libri libri e ancora libri..

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Non posso davvero credere di aver pianto come una bambina disperata tra le braccia di Pierre. Cavoli devo essergli sembrata così sfigata.
"Quindi? Cosa cavolo ti è successo? Hai saltato la lezione del professor Mitchell" Serena mi raggiunse mentre mettevo via i libri. Si era aggrappata al bordo del l'armadietto e mi guardava oltre l'anta.
"Ho fatto tardi." mi lasciai sfuggire un sospiro senza guardarla. Sapevo che Daemon si era inventata un'altra delle sue per mettermi in ridicolo.
"E a giudicare dalla tua faccia non devi aver dormito molto.. " Disse con una risatina.
"Ho lavorato fino alle due ieri. Quel coglione mi ha massacrato. " Sbattei l'anta dell'armadietto, poi mi incamminai verso l'aula di francese sapendo che Serena mi avrebbe seguita.
"Ma non hai detto che ti occupi solo del turno pomeridiano? Non ti ci vedo a girare tra i tavoli in tenuta... Hot... "
" purtroppo aveva il turno scoperto e io ero l'unica che poteva coprirlo.. mi servono soldi.."
"Sì, si nota.."
"Ah. Ma davvero? " le risposi assente, sperando che notasse il mio tono disinteressato e la piantasse.
"In ogni caso.. il prof ha detto che voleva parlarti.. forse vuole approfondire l'argomento college."
Salii le scale fino al terzo piano, scansando gli altri studenti che scendevano per andare alla lezione successiva. Non volevo parlare di questo argomento.
"Ella, mi hai sentito? "
"Sì ti ho sentito.. ma se non ti dispiace, non voglio saltare un'altra lezione."
...
Lo schiaccia sogni appeso sopra la porta scricchiolante tintinnò non appena entrai. L'odore di carta mi invase e mi sentii immediatamente meglio. Respirai a fondo, lasciando che il nodo allo stomaco che avevo da tutto il giorno mi si sciogliesse per lasciare spazio ad una innata sensazione di pace interiore.
Mia madre era dietro al bancone e stava servendo una signora. Una donna sulla quarantina che cercava un libro di cucina per le feste natalizie da regalare alla propria madre..
Amavo venire in libreria. Era il mio paradiso: Non dovevo mettermi alla prova, non dovevo dar retta a nessuno. L'unico posto dove tutti i miei sogni prendevano vita.
La mamma non lo sa.. ma tutte le notti, quando non riesco a dormire è qui che vengo a rifugiarmi fino alle prime ore dell'alba. L'odore della carta, vecchia e nuova, è l'unica cosa che mi rassicura..
"Come va il lavoro? " Chiedo a George, che è arrampicato su una delle scalette scorrevoli che girano attorno alle pareti del negozio. Mi fa un cenno di saluto sorridendo.
"Abbiamo venduto si è no una decina di libri in tutta la giornata.."
George era un dipendente di mia madre, si era appena laureato e, in mancanza di un altro lavoro, l'aiutava nella gestione con gli affari burocratici e tutta quella roba di cui lei non capiva nulla.
Ogni tanto, quando non c'è mia madre a tenerlo a bacchetta, George si mette a suonare la chitarra. Lui non lo sa, ma mi piace molto accovacciarmi sull'economica moquette marrone e curiosare nello scaffale di libri d'arte mentre lui prova e riprova i suoi pezzi..
Mi morsi il labbro inferiore
"Beh, è sempre meglio di ieri." Cercai di sembrare ottimista, ma non lo ero.. il negozio andava sempre peggio. Questa cosa mi preoccupava molto più di quanto pensassi.
"Io invece credo che tua madre abbia intenzione di vendere.."
Inarcai un sopracciglio. "Eh? " forse avevo capito male.
"Mr Greys è stato qui sta mattina, e a giudicare dal tempo che sono stati chiusi in ufficio, o hanno fatto una lunga e sana scopata, o tua madre ha davvero deciso di prendere in considerazione la sua offerta.."
Prese un libro con delle incisioni inserite tra le pagine e comincia a sfogliarlo per controllare che non manchi qualche pagina. Poi lo sistema accuratamente al suo posto. "Ora.. non so.. io non conosco gli hobbie di tua madre, ma non mi sembra il tipo che si mette a fare erotismo sul posto di lavoro. . Quindi.."
"Avrei preferito l'erotismo a questo punto! " mormoro facendolo scoppiare a ridere.
"Smettila! Non ci trovo nulla di divertente! Lo rimproverai. "Mia madre non può vendere la mia libreria a quel pazzo maniaco! Hai idea di quanti anni di storia ci siano qui dentro? Non permetterò mai che diventi uno stupido albergo di lusso! "
" beh.. allora trova un modo per pagare l'affitto perché con quello che guadagniamo a malapena riesco a pagare quello di casa.
Intervenne mia madre alle mie spalle una volta che si fu liberata della signora che stava servendo.
" potrei fare il doppio turno al K-coast. "
"Ah si? E quando troveresti il tempo per studiare? "
Sospirai.. Sapevo che questa situazione non poteva essere definitiva. Ma non vedevo altra via d'uscita.
la porta si aprii tintinnando. Pierre entrò sorridente accompagnato da mio fratello completamente sudato e con i pattini in mano.
"Potevi trattarla meglio. " si lamentava Pierre " credo che hai perso la tua partner "
"È una sfigata! Voleva solo stuprarmi, di pattinare con me non gliene fregava proprio niente"
"vedo che avete passato un pomeriggio intenso " sorrise mia madre.
"Oh Buona sera Anne " la salutò Pierre un po' in imbarazzo. "George..."
I suoi occhi incontrarono i miei e mi sentii avvampare. Perché doveva sempre guardarmi in quel modo?
"Hai caldo tesoro? Sei tutta rossa." Notò mia madre, facendomi avvampare ancora di più.. perchè non stava mai zitta?
Le lanciai un'occhiataccia..
Volevo sotterrarmi..
Senza dire una parola, girai i tacchi e mi diressi sul retro, dove stavano le scale che conducevano al mio appartamento.
"Mi stai evitando? "
tutto il mio corpo ebbe un brivido al suono della sua voce.
"Sto solo andando a fare una doccia. Non gira tutto intorno a te Pierre..." lo snobbai senza voltarmi e continuando a salire le scale.
"Ne sei davvero convinta Ella? " mi voltai. Lo guardai mantenendo il suo tono di sfida.
"Cosa vuoi da me? Perché non mi lasci in pace? "
"Sono convinta che tu non lo voglia veramente. " cercava di risultare il più neutro possibile, eppure non poté evitare di lasciar trapelare la tristezza e la delusione nella sua voce..
"Ma che ne sai tu di quello che voglio io? Sei comparso nella mia vita così dal nulla e pretendi chissà cosa.. ma perché non scompari? Io non so chi sei e non ho neanche tutta questa voglia di saperlo! " Salii di corsa le scale e mi chiusi alle spalle la porta della mia camera. Mi lasciai cadere contro il muro, lasciando che le lacrime mi annebbiessero la vista. Cosa cavolo mi è preso?

MémoireWhere stories live. Discover now