paure

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"Ho saputo che hai avuto un piccolo scontro notturno con il nostro ospite " gongolò mia madre prendendomi in giro mentre tutta insonnata mettevo piede in cucina per la colazione.
" come siamo spiritose questa mattina. "
Sorrise riempì due tazze di latte e le portò a tavola, insieme a biscotti e cereali.
" seriamente tesoro, non vorrei che ti scoinvolgesse troppo la sua presenza qui. "
Sospirai e presi posto sullo sgabello.
"Non mi scoinvolge.. È solo che.. non lo so.. mi spaventa."
Inarcò un sopracciglio. " perché mai dovrebbe spaventarti? "
"Fa parte del passato che non ricordo. " ammisi.
" forse è arrivato il momento che tu lo affronti. "
Bevvi un sorso di latte. " oggi passa Cristina a prendermi, dopo scuola ho il turno al K.Coast " cambiai argomento.
" non dovresti lavorare in quel posto. Quel Tamadhi o come cavolo si chiama, non mi piace per niente come ti tratta. "
Sorrisi e inzuppai un biscotto nella tazza fumante 
" Midhi, mamma, si chiama Midhi. Ed è l'unico lavoro decentemente pagato che ho trovato. "
"Sai che non è necessario che lavori. Ce la facciamo benissimo con il mio solito stipendio. "
"Sì certo, soprattutto adesso che siamo in tre. " indicai alle sue spalle. Pierre stava entrando proprio in quel momento sbadigliando.
Aveva l'aria stralunata i capelli tutti arruffati e gli occhi ridotti ad una fessura.
" buon giorno. " Esordì
"Giorno. " dissi con lo sguardo fisso sul latte. Si accomodò di fronte a me mentre mia mamma gli metteva davanti la sua tazza.
" dormito bene? " gli chiese 
" magnificamente devo dire."
Poco dopo entrò anche Rhydian con l'aria di chi fosse finito sotto a un camion.
Puntò dritto al frigorifero.
" sei in ritardo sta mattina? " chiesi notando l'orario. Solitamente non si alzava mai dopo di me.
"Sta zitta Ella. Colpa tua e delle tue stupide urla notturne. Dovresti far insonorizzare la stanza." Mi lanciò una confezione di succo di frutta che afferrai al volo.
" Rhydian. " lo rimproverò mia madre. " sembri piuttosto nervoso. Tutto ok? "
" mi sono svegliato tardi."
"La cosa sembra evidente." Ammiccò Pierre facendomi sorridere.
Finii la colazione e aiutai mamma a riordinare lavando le tazze e tutto il resto aspettando che anche Pierre e Rhydian finissero la loro colazione.
" cosa farai mentre noi siamo a scuola? " chiesi a Pierre mentre prendevo il giubbotto dall'appendiabiti all'ingresso.
Sorrise. " vengo con voi. "
Inarcai un sopracciglio.
" bene. Non solo ti sei trasferito a casa mia.. anche la mia stessa scuola.. sembra che liberarmi di te non sarà piuttosto facile." Brontolai.
" perché mai dovresti volerti liberare di me? "
" smettetela di litigare voi due. " urlò mia madre da dentro la cucina.
Infastidita uscii dirigendomi verso la macchina.
Appoggiandomi all'auto, infastidita, aspettai che quei due mi degnassero della loro presenza.
Rhydian mi lanciò le chiavi. "Guida tu."
Il viaggio fino a scuola fu un incubo.  Non fecero altro che parlare di football o ragazze o feste da urlo, mentre io continuavo ad alzare il volume della radio sperando di riuscire ad ignorarli anzi, l'unica cosa che speravo di poter ignorare era lo sguardo di Pierre che continuava a tormentarmi.
Parcheggiai. Quando Pierre scese dall'auto un sacco di gente ci si fece intorno chiedendosi chi fosse e come mai fosse così bello. Perché non si poteva negare che avesse un certo fascino.
Rhydian scoppiò a ridere mentre io uscivo dalla macchina con una smorfia tentando di evitare l'orda di ragazzine che mi urtarono per raggiungere Pierre. Una di loro mi mollò una gomitata di proposito.
La fissai, osservando la minigonna che somigliava ad una cintura e il top che lasciava scoperta la pancia. Aricciai il naso. Capperi che troia!
"Merda Jess. Hai dimenticato la gonna a casa? " le domandai, fingendo un moto di orrore.
Lei mi fulminò con lo sguardo, e tolse il disturbo. Sentii Rhydian e Pierre ridere.
Serena apparsa all'improvviso da non so dove, mi afferrò per un braccio e mi trascinò in disparte
" che succede? " gli chiesi, preoccupata.
Sembrava un po' sulle spine; continuava ad aggiustarsi quasi istericamente i capelli con le mani.
"Chi è quel tipo bellissimo che è appena uscito dalla tua auto? " strillò.
" Pierre.. un amico di mio fratello venuto dall'Australia.."
Cristina che ci aveva nel frattempo raggiunte, sospirò. " come cavolo fai a restare così calma di fronte a quei fighi? Insomma. Eri già abbastanza fortunata a vivere con Rhydian adesso anche Pierre. "
" io non farei altro che fissargli quel culo perfetto tutto il giorno. " mormorò sognante Serena facendosi aria sul viso con le mani.
Mi strinsi nelle spalle. Non capivo per quale motivo tutte le ragazze della scuola fossero così tanto ossessionate da loro.
Guardai l'ora sul cellulare.
Cazzo sono in ritardo.
" devo scappare farò tardi a chimica. Ci vediamo dopo in mensa." Le salutai, ma dopo se ne fossero accorte stavano ancora scavando dietro a Rhydian e Pierre che non riuscivano a liberarsi da tutte quelle Troie senza cervello che cercavano di estrapolare più informazioni possibili sul nuovo arrivato. Sorrisi mentre mi dirigeva dalla parte opposta del campus. Quando entrai notai che non c'era quasi nessuno.
Cavoli. Mi affrettai lungo il corridoio; vidi Daemon e un paio dei suoi amici venirmi incontro.
"Rallenta Ella, o finirai per terra." Esclamò ammiccando verso di me mentre io correvo nella sua direzione. Quando lo oltrepassai, mi fece lo sgambetto facendomi inciampare. Fini con la faccia per terra.
"Cielo Ella. Lo so che sono figo, ma non c'è bisogno di cadere ai miei piedi ti pare? " mi punzecchiò facendo ridere gli amici..

MémoireWhere stories live. Discover now