Capitolo 13 - Giornata divertente

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Kinght Naoki

Non mi presentai mai all'appuntamento fissatomi da quella ragazza bionda, mi ero recata a casa sua ma non c'era, o meglio, non esisteva proprio casa sua.
Dall'incarico ad Akita non avevo ancora ricevuto nessun'altra richiesta di lavoro e iniziavo seriamente ad annoiarmi. Quella mattina non guardai nemmeno il cellulare, mi alzai dal letto dirigendomi in bagno ma nel tragitto inciampai in qualche cavo (credo) e finii con il naso per terra e le gambe all'aria, mi tirai su e mi stramaledii da sola : nelle sere passate ero rimasta sveglia vagando a vuoto tra un sito internet e l'altro, facendo anche moltissime prove di laboratorio, per poi crollare dal sonno senza mettere in ordine nulla; fortunatamente non avevo sentito alcun rumore di vetri infranti e questo mi rassicurò e non poco; raggiunsi il bagno e mi misi una maglia a righe bianche-blu e un paio di shorts di jeans chiari con sotto i collant neri, presi il portafogli abbandonato sulla spartura e mi infilai le scarpe per poi dirigermi al seminterrato dell'hotel, prendere la moto ed andare a fare colazione in un buon bar di mia conoscenza.

Non feci in tempo a metter piede dentro al bar che Tokìa mi salutò con la sua solita gentilezza

"Hei! Vé chi c'è! Naoki! Ma che bella sorpresa rivederti! Da quant'è che non ci vediamo?!" lui urlò queste esatte parole e io mi trovai fissata da tutti i presenti del bar; fulminai Tokìa con lo sguardo e lui sghignazzò per poi porgermi un bicchiere di the alla pesca ghiacciato, la mia bevanda preferita

"Forse ti perdono" gli dissi tra un sorso e l'altro; riconobbi molti volti, i quali riconobbero me : c'era chi mi sorrideva e chi mi salutava e... e c'era anche chi mi voleva uccidere o chi tremava; salutai tutti quelli che incrociavano il mio sguardo con un sorriso, poi tornai alla bibita e al discorso con Tokìa

"Allora? Che mi dici?" gli chiesi "Anche tu sei a piedi con il lavoro?

"Uff non me lo ricordare, è da ben 2 mesi che non mi chiamano" lui intanto stava continuando a lavare i piatti e io, furtivamente, gli presi il cellulare dal bancone

"Eppure vedo che ti hanno chiamato ben 5 volte nelle ultime 2 settimane!" dissi facendogli scivolare la saponetta dalle mani

"E tu come ......EHI! METTI GIU' IL MIO CELLULARE!" finalmente si era reso conto che stavo armeggiando con il suo telefono! Senza pensarci due volte, uscì da dietro il bancone e venne a litigare in modo giocoso con me

"Fu fu! C'è anche un nuovo numero di telefono, vediamo un po'....... Uh?" sapevo perfettamente che tutti ci stavano fissando divertiti, però un istinto mi disse di finirla lì e notai che anche Tokìa non stava più sbraitando per avere indietro il telefono, alzai gli occhi e vidi che stava fissando fuori dalla vetrina del bar, come tutti gli altri dell'organizzazione, così seguii i loro sguardi e ... non so se congelai più stavolta o la volta che dovetti uccidere il 5° candidato alle elezioni per eleggere il comandante di polizia! Dall'altra parte della strada c'era Lei e sembrava intenzionata a venire nel bar.

Tutti, ma dico tutti, si misero a borbottare quasi sussurrando e altri invece ripresero a mangiare tremando; Tokìa tornò come un fulmine dietro al bancone e io gli restituii il cellulare facendo in modo di chiudere tutto, poi mi girai a mia volta; non la conoscevo e non avevo voglia di conoscerla! Mi si accaponava la pelle solo a vederla! In tutto quel trambusto sentii il mio cellulare, dentro la tasca destra degli shots, vibrare; lo afferrai e notai un messaggio, così lo aprii :

"From : Fox

Title : None

Heilà! Dove sei di bello?" gli risposi quasi istantaneamente

"Sono al Poirot, perché?"

"Wow, certo che noi due siamo proprio uguali!" stavo per rispondergli quando la porta si aprì e me lo ritrovai davanti

"Hai finito vero di fare colazione?" mi chiese lui

"Ehm ... sì perch-" mi afferrò con una mano, nell'altra teneva il casco della moto, poi mi trascinò fuori dal bar

"EHI!" protestai mentre mi infilava il casco

"Salta su, andiamo al poligono, ti va, vero?" diciamo pure che lui si stava divertendo. Insomma ... si era catapultato dentro al bar e mi aveva trascinato fuori in cinque secondi e mezzo, non ci eravamo nemmeno salutati e già mi chiedeva se mi andava di andare al poligono?

"E me lo stai a chiedere?! Muoviti ad accendere il motore!" salii in sella il più velocemente possibile, poi volsi lo sguardo confuso e imbambolato di Tokìa, gli feci una smorfia e partimmo a scheggia; io ero felicissima : avevo evitato di dover conoscere Lei e stavo andando al poligono con Fox!
Appena arrivamo, lui fece vedere il suo pass alle guardie che ci fecero entrare senza problemi : ora mai ci conoscevano.

"Da cosa vuoi partire?" mi chiese lui attraversando il primo corridoio a destra

"Dalle più vecchie" risposi io.

Passammo tutta la giornata al poligono a provare praticamente tutti i tipi di pistole e fucili che avevano sfidandoci ogni volta che cambiavamo arma; lo avevamo già fatto altre volte ed era sempre divertentissimo! Quando arrivammo alle ultime armi, ne trovai una nuova : un fucile M24 caricato con i Match Grade (7,62 mm); non ci pensai due volte e decisi di provarlo, così incominciò l'ennesima battaglia a "chi fa più punti vince"

"Vuoi tornare a perdere?" mi chiese ironico Fox ... eh sì : eravamo 26 a 26 e questa partita avrebbe determinato il vincitore del giorno, vincita che si sarebbe sommata poi per decidere il vincitore del mese

"Sta' a vedere, pivello!" gli urlai contro dopo essermi infilata le cuffie

Iniziammo con un colpo, poi due, tre, quattro, cinque ... io continuavo a colpire le zone da 10pt senza problemi, mentre lui non ne centrava uno!

"Tu ..... dove .... dove ti sei allenata per maneggiare un mostro del genere?! Lo sai vero che è la prima volta che lo usiamo? E lo sai vero che mi hai battuto 2 a 35 ?!?!" io ero più stupefatta di lui, era la prima volta che lo usavo quel "mostro"!

"Domani ... torniamo?" chiesi io timida

"Ovvio! Non ti posso lasciare questa vittoria!" disse lui scherzoso; scherzammo fino all'uscita, poi salimmo in sella alla moto e mi accompagnò al Poirot per recuperare la mia moto, allora ci accordammo per il giorno seguente e ci salutammo, avviandoci entrambi verso casa.


OOKKK .... ce l'ho fatta! Scusatemi davvero MOLTO per il ritardo, ma ero un po' impegnata (solo un po' ...); comunque sia, ce l'ho fatta! Spero che sia di vostro gradimento =)





Assassinio sul traghetto [COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora