Licenziata.

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Midhi ritorna dopo mezzogiorno più nervoso e agitato del solito..
"hai visto? È più nero del fumo che esce dalla marmitta della mia auto!" Sussurrò Wendy facendomi sorridere, mentre affrettandosi a preparare un frullato per un cliente, lo guardava rinchiudersi in ufficio.
"Prevedo Guai. " borbottai.
Continuavo a controllare il cellullare nel caso in cui mio fratello si fosse deciso a richianare, ma purtroppo non avevo sue notizie dal giorno prima e il suo telefono risultava semore irraggiungibile. Costringendomi a non pensare sempre e solo al peggio, rimisi in tasca il cellulare e prestai la mia attenzione su una signorina tutta in tiro che continuava a guardarsi in giro in una maniera tanto ossessiva che sembrava quasi avesse paura della sua stessa ombra.
"Prego.." mi sforzai di sorridere.
"Come posso aiutarla? "
Lei mi squadrò dalla testa ai piedi prima di poggiare lo sguardo sulle mie mani..
"Se le è lavate? "
"Eh? " chiesi incredula
"Le mani.." ripetè lei. "Se le è lavate? "
Alzai gli occhi al cielo. Certo che di persone strane se ne incontrano parecchie lavorando in un bar.
Wendy scoppiò a ridere e io gli diedi una gomitata scherzosa, ma devo ammettere che la cosa divertiva anche me! 
"Sì. Signorina. Ma se ci tiene me le posso lavare davanti a lei. Così non ci sono problemi! "
Seguendo la regola del cliente che ha sempre ragione, mi risciacquai le mani sotto il getto dell'acqua corrente e mi preparai a ricevere l'ordine. Preferivo di gran lunga la sala. Il bancone era più stressante di quanto si possa pensare.
"bene.. gradirei un filetto di pane di segale con senape e una lattina di Coca-Cola e se possibile anche uno di quelle tortine al cocco di cui si parla tanto.."
Sorrido e preparo il tutto in un vassoio. Stavo giusto per prendere la torta dal frigo quando Midhi mette la testa fuori dalla porta del suo ufficio.
"Ella ho bisogno di parlarti."
Brutto segno.
Wendy mi lancia un'occhiata veloce e si affretta a prendere il mio posto.
"Se hai bisogno chiama.. lo faccio a fette! "
Alzai nuovamente gli occhi al cielo.
Quando entrai nell'ufficio fui pervasa da un coniato di vomito.
L'aria viziata che sapeva di rinchiuso era sopraffatta dall'odore del tabacco e di qualcos'altro. La sua figura era avvolta da una fittissima nuvola di fumo.
"Chiudi la porta e siediti. "
Obbedii.
"Ho bisogno di te per il turno dalle 23 in poi. Sta notte! "
"Ma dalle 23 in poi.. un'altra bisca clandestina? "
Per me questo tipo di serate erano un vero e proprio incubo. La maggiorparte dei clienti erano in un'età piuttosto avanzata che un bicchiere e una partita dopo l'altro si ritrovavano ad essere più di là che di qua. Molte volte mi è capitato di dover rimettere a posto qualche mano troppo lunga, ma sapevo che se volevo tenermi il lavoro non potevo far altro che assecondare il volere del cliente. Fino ad ora mi è sempre andata bene però..
"Uno dei miei clienti più facoltosi ritiene che la tua presenza gli porti fortuna.. non so se mi spiego.."
Scossi la testa preoccupata.
Lui sorrise malizioso " vedila come una ridefinizione delle tue mansioni. Se vuoi. Ti ho dato questo lavoro e mi aspetto che tu mi dimostri un po' di gratitudine rendendo felici i miei clienti.. mi segui Ella? "
Rimasi à bocca aperta. Mi stava offrendo un extra per Sesso? O era solamente una mia impressione? 
"Per chi mi hai preso? Non mi paghi per fare la poco di buono con i tuoi clienti! Sono qui per fare la barista! " sbraitai, meravigliandomi io stessa per il tono di voce troppo alto. 
Midhi mi guardò. Lo sguardo severo e minaccioso.
"Cosa hai detto?"
Un brivido freddo mi attraversò la spina dorsale.
"Che.. che.. non sono pagata per fare la.. poco di buono! "
Sbatté con forza una mano sulla scrivania facendomi sobbalzare.
"Sei una tale cacasotto lo sai Ella? Non solo ti ho dato un lavoro raccogliendoti dalla strada mentre ne tu ne tua madre avevate un soldo! Hai anche il coraggio di lamentarti? Sei una tale nullità!"
L'adrenalina comincia a scorrermi nelle vene! Non ne potevo più di tutta quella merda.
Mi alzai e smanettando con il nodo dietro la schiena, mi tolsi il grembiule tirandoglielo addosso non appena lo ebbi sganciato.
"La nullità se ne torna per strada! Non sono disposta a sentire una sola parola in più!"
Lui scoppiò a ridere.
"Stai scherzando vero?" Rise più forte "non potresti vivere neppure una settimana senza questo lavoro ora che tua madre ha venduto quello schifo di catapecchia che chiamava libreria. "
Strinsi I pugni. Dovetti modermi la lingua per non saltargli addosso e tempestargli la faccia di sberle.
"Non ho bisogno del tuo aiuto sporco bastardo! "
Girai i tacchi e uscii ignorando la sua risposta.
Quando uscii Wendy era sommersa dai clienti. Era l'ora di pranzo.. come al solito non c'era neppure il tempo per respirare. Nonostante avessi davvero infinitamente bisogno di un abbraccio o anche solo di una parola di conforto non potei far altro che prendere le mie cose e uscire.
Dall'occhiata che Wendy mi lanciò sulla soglia, capii che aveva capito e mi sentii una merda. Perché in fondo Midhi aveva ragione. Senza questo lavoro non avevamo più entrate. Riuscire a mantenerci sarebbe stato più difficile di quanto potesse sembrare. Ma tutto pur di non abbassarmi al livello di quel bastardo!

MémoireWhere stories live. Discover now