Questo posto è mio

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Pierre aveva fatto le valigie e aveva deciso di affittarsi un appartamento non troppo lontano da qui. Ormai non avevo sue notizie. E a essere sincera un po ' mi dispiaceva aver detto quelle cose quel pomeriggio. Ma davvero non potevo continuare a vivere in questo modo tanto assurdo. 
Non parlavo con mio fratello da più di una settimana ormai, e nonostante le trecento chiamate al giorno di Cristina non ero stata capace di richiamarla.
Vagavo come un robot. Programmato per fare solo determinate cose.  Senza pensare, senza sgarrare, senza fare qualcosa di diverso da ciò che mi ero programmata di fare.
La mattina mi alzavo andavo a scuola, il pomeriggio lavoravo al K-coast e la sera quando tornavo aiutavo mamma in libreria. Studiavo la notte, quando la paura che i miei incubi potessero tornare mi costringeva a restare sveglia.
"Non credi di star esagerando? " bofonchiò mia madre da dietro uno scaffale, alla ricerca di un libro dal nome impronunciabile. .
"No. Per niente! Cazzo ho scoperto che mio padre era un grandissimo figlio di puttana e che mi picchiava e che mio fratello è un assassino. . E soprattutto che mi avete tenuto nascosto ciò per due anni! Merda due anni. Sono quasi morta e non so neppure il motivo.. Credi davvero che stia esagerando?"
Sì voltò a guardarmi da sopra la scala con lo sguardo duro e severo.
"Sì! Modera il linguaggio signorina! Stai parlando con tua madre! "
Sbuffai. "È l'unica cosa che hai da dire?"
Non mi rispose. Stavo davvero iniziando a perdere la pazienza.
Continuava a far scorrere la scala da uno scaffale all'altro come se la nostra conversazione non avesse alcuna importanza..
"Il dottor Gynn sosteneva che avresti dovuto ricordare da sola o avresti potuto restarne traumatizzata.. dopo sei mesi di coma è stato già un miracolo il fatto che tu possa ancora discuterne di questa cosa. "
Disse.
"Sì.. so cosa dice il dottor Gynn. Lo vedo tutti i venerdì sera da quasi tre anni. Ormai conosco a memoria la sua ramanzina. "
"Bene. Allora dovresti avere già capito il motivo per qui te lo abbiamo tenuto nascosto. Tra l'altro nessuno di noi ama ricordare quei momenti. Abbiamo preferito dimenticarli come hai fatto tu. "
Il tintinnio dello schiaccia sogni sopra la porta mi distrasse. Un uomo più o meno sulla cinquantina, con un impermeabile color miele ormai vecchio e sgualcito e un bomberino sulla testa, fece il suo ingresso, come se si sentiva la persona più ricca del quartiere. 
"Buona sera signorine " Esordì togliendosi il cappello come un gentiluomo del novecento.
"Oh Mr Greys, che piacere vederla."
Mia madre si affrettò a scendere per andargli in contro.
Mr Greys? Cosa vuole ancora da noi?
"Venga. Andiamo a parlare nel mio ufficio sul retro. "
Mia madre lo invitò a seguirla e insieme scomparvero dentro il minuscolo stanzino sul retro, che mia madre solitamente chiamava ufficio, ma che somigliava più ad uno sgabuzzino.
Ultimamente si incontravano troppo spesso, questa cosa mi preoccupava. Se prima potevo nutrire qualche speranza sul fatto che non intendesse vendere la libreria adesso non ne avevo nessuna. Nel giro di qualche settimana questo posto sarebbe diventato qualcosa di più simile ad un supermercato o ad un hotel di lusso.
"Ancora Mr Greys? A giudicare dalla frequenza dei loro incontri comincio davvero a credere che si facciano delle sane scopate tra una firma e l'altra."
Sobbalzai! Il mio cuore saltò un battito! 
"Scusa, non volevo spaventarti. " mi posò una mano sulla spalla guardandomi preoccupato "stai bene? "
Annuii sperando che i miei battiti cardiaci tornassero ad una velocità sulla norma.
"Sì, scusa ero sovrapensiero. Non ti ho sentito arrivare."
Sorrise. "Sì.. ho notato."
Posò dei sacchetti sul bancone
"Ho portato uno spuntino.."
Io scossi la testa. "No grazie ma non mi va nulla."
"Sicura? Ho portato i muffin ai mirtilli che ti piacciono tanto.." La tentazione era forte in realtà.. ma scossi nuovamente la testa.
"Non voglio che questa libreria finisca nella mani di quel bastardo." Mormorai torcigliandomi le dita delle mani. 
Morino dalla curiosità di sapere cosa si stavano dicendo. 
"Ah." Urlò George facendomi sussultare ancora una volta. Mi portai una mano al cuore.
"Vuoi farmi morire oggi? "
Rise. "No. Volevo solo dirti che ho avuto un'idea per far si che tua madre non venda." Tirò fuori dal sacchetto la scatola con i muffin e la poggiò sul bancone.
"Cioè.. non è che sia proprio un'idea geniale.. però potremmo sempre provarci.."
Piegai la testa di lato e lo osservai.
"Sarebbe?"
"Un centro ricreativo per bambini dai due anni in su.."
Aprii la bocca, ma poi la richiusi un centro ricreativo per bambini? Ma sapeva di lavorare in una libreria o no?
"Sì.. okay.. mi sono spiegato male.." so scusò "quello che intendevo io è che dato che tra le persone adulte si sa, la vendita del cartaceo scarseggia.. potremmo concentrarci sui giovani.. potremmo far diventare questo posto un centro ricreativo per bambini Dove i genitori possano lasciare i propri figli e dove noi insegneremo loro la magia dei libri.. leggeremo loro delle storie potremmo farli divertire.. e in più sono convinto che otterremo molti più clienti di quanti ne stiamo avendo adesso. E credo che qualunque numéro possa essere maggiore di zero."
Rimasi in silenzio. La proposta di George non era poi così pessima. Avrebbe potuto anche funzionare.. in fondo l'idea di puntare ai giovani era buona.
"Quando ti è venuta in mente questa idea? "
"Ieri sera.. è venuta una signora con un bambino che cercava un libro di fiabe.. in negozio eravamo solo io e tuo fratello e devo dirti che il modo in cui Rhydian si è approcciato a quel bambino mi ha lasciato un po' perplesso.. credo che sia stato lui a farmi venire l'idea."
Rhydian. Non parlare con lui mi stava distruggendo. Eppure non riuscivo a dirgli neppure una parola. Neppure il buon giorno.
Che situazione..
"Bene. Ha fatto davvero un ottimo affare signora Prior. " disse Mr Greys uscendo dall'ufficio insieme a mia madre.
"scombreremo lo stabile nel giro di una settimana. "
Cosa?
"Noi non sgombreriamo un bel niente!" Urlai intromettendomi.
Entrambi so votarono a guardarmi dubbiosi.
"Come scusi? Ma che sta dicendo?"
"Oh.. la scusi Mr Greys. Mia figlia è un po' nervosa ultimamente "mia madre si sforzò  di sorridere e sembrare tranquilla.
"Ma quale nervosa!Questo posto appartiene a me! Non ho alcuna intenzione di lasciartelo vendere!" Ringhiai.
"Mi dispiace ma ho già firmato il contratto. Non puoi farci nulla."
Mi parai davanti alla porta allargando le braccia.
"Bene in tal caso.. Nessuno uscirà di qui fino a quando quel contratto non sarà strappato! "
Mr Greys scoppiò a ridere.
"Lei è completamente pazza!  "
"Mi dia un mese. Mi basterà un solo mese. "
Mi guardò.
"Un mese per fare cosa? "
"Farò tornare i clienti. Riuscirò a pagare tutte gli arretrati dell'affitto.  Ma la prego. Mi dia ancora un mese!"
Scosse la testa. "Non se ne parla proprio.. non ho un mese di tempo. A me signorina Prior non piace giocare!" Fece qualche passo verso di me "e adesso si sposti. O sarò costretto ad usare la forza. "
Guardai George. Lo sguardo sconfitto.
"Spostati Ella. È finita! " mi disse.

MémoireWhere stories live. Discover now