Wowowowowowow! Sono super iper mega contenta! Gli RBBs sono on fire, come i nostri Larry, e come voi, bellezze mie! È incredibile il successo che sta riscuotendo questa storia ❤️ ah, ovviamente, nel caso ve lo stiate chiedendo o ve lo siate chieste, non sarà una mini long, ma una longHISSIMA :)
La situazione mi è chiaramente sfuggita di mano, ahahah.
And AS LOUIS SAID, alla prossima, tesori!Harry entrò in casa, accolto dal profumo quasi nauseante delle candele che sua madre si ostinava a piazzare in ogni stanza. Lasciò cadere lo zaino accanto all'ingresso, sbadigliando sonoramente.
Era stata una giornata orrenda, di quelle di cui rimane soltanto un gran mal di testa. E gli scoppiava per davvero, la testa, martellando in una cacofonia di immagini e rumori che solo un sonno privo di sogni avrebbe potuto dipanare.
Con l'unico desiderio di chiudersi nella propria stanza e dormire, Harry non fece che un paio di passi nell'ampio salotto, quando la voce stridula di sua madre lo distrasse dal suo anelato scopo.
"Dove diavolo sei stato fino a quest'ora?"
Eveline comparve dalla cucina, le mani sui fianchi ed un lungo abito bordeaux che le ricadeva elegante sul corpo snello.
Harry aggrottò le sopracciglia.
"Avevo allenamento, lo sai," borbottò, massaggiandosi una tempia dolorante.
La donna alzò gli occhi al cielo e sospirò rassegnata.
"Quando ti deciderai a lasciar perdere? Non sei più in squadra da un anno ormai, a che ti serve continuare ad allentarti?"
Harry la ignorò e fece per salire le scale, ma sua madre lo bloccò nuovamente.
"Io e tuo padre usciamo, ti ho lasciato la cena nel microonde," lo informò.
Ad Harry parve di avvertire i grandi occhi verdi che aveva ereditato, perforargli la schiena.
"Okay," si limitò a dire, trattenendo una risatina.
Strano, escono anche stasera.
Gli sarebbero bastate le dita di una mano per contare i giorni che trascorreva con i genitori.
Si voltò appena per vederla raggiungere l'ingresso ed afferrare una busta bianca. Tornò verso il figlio con espressione torva.
"Tieni. È arrivata stamattina. Non l'ho ancora detto a tuo padre," mormorò Eveline, offrendogli uno sguardo che fece più male di ogni parola.
Harry ignorò anche quello. Ci aveva fatto il callo.
Estrasse la lettera dalla busta già strappata e lesse le prime righe, prima di accartocciare il foglio in un pugno.
"Diglielo pure. Quando non mi vedrà partire per la Columbia*, lo capirà in ogni caso."
Harry salì gli ultimi gradini lasciandosi indietro la donna che sospirava sconfitta.
Era la terza nel giro di due settimane. La terza università che rifiutava la sua candidatura, ma Harry non poteva certo dirsi sorpreso. Con una media mediocre come la sua, appena sopra la soglia della sufficienza, e nessun'attività extra scolastica a sostenere il suo ingresso in un ateneo, non si era mai fatto illusioni.
Non ci voleva nemmeno andare al college, o almeno ancora non lo sapeva; ma all'ultimo anno di liceo, tutti i suoi amici si erano fatti improvvisamente prendere dall'ansia del futuro. Sentendosi tagliato fuori, Harry aveva fatto domanda in tutte le università che gli erano capitate sott'occhio, senza prendersi neanche la briga di scegliere un corso di studi. E poi era stupido. Nessuna università avrebbe fatto al caso suo. Gli stupidi come lui un futuro non ce l'avevano.
Si sdraiò finalmente a letto senza togliersi le scarpe, coprendosi il viso con un braccio affinché i raggi del sole che entravano prepotenti dalla finestra, la smettessero di ferirgli gli occhi con la loro luce arancione.
Dio, che giornata. Non era in grado di dire se si sentisse più esausto, più infuriato o più confuso. Aveva litigato come mai prima d'ora con quelli che da due anni considerava i suoi migliori amici; e nel frattempo aveva evitato come la peste l'unica persona con la quale avrebbe volentieri trascorso il suo tempo.
Dal giorno precedente, aveva tentato in ogni modo di non incrociare gli azzurrissimi occhi di Louis. Da che l'aveva visto al centro commerciale, con quei jeans che gli calzavano a pennello, con quel suo sederino tondo e sodo da denuncia penale, Harry non aveva pensato ad altro. Se n'era dovuto andare, o il suo amico laggiù avrebbe fatto la sua entrata in scena trionfale.
Cavolo, doveva farsi passare quell'assurda cotta. Era Louis Tomlinson, lo sfigato della scuola. Ed Harry lo trovava maledettamente sexy. E adorabile, e dolcissimo, tutto da coccolare...santo cielo, riprenditi, Styles.
Si voltò su un fianco, soffocando un borbottio contrariato. La colpa era solo di Louis, che si era messo quegli stupidi jeans. O forse era solo lui che era troppo frustrato. Da quanto tempo non faceva sesso? Troppo, se ci doveva persino pensare. E visto com'erano andate le cose con Scott, ne sarebbe trascorso ancora parecchio.
Che poi non era mica questo granché, ma era pur sempre sesso, e il più delle volte bastava. Chissà come sarebbe stato farlo con Jaime, come sarebbe stato farsi accarezzare dalle sue mani, ed abbracciare dalla sue braccia forti.
Harry tirò un sospiro esasperato. E farlo con Louis? Che era così piccino, e probabilmente inesperto. Harry avrebbe dovuto insegnargli tutto, e quell'idea era decisamente allettante.
Grugnì e si morse il labbro, alzandosi velocemente per poi grugnire di nuovo. Il dolore alla testa sembrava aumentare anziché diminuire.
Pensa a qualcosa di brutto, pensa a qualcosa di brutto.
Di cose spiacevoli sulle quali concentrarsi ne avrebbe avute. Il fatto che non sarebbe mai stato all'altezza dei suoi intelligentissimi genitori, per esempio; o ancora, il fatto che per coloro che gli avevano donato la vita, lui ormai non fosse che una causa persa. Il fatto che Scott e Brody fossero degli stronzi bastardi, e l'amore della sua vita non solo se ne fosse andato, ma che gli avesse anche spezzato il cuore.
Tutto questo e molto altro. E allora perché il suo cervello si era fissato con quello sfigato di Louis Tomlinson?
Gettò un'occhiata verso il basso. Ah, non solo il suo cervello, quindi.
Oops.
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The Non-So-Secret Lives of Two American Teenagers
Fiksi PenggemarE se per un banalissimo progetto di scienze il più cliché degli sfigati e il più popolare, atletico ed irraggiungibile della scuola, dovessero finire insieme? Larry Stylinson Highschool AU