Ricordati di me.

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"Ella, " le voci di mio fratello mi rimbombavano in testa, era come vedere tutto a rallentatore. Lo vidi alzarsi e venire verso di me
"Che ti succede? " bella domanda!
Non riuscivo a rispondere, volevo farlo, ma non ci riuscivo. Era come se, improvvisamente, fossi stata trasportata in un altro universo..
Rhydian mi prese il volto tra le mani.
"Ella guardami"
Lo guardai.
Presi dei respiri profondi e cercai di calmarmi.
"Io.." spostai lo sguardo su Pierre, ancora sulla soglia della porta del bagno. "tu.."
"Cazzo parla mi stai facendo venì l'ansia! " sbraitò Rhydian, passandomi una mano sui capelli.
" scusate ho avuto in momento di panico.. Ma forse, e sottolineo forse, sarà perché uno sconosciuto mezzo nudo è appena uscito dalla mia camera da letto. " Mentii.
" pensavo che ti avessero avvertito della mia permanenza qui. . Non volevo in alcun modo causare scompiglio. " disse Pierre.
Spalancai gli occhi sorpresa. Più che altro, convinta di aver capito male.
"Come scusa?"
" Il tuo caro amico Pierre si trasferisce da voi finché non trova un appartamento dove stare " spiegò Cristina. Mi domandai come mai lei lo sapesse e io no..
" scusate. Vorreste dirmi per quale motivo lei lo sa e io no? Cazzo quando pensavate di dirmelo? Quando me lo sarei ritrovata nel letto durante la notte?"
Poi mi rivolsi a Pierre "tanto per cominciare vatti a vestire. Poi ne parliamo."
" scusa, dovevo dirtelo, ma mi è letteralmente passato di mente. . Capita non prendertela! " disse una volta che Pierre scomparve dentro la camera.
Aprii la bocca per ribattere, ma la richiusi quasi subito, consapevole del fatto che avrei potuto dire qualsiasi cosa è di sicuro nulla di gradevole!
Mi sedetti cercando di recuperare la calma.. " su, non farne un affare di stato! Io pagherei milioni per essere al tuo posto! " ammise Cristina
"Lo dici solo perché sei innamorata pazza di mio fratello dalla prima elementare! " sbottai, ma non appena vidi la faccia della mia migliore amica diventare prima color melograno poi scolorire fino a diventare bianca, me ne pentii.
" Merda! Scusa Cris" forse era meglio se me ne stavo muta.
Mi alzai incapace di stare ferma un secondo. "Forse è meglio se vado a dormire "
Rhydian distolse lo sguardo da Cristina per un secondo
"Ma non hai cenato. "
" mi è passata la fame. " mi diressi in camera mia e mi sbaragliai dentro.
Mi gettai sul letto incrociando le braccia dietro la testa. L'ho visto. Era come tornare indietro nel tempo. Spettatrice del mio stesso passato. Lui era lì, accanto a me su quel letto di ospedale e mi teneva la mano, canticchiando qualcosa.. Pierre era lì. Ma perché? Chi è realmente?
Delle voci soffuse provenire dal salotto, attirarono la mia attenzione.
"Il medico dice che è meglio se ricorda da sola.." diceva mio fratello.
"Io preferirei che non ricordasse. " disse invece Pierre.
"Secondo me qualcosa le è venuto in mente. Hai visto come ha reagito alla tua presenza?" Aggiunse Cristina.
"Credo che sia stata solo una questione ormonale. . Ha reagito come reagisci tu ogni volta che sono nei paraggi. " rispose Rhydian, poi scoppiò a ridere.
"Sei uno stupido "
"Preferirei non ricordasse " quelle parole mi rimbombavano come colpi di pistola nella mente.
Perché non voleva che io ricordassi?
Cosa c'entra lui con la mia vita passata? Rannicchio le ginocchia al petto, sfinita, e cado all'istante in un sonno profondo, come se avessi perso i sensi.

...
Quando mi sveglio è ancora buio. Non ho idea di quando ho dormito. Mi stiracchio sotto la trapunta sentendomi un po' indolenzita.
Mi siedo sul letto, ammirando la Portland addormentata fuori dalla finestra. Ci sono meno luci tra i palazzi e un accenno di aurora a est. Poi sento una musica. Le note dolci e soavi del mio pianoforte, mi sembra di conoscere questa melodia, ma non ne sono proprio sicura.
Mi avvolgo nella trapunta e percorro a passi felpati il corridoio verso il salone.
Pierre è seduto al piano, immerso nella musica che sta suonando.
Ha un'espressione rilassata, serena, come la musica che sta suonando. Suona in maniera divina.
Poggiata alla parete vicina alla porta, lo ascolto incantata. È un musicista davvero eccezionale. Siede a torso nudo, illuminato da una piccola lampada accanto al piano. Mi avvicino in silenzio, ipnotizzata da quella sublime melodia. E mentre guardo incantata le sue dita che cercano e premono dolcemente i tasti.. delle parole mi risuonano nella mente e comincio a canticchiare sottovoce.. " tira il freno a mano e salta giù, fallo per te, soltanto per te.. " Pierre si volta verso di me col volto colmo di stupore e felicità, ma non smette di suonare.. anzi continua a cantare insieme a me " In te c'è molto più di quanto credi, fa di ogni momento il tuo momento preferito "
Queste sono parole di stanotte il cielo ci appartiene. È il mio libro preferito!
"Scusa" sussurro "Non volevo disturbarti "
Per un attimo appare accigliato.
"Dovrei essere io a dirlo a te visto che sono a casa tua e sono le tre del mattino " Mormora. Smette di suonare e appoggia le mani sulle ginocchia.
"Come hai capito che stavo suonando quella canzone? "
" Non l'ho capito. Mi sono solo venute in mente queste parole. "
" 'Stanotte il cielo ci appartiene', se non erro è il tuo libro preferito"
Lo fisso sotto la luce soffusa della stanza.. è così bello!
" Come lo sai? "
" L'abbiamo scritta insieme questa melodia.. Dicevi sempre che non riuscivi a immaginarti quelle parole con una musica di sottofondo, così abbiamo provato.." Scuoto la testa confusa.
" Forse ti confondi con un'altra ragazza. "
Le sue labbra si piegarono in un mezzo sorriso.
Si passa una mano tra i capelli e si alza. Ho la bocca asciutta mentre lo guardo fare il giro del piano per raggiungermi.
" Lo so che ti ricordi di me. "
" Ti sbagli " deglutii faticosamente. Improvvisamente la stanza era diventata troppo stretta.
" Guardami negli occhi.. dimmi che non hai provato nulla quando mi ha rivisto. "
sollevai lo sguardo incrociando i suoi occhi color argento
"Io non ho la più pallida idea di chi tu sia. E non capisco cosa vuoi da me! "
Fece un passo verso di me e io indietreggiai. " Pierre lasciala in pace, dannazione! "
Tirai un profondo sospiro di sollievo nel sentire la voce di mio fratello. Stavo già per avere un attacco di panico.
Pierre non distolse lo sguardo da me.. era come ipnotizzato. Mi sentivo a disagio, sembrava volesse leggere nel profondo della mia mente. Voleva che io mi ricordassi di lui..

MémoireWhere stories live. Discover now