Capitolo 5- qual'è il tuo segreto Josh Anderson?

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ATTENZIONE È CONSIGLIATO (SE NON OBBLIGATO HAHAH) LEGGERE IL CAPITOLO MENTRE SI ASCOLTA IL BRANO FATTO A PIANOFORTE DELLA COLONNA SONORA DI INTOUCHABLES (QUASI AMICI) GRAZIE :)

Camminiamo per un po', non so quanto...
mi piaceva stare lì mano nella mano, senza che nessuno dicesse niente, solo noi due, con tutta la natura. Non so perché mi aveva portato lì, ne perché ad un certo punto mi aveva chiesto di venire con lui, e non imposto...ed è per questo che ho accettato, primo:la curiosità mi avrebbe mangiata viva, se non fossi andata e secondo: sembrava averne bisogno, come se il fatto che andassi con lui lo faceva stare bene. E così eccomi qui. Si sentono i suoni della natura, degli animali e del vento. Guardo in alto, il cielo bianco risalta tra le foglie, arancioni, verdi, gialle, è bellissimo, forse il posto più bello che ho mai visto.
"È stupendo..."
Dico dopo tanto che nessuno dei due parlava
Mi guarda per un attimo e lo guardo anch'io, i suoi occhi sono neri, scuri e segreti, sono pieni di mistero.
"Lo so"
Dice spostando lo sguardo in avanti.
Mi lascia la mano e va a sedersi ai pedi di un albero enorme.
Mi guarda, mi sento nuda sotto il suo sguardo.
"Vieni?"
Dice.
Annuisco e lo raggiungo sedendomi un po' distante da lui.
"Cosa ci facciamo qui?Porti tutte le ragazze nuove della scuola"
Chiedo.
Fa una risata triste, e scuote la testa.
"Veramente non è proprio il posto in cui porterei qualcuno"
Lo guardo in modo strano.
"Di solito vengo qui sa solo, pensavo che portando..."
Si ferma e guarda nel vuoto. Come se stesse pensando.
"L'altro giorno, al parco..."
"Si?"
Lo guardo, mentre lui continua a guardare davanti a se.
"Jenni ti ha parlato, lei non parla agli sconosciuti di solito, anzi di solito pure a casa non parla proprio"
Rifletto su quello che mi ha detto, eppure mi sembrava tanto allegra e sorridente e per niente timida quel giorno.
"Io non lo so, lei è venuta verso di me, e io le ho chiesto cosa succedeva, e lei mi ha risposto che dovevo aiutarla a nascondersi...da te"
Si gira di scatto verso di me, e mi rendo conto di quello che ho appena detto.
"No, non in senso da te TE, insenso da te perché la volevi portare a casa e non voleva tornare."
Spalanca ancora di più gli occhi.
"Ti ha detto che non voleva tornare a casa?"
Annuisco.
"Di solito mi prega per tornare a casa, ma non possiamo tornare..."
"Sei tutto un mistero Josh Anderson"
Fa una smorfia, e io non faccio domande, appoggio solo la mia testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi per ascoltare meglio tutto quello che ho intorno.
"Ally -dice dopo un po'- non so perché a te abbia parlato, ma so che in qualche modo sei diversa"
Quelle sono le ultime parole che sentii prima di addormentarmi.

"Ally, sveglia sono le due e mezza"
Sento qualcuno richiamarmi. Ho dormito più o meno tre ore, sta notte come tutte le altre ho dormito poco niente, maledetti incubi.
"Scusa"
Dico strofinandomi gli occhi e sbadigliando.
"E di cosa?"
"Di essermi addormentata, magari mia avevi portato qui per parlare"
"No, di solito vengo qui da solo quindi, non era male avere qualcuno che ti è di fianco, ma che non fa domande."
Ho fame.
"Ho fame"
Do voce ai miei pensieri
Annuisce.
"Si pure io, andiamo a mangiare qualcosa?"
Annuisco, mentre si alza.
Mi porge le mani, le afferro e mi tira su.
Facciamo tutta la strada del ritorno fino ad arrivare alla moto, e poi partiamo.
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"Allison! Mannaggia possibile che non ti svegli mai presto?"
Urla mio padre entrando in camera.
Metto il cuscino sopra la faccia, sbuffando.
"Vacci da sola a scuola..."
Dice uscendo.
Mi alzo, sono le 7.30, cosa vuole quell'uomo dalla mia vita, è prestissimo!
Mi lavo e mi vesto, scendo faccio colazione e penso alla giornata di una settimana fa, pur essendo solo il secondo giorno era stato bello.
Il pomeriggio dopo il bosco io e Josh siamo andati a mangiare in un fast food che era per strada mentre tornavamo a casa, ha offerto lui, ma ha fatto troppi commenti sul fatto che mangio tanto, ma sono un scricciolo, ero tentata dal rovesciargli il gelato in testa, ma era così buono...sono stata bene e, per me, è difficile trovarmi bene con qualcuno, o almeno lo era visto che ho già Mike, Ethan e Emy.
Esco di casa con le cuffiette nell'orecchio, mi fermo alla fermata dell'autobus che si trova più o meno di fronte alla casa di Ethan, salgo sul pullman una volta che è arrivato, e mi metto alla penultima fila, appoggiando la testa contro il finestrino, fuori è così triste è tutto grigio e le pozzanghere per terra ricordano il temporale di ieri notte. La colonna sonora di "INTOUCHABLES" mi risuona nelle orecchie, rispecchia come mi sento adesso, triste, ma felice. Percorro tutta la strada, fino alla scuola elementare, tutti i bimbi scendono, accompagnati dai compagni. Vedo un ragazzo prendere per mano quella che penso sia la sua sorellina, è piccolina si vede che è in prima. La porta giù la abbraccia e torna sul pullman. Il mio sguardo si scontra col suo, è famigliare, molto famigliare, il ragazzo è alto ha degli occhi un misto tra il verde e il grigio, i capelli scuri scuri e ha le lentiggini, distoglie lo sguardo dopo quelli che a me sembrano ore, ma che in realtà sono pochi secondi e si siede in seconda fila. Il pullman si ferma davanti alla mia scuola, oggi abbiamo le prime tre ore libere, decido di non scendere, continuando a guardare il ragazzo. Non capisco come mai mi abbia ricordato così tanto qualcuno se qui non conosco quasi nessuno. Dopo tre fermate scende, e entra in una casa che sembra quasi abbandonata. Io continuo il mio viaggio sull'autobus, finché non vedo un posto famigliare, anzi un posto e una moto famigliare. Chiedo all'autista se mi può lasciare qui, una fermata in più non gli costerà niente visto che sono l'unica sul pullman insieme a un vecchietto che ormai è addormentato da ore. Si ferma e io scendo ringraziandolo. Per poi entrare nel posto segreto di Josh Anderson...

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