Capitolo 11 -il segreto di Martina e l'inizio del viaggio

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Mi congelo, giuro.
Mi congelo...
Io, a parte Taylor, non ho ne fratelli ne sorelle, e nemmeno Matt. Martina mi guarda confusa per un attimo, alzo lo sguardo e trovo Josh che mi fissa, anzi ci fissa con lo stesso sguardo, incontra i miei occhi e si ferma lì, deve aver capito...
"Quale zio Marti?"
Chiede lui, senza troppi problemi.
"Lo zio Tay" risponde come se fosse la cosa più normale al mondo.
Guardo Matt e Rose, sono sbiancati tutte e due di colpo.
Rose scuote la testa quando incontra i miei occhi interrogativi.
"Io non..non"
Si ferma e guarda Martina.
"Quando l'hai visto? Non é mai stato qui!"
"No, non è mai venuto a trovare voi, da me veniva quasi ogni giorno, mi lasciava dei regalini all'inizio legati alla finestra, poi un giorno l'ho aspettato sveglia."
Tay ha fatto la stessa cosa con me.
"Ti lasciava dei cioccolatini, delle bambole o qualcosa del genere?" Dico io, lei si gira verso di me e annuisce.
"Perché non ce lo hai mai detto?"
Questa volta è Matt a parlare.
La bimba alza le spalle innocente.
"Non lo so...non era importante papà, ma stai tranquillo adesso non viene più"
Spalanco gli occhi, non ha abbandonato solo me ha abbandonato tutti, tranne Martina per un po', e adesso? Come faccio a ritrovarlo?
"Scusate..."
Mi alzo bruscamente dal divano e esco fuori, ho bisogno di un po' d'aria fresca.
Mi siedo sui gradini della casa che portano al vialetto e respiro profondamente. È un casino totale, 1) non so dove sia mio fratello 2)non ho la più pallida idea di dove cercarlo 3) Josh non centra proprio un cazzo in questa storia e lo stiamo trascinando in questo casino senza che lui lo sappia e 4) ho fame e non riesco a ragionare.

Io ti giuro, non ho parole. Sempre al cibo pensi te?

Ehi sta volta l'ho messo come ultimo punto!

Smettila! Pensa alle cose importanti, per favore...

Eh va bene, mangerò poi.
Sento il rumore della porta che si apre, ma invece che voltarmi mi copro il viso con le mani, so chi è lo sento che è lui.
"Ally..."
Appunto.
"Josh, forse è meglio che tu torni a casa, non sai in cosa ti stai cacciando ed è meglio per te che non ci entri"
Si siede di fianco a me, ma non dice nulla, guarda davanti a sè, e io mi ritrovo a fissarlo, forse non dovrei, ma è più forte di me. La sua mandibola si contrae un attimo per poi rilassarsi, quindi ricontrarsi di nuovo. I suoi occhi scuri si muovono veloci, non sta fissando, o guardando qualcosa, sta pensando. I suoi capelli sono spettinati e solo dio sa come fanno a non caderli tutti sulla fronte, si porta le ginocchia più vicino e ci appoggia il mento sopra, imitandomi. Poi si gira e mi guarda, credo di avere la sua stessa espressione in questo momento, c'è silenzio, ma non uno imbarazzante...solo silenzio. Restiamo a fissarci per più di dieci minuti, focalizzo e studio il suo viso per tutto il tempo, e lui fa lo stesso con me. Penso a come mi veda lui ora, ho i capelli tutti spettinati, i miei occhi sono troppo grandi e troppo chiari in contrasto con i miei capelli scuri, tutti dicono che è bello avere gli occhi chiari e i capelli scuri, ma a me non piace per niente, attiri di più l'attenzione, e non mi piace, penso alle mie labbra troppo rosa in confronto alla mia pelle troppo pallida. Avrò le occhiaie sicuro perché, anche se amo dormire, allo stesso tempo di stressa e mia alzo nel mezzo della notte, sempre, anche se non ho incubi.
"Voglio rimanere invece" e io mi arrabbio, perché una persona vorrebbe finire in casini quando non ne ha? Perché dovrebbe mettersi in mezzo a una cosa che non centra niente con lui?
"No, non sono affari tuoi!"
Passo per l'idea di offenderlo così capirà che non merito di essere aiutata, perché troppo stronza, e non perderà tempo con una ragazza di 17 anni che cerca suo fratello che potrebbe anche essere morto. O quasi.
"Ci sono dentro ormai..."
Alza le spalle.
"Smettila di metterti in mezzo non sai niente di me, non sai niente di Tay, non sai niente di nessuno, non so perché ti ostini a aiutarmi, ma non ce nè bisogno, me la sono sempre cavata da sola, e fidati quando ti dico meglio sola che mal accompagnata."
Strillo.
Si rabbuia.
"Sai cosa ti dico? Hai ragione! Non ho motivo di aiutarti nè di starti vicino, non so nemmeno perché sono qui!"
Tuona lui, è arrabbiato quanto me ora.
È meglio così, è meglio che non finisca pure lui in 'sta storia.
"Allora vattene!"
Urlo.
"Bene" dice con lo stesso tono di voce scendendo i gradini.
"Bene" urlo quando sale sulla moto, mi fa il dito medio e se ne va. Bravo Josh, vattene, stai fuori dalla mia vita...

Sono sull'autobus con le cuffie nelle orecchie e guardo la pioggia che scende, veloce e precipita sull'asfalto ormai pieno di pozzanghere. Dopo che Josh se nè andato ho detto a Matt che volevo cercarlo io, da sola, mi ha solo detto che aveva un indirizzo che aveva trovato nei regali che lasciava a Martina, l'ho ringraziato e li ho salutati. Ho abbracciato Rose e la bimba e sono uscita andando alla fermata di questa mattina e lì ha iniziato a piovere. Arrivo finalmente a casa e mi butto sul divano, guardo l'ora, sono le 6.30, mio padre non è ancora arrivato, decido di farmi una doccia, mangiare qualcosa e andare a letto, perché sono esausta. Salgo le scale di corsa e prendo tutto l'occorrente per il bagno. Torno in camera con indosso solo l'asciugamano e trovo sul mio letto qualcuno che non mi sarei mai aspettata...Mike.
Appena nota che ho indosso solo l'asciugamano arrossisce.
"Scusa Ally, io non sapevo..."
"Come hai fatto a entrare?"
"Tuo padre, beh mi ha aperto lui."
Mio padre? Ma mio padre era ancora il lavoro in teoria...guardo l'ora e noto che sono stata in bagno più del previsto e allora capisco.
"Se vuoi torno più tardi o domani..."
"No, no no tranquillo, fammi mettere qualcosa addosso e arrivo.
Prendo l'intimo, il pigiama e corro in bagno a cambiarmi. Faccio più in fretta possibile.
Rientro in camera e trovo Mike che sta giocando con il telefono, faccio un colpo di tosse per farli sentire che ci sono, lui mi guarda, sembra turbato. Arriva una notifica di messaggio sul mio cellulare, guardo e vedo che Josh mi ha scritto che dobbiamo parlare, cerco di ignorare il messaggio e spengo il telefono. Mi vado a sedere di fronte a lui e aspetto che mo dica qualcosa.
*****
Undicesimo capitolo! Volevo ringraziare tutti i lettori e chiedervi scusa per il ritardo.

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