Trovata!

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Ancora una volta si avvicina a me. Tanto vicino da poter sentire il calore del suo corpo contro il mio. Una lucina rossa alle sue spalle attirò la mia attenzione.
"Daemon.."
"Che c'è? " chiese senza togliermi gli occhi di dosso.
Non ebbi neppure il tempo di rispondere che un rumore assordante mi perfora i timpani 
"Ma che diamine sta succedendo? " urlai
Era scattato l'allarme antincendio.
Daemon imprecò e mi prese per mano.
"Corri! Se ci beccano è la fine!" Ci mettemmo a correre,eravamo quasi arrivati alla porta quando si aprirono le catarratte e una pioggia gelata ci inzuppò piombandoci addosso come una cascata.
Daemon rise forte mentre io strillavo.
"Oddio! Fa freddissimo! " si fermò di scatto, si voltò e mi tirò a se. In un istante mi ritrovai inaspettatamente contro il suo corpo muscoloso. Sorrise, mi cinse la vita con un braccio, si chinò e mi sollevò in aria, caricandomi sulle sue spalle. 
"Sei lenta zuccherino! " agguantai il retro della sua felpa
"Mettimi giù figlio di.."
"Aspetta" scattò ridendo verso la porta che dava sulle scale, stringendomi per i fianchi. A ogni passo gli sobbalzavo sulla spalla tra una minacciò e l'altra di fargli del male fisico.
Lui mi ignorava, limitandosi a ridere. Un professore stava venendo verso di noi e a giudicare dalla sua espressione e dalle sue imprecazioni, sembrava infuriato. Ci infilammo in una delle aule vuote sperando di non essere beccati. 
Finalmente Daemon si decise a mettermi giù lasciando che il mio corpo scivolasse sul suo. In quel momento sembravano essere un tutt'uno. Ero senza fiato.
"Sei fradicia "
"Oh.. ma davvero? " si sporse leggermente fuori la porta, per controllare che non ci fosse nessuno.
"Ce la fai ad arrivare alla macchina senza farti vedere? " mi chiese
"Perché? Tu non vieni? " Scosse la testa "devo fare una cosa." Sì mosse di un solo millimetro. Le sue mani erano ancora sui miei fianchi. I suoi occhi divennero di un blu incandescente. Sorrise poi controllò ancora una volta che non vi fosse nessuno nei paraggi e uscii di corsa.
Io fui bloccata dal bip del mio cellulare.
Sullo schermo apparve il messaggio di un numero sconosciuto. Lo aprii Trovata!  Maëva Malton à Portland. Chi lo avrebbe mai detto? Hai i giorni contati ragazzina! 
Spalancai gli occhi. Maëva. Ancora questo nome! Cosa significa tutto questo? Cosa sta succedendo?
Decisi di ignorare per adesso quello strano messaggio. Per il momento volevo soltanto uscire da qui. Mi assicurai che il passaggio fosse sicuro e scattai fuori dall'aula, giù per le scale.
Sentivo dei passi alle mi spalle, mi voltai ma non c'era nessuno.
Sobbalzai quando notai un'ombra nascosta. Sbattei le palpebre e l'istante dopo era sparita..
È solo suggestione Ella. Non farti prendere dal panico.

MémoireWhere stories live. Discover now