vecchie conoscenze.

69 13 4
                                    

Guardai prima mio fratello poi il ragazzo sulla porta
"Pierre!" Esordì Rhydian, prima ancora che potessi rispondere
"Che ci fai da queste parti? "
Lui guardò Rhydian, ma solo per un secondo perché per il resto non mi tolse gli occhi di dosso.
"Io.."
" scusate.." li interruppi
" chi è questa Maëva? E chi sei tu?"
Rhydian mi mise una mano sulla spalla. "Deve aver sbagliato persona.. lui è Pierre, un vecchio amico di famiglia.."
Poi chiese a lui.." pensavo ti fossi trasferito in Argentina.. "
Pierre abbassò lo sguardo e scosse la testa dispiaciuto.
" I miei genitori sono morti.. non aveva più senso restare lì "
Sospirai. Rhydian improvvisamente serio mi guardò e disse " ti spiace andare da sola? Vorrei parlare un po ' con Pierre. "
" okay. "
Maëva. Perché questo nome continuava a rullarmi nel cervello? Cavoli! Detesto non ricordare nulla del mio passato.. le persone che ho conosciuto, se ho mai avuto un ragazzo una migliore amica. . Niente, non ricordo un bel niente e questa cosa mi rende isterica.
Quel Pierre sembrava convinto di conoscermi e forse è davvero così.. ho avuto la strana sensazione che sia lui che Rhydian mi nascondessero qualcosa. Ma cosa?
" mi scusi, ho ordinato un frullato mezz'ora fa. Non voglio fare la muffa. "
"si, mi scusi, arrivo subito. " lavorare con questo mal di testa non è affatto facile, e poi oggi il locale sembra strapieno di palloni gonfiati e se non ci tenessi così tanto a questo posto, probabilmente spaccherei la faccia a tutti.
"Ecco il suo frullato. E mi scusi ancora per l'attesa. "
" Ella, che ti succede? Ti vedo molto distratta oggi "
Midhi mi rimprovera da dietro il bancone. Stava sfornando dei nuovi biscotti da esporre in vetrina.
"Sto bene, ho soli avuto una notte movimentata "
" vedi di riprenderti in fretta " mi porge un vassoio con due amburger, tre vaschette di patatine e una lattina di coca.
" tavolo cinque, veloce "
Perfetto. Mi ricompongo e mi preparo a uno dei miei migliori sorrisi finti, per servire i clienti. Dopo di che passo a prendere le altre ordinazioni.
"Mi dica, come posso esservi utile? " dico ad un gruppetto di matricole che aveva appena preso posto.
" tre cheesburgher, due snack e una vaschetta di patatine"
Prendo nota " bene. E da bere? "
" una birra e due coca "
Passo le ordinazioni a Midhi e lui mi porge altri tre vassoi da consegnare.
A metà del mio turno ero già sfinita. Meno male che almeno venti minuti di pausa me li concedevano.
Avevo l'impressione che Midhi non mi sopportasse. Faceva di tutto per complicarmi la vita. Mi caricava di lavoro extra e non faceva altro che sgridarmi per qualunque cosa facessi. Era snervante!
Che poi lavoravo senza lamentarmi e molto spesso ricoprivo più di un turno contemporaneamente, ero sempre l'ultima ad andarsene la sera e la prima ad arrivare il pomeriggio. Cosa cavolo aveva da ridere ancora non lo avevo capito.
" c'è un sacco di gente che aspetta, hai intenzione di poltrire ancora per molto?"
Mi ero appena seduta due minuti e come un dittatore, eccolo lì come un dittatore con una pila enorme di piatti da lavare, pronto a darmi ordini.
Vorrei rispondergli per le rime, ma evito di farlo. È il figlio del mio capo e potrebbe anche decidere di licenziarmi da un momento all'altro. Ho bisogno di questo lavoro e non posso perderlo.
Faccio un respiro profondo e mi mordo la lingua, maledicendolo silenziosamente.
" si, scusa.. non capiterà più. "
"Lo spero."
Abbasso le mani, stringo i pugni e torno in sala.
"Non prendertela, è che il potere gli ha dato alla testa adesso che suo padre è in viaggio. In realtà è una brava persona. Wendy una delle mie colleghe, forse l'unica che mi trattava decentemente, mi raggiunse poggiandomi una mano sulle spalle in segno di conforto.
" brava persona o no.. io non lo sopporterò ancora a lungo. " borbottai mentre mi preparavo a servire alcuni ragazzini che sembravano essere in crisi di astinenza.
" fidati " io sono due anni che lo sopporto, dopo un po' ci fai l'abitudine. " Wendy lavorava qui da molto più di me e frequentava il terzo anno di università.
Ero contenta che in questo schifo ci fosse almeno qualcuno che mi capisca.
Avere una buona amica a lavoro mi aiutava moltissimo, mi faceva sentire meno sola e soprattutto meno a disagio.
" tavolo sette, tavolo tre, tavolo venti. "
Mi porge tre enormi vassoi e mi sento un'equilibrista al circo che cercava di non farli cadere. "
Consegno o vassoi, prendo altre ordinazioni e torno al bancone.
" tre frittelle due frullati alle mandorle e un muffin ai mirtilli. " dico poggiando il biglietto in modo che potesse leggerlo.
" ti spiace se sta sera stacco dieci minuti prima?" Dice senza alzare gli occhi dall'impasto delle frittelle che stava preparando.
" problemi con i piccoli? " sospira.
" Leä ha la febbre alta e purtroppo la baby sitter ha chiesto la serata libera. ."
Wendy era una ragazza madre. Aveva tre figli e nessun marito o fidanzato che l'aiutasse, si divideva in mille tra figli lavoro e università e nonostante questo era sempre allegra e piena di energia. Per quanto l'idea di lavare il doppio dei piatti a fine serata non mi allettasse più di tanto, non le avrei mai negato una mano d'aiuto..
"Nessun problema.. Cinque minuti più cinque minuti mano..."
" sei fantastica lo sai? Lo avevo chiesto a Delia, ma stronza per com'è mi ha mandato a quel paese.. " beh non tutte quelle che lavoravano qui erano simpatiche.
" Ehi, non vi pago per chiacchierare" sbraita Midhi.
" tecnicamente non sei tu a pagarci idiota " sussurro. Wendy sghignazza, ma non dice nulla.
Presi altri vassoi pronti da consegnare, ma voltandomi mi ritrovai a sbattere contro un muro. Barcollai all'indietro, i capelli mi ricaddero sulla faccia e per un attimo vidi tutto nero. I vassoi finirono per terra con un sordo rumore di piatti e bicchieri che andavano in frantumi.
Midhi mi avrebbe ucciso per questo maledizione!
Qualcosa di solido e robusto mi cinse la vita impedendomi di cadere. Un profumo di acqua di colonia mi diede alla testa, mi sforzai di alzare lo sguardo e incrociai gli occhi metallici di Daemon.
Mi divincolai dalla sua presa e senza dire una parola, cercai di rimediare al danno prima che. .
" dannazione Ella " come non detto
" raccogli tutto, e in fretta! "
Daemon sghignazzò " la prossima volta guarda dove metti i piedi stupida imbranata"
Spalancai gli occhi e la bocca. Ma che problemi ha questo qui?

//SPAZIO AUTRICE
scusate il ritardo nell'aggiornamento, ma ho ospitato delle ragazze francesi a casa e non ho proprio avuto tempo, considerato anche la scuola e lo studio.
Spero che continuerete a leggere la mia storia e che vi piaccia. Aggiornerò al più presto il prossimo capitolo grazie a tutti :) ❤

MémoireWhere stories live. Discover now