dalla doccia, ritorno in camera con il mio accappatoio blu, il mio colore preferito. Per fortuna mia sorella dorme sempre in camera dei miei genitori in un altro lettino. Non vorrei svegliarla nel cuore della notte con le mie grida.
Metto una maglietta di mio fratello che non usa più, che mi arriva sulla coscia. Preferisco le maglie larghe ai pigiami o pantaloncini, per dormire.
Per una persona disordinata come me, avere meno vestiti di cui preoccuparsi è una garanzia, e poi quando torni a casa la sera che stai per addormentarti, puoi infilarti solo la maglietta in modo da non perdere tempo.
Penso troppo alle cose, troppo dettagliatamente, lo so.Una volta 'vestita' e aver lasciato asciugare i capelli da soli, continuo a leggere il libro che avevo interrotto prima che Charlotte ieri mi chiedesse di andare a casa di Jake.
A proposito.
Mi ero dimenticata che tra poche ore dovrò prepararmi per andare a mare con i miei due migliori amici e con Alba, Edoardo e Zoe, altri miei amici tra cui alcuni compagni di classe.Dopo aver terminato "Uno splendido disastro" per la decima volta, decido di alzarmi e andare a fare colazione.
In cucina c'è mio padre che sta bevendo il suo caffè, che sta per andare a lavoro.
"Ciao papà" lo saluto dando un bacio sulla sua guancia.
"Ciao tesoro".Riscaldo un pò di latte e ci metto il Nesquik. Mi Poggio sulla penisola per non sentire le lamentele di mia madre.
Dopo quattro ore alternate tra pisolini e stupidi programmi televisivi, deciso di alzarmi e andarmi a preparare.
Mia madre deve essere già andata a lavoro, e mia sorella dorme ancora.
Dovrò chiedere un passaggio a mio fratello con la sua moto, dato che la mia Vespa è dal meccanico.
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My guardian
RomanceBea è una quindicenne normale come tutte le altre, o quasi: è tormentata da un ricordo straziante, che le ha quasi portato via una cosa molto importante dalla sua vita. Ad impedirlo è stato Chris Hamilton, un ragazzo dagli occhi scuri, che forse ra...