8. Rivelazioni

76 8 0
                                    

"Ehi Tris, ciao"

Mi sorride Chris.

"Per favore, non chiamarmi con quel nome, comunque ciao anche a te."

"Ci siamo svegliati di pessimo umore sta mattina?"

Mi domanda lui.

"Forse si, per opera di Luca naturalmente."

Chris ridacchia e poi si appoggia anche lui al bancone sotto di noi.

Un ragazzo si avvicina e ci chiede cosa vogliamo ordinare.

"Oh, io ho già fatto, grazie."

Il cameriere mi sorride e poi si rivolge a Chris.

"Io prendo due caffè in ghiaccio. Grazie."

Non appena il ragazzo se ne va, vedo che più in là c'è ancora l'amico di Chris.

"Il tuo amico sta aspettando da solo, non c'è bisogno che aspetti qui con me."

"Giusto, Giulio.
Se la caverà senza di me per qualche minuto."

Mi fa un occhiolino e mi rivolge un altro dei suoi meravigliosi sorrisi.

Ha dei denti bianchissimi.
Sembrano quelli di una delle tante pubblicità dei dentifrici.

Ha davvero un bel sorriso.

Tutti i 'ragazzi fighi', hanno un bel sorriso, ma il suo supera tutti.

"Ma dove hai imparato a sorridere così meravigliosamente bene?"

Oddio l'ho davvero detto ad alta voce?!
Ma cosa ho che non va??

Sento già le guance andarmi a fuoco!

Chris scoppia a ridere, e non appena si ricompone mi guarda di nuovo negli occhi.

Vorrei sprofondare.
Adesso.

"Mi fa davvero piacere che una ragazza carina come te consideri il mio sorriso 'meravigliosamente bello'. E per la cronaca, io son tutto, bello."

Alza le sopracciglia ripetutamente e mi fa un altro occhiolino.

Certo che è davvero sicuro di se, l'avevo imm-
Aspetta aspetta aspetta.
Ha detto che sono una ragazza carina??
Oh mio Dio.

Il dio dei sorrisi mi considera una ragazza carina??

Divento ancora più rossa di quanto non fossi già.

Mi fissa per qualche secondo e poi riprende a parlare.

"Ti va di fare un giro io e te? Credo che dovremmo parlare."

Si avvicina ancora di più a me.

Le punte delle nostre scarpe si sfiorano.

Non sono ancora pronta per parlare di quella notte.
Dovrei scoprire altre cose che non voglio scoprire.

Per fortuna in quel momento arriva il ragazzo con i miei cornetti.
Gli prendo e li porgo i soldi.

Devo andarmene subito.

"Scusa Chris, devo andare."

Corro verso l'uscita ed esco fuori. Sento chiamarmi, ma continuo a correre.

Quando sono abbastanza lontana dal bar, mi fermo appoggiandomi ad un muro riprendendo fiato.

Mi ero sbagliata su tutto.
Non credo di aver superato quello che Cameron stava per fare e che mi ha fatto, non solo a livello fisico..

Sposto il mio bracciale e guardo la cicatrice che ho sul polso.

Il segno di quella maledetta corda.
Era talmente legata stretta che è rimasto il segno.

My guardianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora