La mattina dopo mi sveglio con tre domande:
-perché Josh mi vuole aiutare?
-perché mio fratello è ancora qui a Manhattan?
-perché non c'è la colazione pronta!
Partiamo da quella più importante, io ho fame e ho bisogno di qualcosa da mangiare!Ma te sei tutta ricoglionita! C'é tuo fratello! Tuo fratello qui, a Manhattan, nella città dove ti trovi ora. Tuo fratello che non vedi da quanto? 6 anni! E tu pensi al cibo!
Ehi! La colazione è il pasto principale della giornata.
Sei una causa persa...
Ok, ok! Sono d'accordo con Josh che alle 9.00 mi passa a prendere e iniziamo a cercarlo, tanto oggi è domenica, e i compiti possono aspettare.
Mi preparo una cosa veloce da mangiare, e mi precipito in bagno perché sono le 9 meno 10 e sono ancora in pigiama. Non ho ancora detto a mio papá che so di Taylor, voglio aspettare, almeno finché non lo trovo, non voglio illuderlo per nulla. Esco dalla doccia e sento il citofono suonare. Merda, merda, MERDA!
Mi vesto in un millisecondo e mi faccio una treccia. Metto un filo di mascara e sono pronta. Scendo di fretta le scale, e credetemi, se non sono caduta è un miracolo! Vedo Josh sorridere e parlare con mio padre, di solito le persone non ti aspettano fuori? No ma certo! Figuarti se Josh Anderson non si deve presentare a mio padre, pff...
"Ciao Josh"
Fa un cenno verso di me, come saluto. Mio padre fa una tosse finta e io lo guardo.
"Ah si papà lui è Josh"
Dico mentre mi metto le scarpe.
"Josh, lui è il signor Moore!"
Josh sorride, ma mio padre non sembra tanto convinto.
"Beh noi andiamo"
Prendo Josh per la giacca e lo trascino fuori di casa, oddio che fatica...
"Potevi stare anche fuori sai?"
Mi rivolgo a lui leggermente scocciata.
"Ma come! Io e tuo padre prima o poi ci dovevamo conoscere"
Dice finto offeso. Per poi scoppiare a ridere
"Piantala"
Dico mezza tra il divertito e lo scocciato.
"Ok ok"
Apro la portiera della sua macchina e mi siedo sul sedile.
"Fai con comodo" dice lui mentre si siede al posto del guidatore.
"Si si, prima tappa?"
Chiedo mentre lui fa partire il motore.
Mi guarda.
"Matt, poi non lo so proprio, ho bisogno che mi dici qualcosa su di lui"
Annuisco e penso intanto a cosa io possa dirgli, infondo non lo vedo da tantissimo tempo, mi ricordo l'aspetto, ma potrebbe essere cambiato, quando se n'è andato era un bambino ora ha 19 anni...
"Josh posso farti una domanda?"
"L'hai appena fatta."
Dice con non calanche, e io gliela faccio lo stesso.
"Perché mi vuoi aiutare, insomma ti conosco da quanto due settimane, neanche! Perché passi del tempo con me? Perché mi aiuti?"
Scuote la testa.
"In realtà non ne ho la più pallida idea"
"Ah, perfetto" dico io.
"Penso che sia perché: un po' mi ha trascinato Matt in questo casino, un po' perché voglio scoprirti"
Lo fulmino con lo sguardo, l'ultima volta che ho lasciato che scoprissero qualcosa su di me è scattato il putiferio, non voglio che accada di nuovo, lui non scoprirà proprio nulla su di me.
Arriviamo finalmente a casa di Matt, è strano ora sapere che è mio cugino, quando eravamo piccoli, lui si schierava sempre con me e la sua migliore amica, niente popó di meno che Rose, si schierava con mio fratello e facevamo la battaglia con i gavettoni. Ovviamente questo prima che noi ci trasferissimo da Manhattan, e soprattutto prima che mio fratello se ne andasse. Adesso che ci penso però, non è proprio scomparso del tutto. I primi mesi, mi lasciava sempre un gioco o un cioccolatino legato fuori dalla finestra, le prime volta accadeva una volta a settimana, poi è passato a una volta al mese e poi non è più venuto, e lì ho pensato che se n'era andato veramente, l'avevo perso.
Scendo dalla macchina e seguo Josh per il vialetto, suoniamo il campanello e Rose viene ad aprirci.
"Josh, ciao" lo saluta con un tono dolce come se fosse sua mamma, eppure anno solo 2 anni di differenza.
"Ally..."
Dice appena spunto da dietro a Josh.
Ora la riconosco per davvero, quei capelli così chiari, sempre invidiati da parte mia, il sorriso è rimasto quello, e gli occhi pure, mi era mancata. Ho gli occhi lucidi probabilmente, e non so cosa mi spinge a farlo, la abbraccio. Ricambia stringendomi più forte.
"Lo ritroverai, e io ti aiuterò promesso."
Mi sussurra all'orecchio.
Sento la voce di Matt.
"Rose chi è?"
Mi stacci dall'abbraccio e lo guardo. Il mio cugino preferito. Colui che è sempre stato dalla mia parte, e io non l'ho riconosciuto.
"Ally"
Sorrido
"Ciao Teo"
L'ho sempre chiamato così, in realtà il suo vero none è Matteo, ma lui l'aveva cambiato in Matthew, perché diceva che faceva figo. Ma io l'ho sempre chiamato Teo.
Sorride e mi abbraccia. E mi accorgo che mi erano mancati i suoi abbracci, c'era sempre stato, mi aveva sempre dato protezione e sicurezza.
"Mamma!"
Sento una voce, di una bimba.
"Arrivo!"
Questa volta è Rose che parla.
Spunta una testolina dalla porta del corridoio, è la bambina che avevo visto con Matt il giorno in cui ero sul pullman.
"Josh!"
Urla e corre verso di lui che la prende in braccio.
"Perché non venivi più?"
"Ho avuto un po' di cose da fare."
Lei lo abbraccia. Mi rendo conto che è bellissima, assomiglia molto a Matt, ma gli occhi sono quelli di Rose.
"Ehi Marti, lei è Allison"
"È mia zia?"
"Si quella di cui ti ho parlato, te lo ricordi?"
Annuisce a viene vicino a me.
"Ciao"
Sorrido, ma sono un po' in imbarazzo. E poi riprende a parlare dicendo una cosa che mi paralizza. E non stupisce solo me.
"Assomigli allo zio..."
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I'm yours
RomanceMi guardava, semplice. Mi guardava. Eppure quello sguardo sembrava dirmi tutte le cose che fino ad adesso erano state nascoste, nascoste da lui, e ti giuro che per un'attimo, solo per qualche secondo avrei giurato di averci visto dell'amore. No, meg...