Bad Games

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*Due mesi dopo*


«Di nuovo?!» sbottai, mentre mi mollava i piatti del servizio buono fra le mani.

«E' stato via per due mesi, mi sembra normale che dobbiamo festeggiarlo!» sbottò ovvia, tornando a girare le verdure al curry, essendosi basata sulla cucina indiana per quella sera.

«Mamma, non è compito nostro farlo» sbuffai, rimanendo in piedi con i piatti in mano.

«Anne voleva parlarmi di alcune cose...E poi ha detto che Harry ha riportato dei regali anche per noi, perciò mi sembra giusto fargli almeno la cena» si piegò per controllare il pesce nel forno.

«Perché stai cucinando indiano se lui è andato in Giappone?» continuai a domandare, anzi, a lagnarmi.

«Ma la smetti di farmi domande?!» si voltò furiosa.

Alla fine cedetti andando in sala da pranzo per apparecchiare, notando Karen uscire dalla sua auto piena di buste fra le mani.

Scossi la testa in disapprovazione. Lavorava, certo, ma il suo stipendio non faceva nemmeno in tempo ad entrare nel suo portafoglio che già era nella cassa di qualche negozio di lusso.

Finii giusto in tempo a mettere l'ultimo piatto, che mia sorella entrò in casa senza salutare correndo dritta in camera sua.

«Karen! Ma dove corri?! Mi serve una mano in cucina!» le urlò mamma, con in mano una ciotola con dentro della pastella «Ellen, vai a vedere che sta facendo, per favore» mi supplicò con lo sguardo, tornando in cucina quando le annuii.

Forse era meglio se apparecchiavo.

«Ti prego, non dirmi che hai svaligiato Fendi» sbuffai roteando gli occhi al cielo, poggiandomi allo stipite della porta, osservandola poi più attentamente.

Aveva rovesciato tutto il contenuto delle buste sul suo letto, e in quel momento era lì a cercare qualcosa in mezzo a quel caos appena esploso.

«Che fai lì impalata!?! Aiutami, no?!»sbottò, notando essere rossa in viso.

«A fare cosa? Tra meno di mezz'ora saranno qui e tu fai casino!» la rimproverai senza andarle incontro.

«Ho perso il telefono, Ellen!» urlò alzandosi per non essere più piegata in avanti.

«E c'è bisogno di urlare così tanto? Domani vai e te lo ricompri!» sbarrai gli occhi per la sua violenza per una cosa alquanto inutile come il telefono.

«NON POSSO ASPETTARE FINO A DOMANI! IO CI LAVORO CON IL CELLULARE!» urlò spaventandomi per la ferocia che aveva utilizzato.

Mi chiesi se avrebbe reagito allo stesso modo se qualcuno mi avesse rapita e minacciata di uccidere, ma dubito avrebbe urlato in quel modo tanto.

«Lo avrai lasciato a lavoro!» urlai anche io di rimando, capendo che non si sarebbe calmata con un tono di voce comprensivo.

«NO! Quando sono andata al negozio lo avevo in mano, e anche quando sono uscita!» si mise le mani fra i capelli, piangendo disperata, mentre si metteva seduta ai piedi del letto, sgualcendo alcuni abiti sedendocisi sopra «Se non lo trovo sono fottuta» piagnucolò.

«Hai controllato in macchina?» alzai un sopracciglio, capendo all'istante che non lo aveva ancora fatto «Vado io» mormorai sbuffando, scendendo di nuovo le scale.

«Dove vai anche tu?!» mi richiamò mamma.

«Devo controllare una cosa fuori, torno tra due secondi» la rassicurai, uscendo subito dopo.

Aprii la portiera, piegandomi in basso per guardare sotto i sedili, e poi eccolo lì.

Karen era sempre stata maldestra, ma addirittura far finire il telefono sotto il sedile senza accorgersene era una botta dura da superare. Che fosse la vecchiaia?

Il telefono vibrò, illuminandosi subito dopo. Varie conversazioni erano attive, ma una in particolare aveva attirato la mia attenzione. Non poteva averlo fatto, non lei.

Sbloccai lo schermo, arrivando dritta sul profilo di Gemma, e scorrendo sempre più indietro le pagine, scoprii che era un piano architettato da mesi ormai.

Lo bloccai subito dopo, digrignando i denti, sbattendo la portiera dell'auto, per poi marciare in casa e filare dritta da Karen che mi prese subito il telefono dalle mani, iniziando ad armeggiarci come una psicopatica in crisi di astinenza.

«Grazie, Elly!» esultò andando verso il letto, cominciando a scrivere velocemente.

«Come-...Cioè, sei mia sorella, come ti sei permessa?!» sbottai, arrancando un po' all'inizio essendo ancora turbata.

Lei alzò lo sguardo su di me, fissandomi per pochi istanti, tornando poi a concentrarsi sul telefono.

«A cosa ti riferisci?» domandò svogliatamente.

«Al fatto che tu e Gemma parliate di me alle mie spalle!» mi alterai.

«Ma lo facciamo sempre» sbuffò una risata, guardandomi brevemente.

«No, Karen! Voi state cercando di farmi perdere la verginità con squallidi giochetti!» le urlai contro, e a quel punto ricevetti la sua attenzione.

«Hai letto i miei messaggi?! Sai cos'è la privacy?!» mi domandò retoricamente, alzandosi dal letto.

«Sì, io so cos'è la privacy! Tu no, però! E' la mia vita, lo vuoi capire, sì o no?! Lasciatemi in pace!» conclusi girandomi di spalle per scendere di sotto e aiutare ad apparecchiare, dato che mamma era lì a mettere i calici per il vino.


-Spazio a me-

SALVEE!

Allora, direi che è un capitolo di passaggio, direi proprio di sì LOL

L'ho pubblicato oggi, così almeno velocizzo un pò e non vi faccio aspettare troppo per entrare nel clou della storia - perchè so quanto sia noioso leggere certi capitoli, almeno per me...

Coomunque, pensavo di fare qualche domandina per interagire just a little bit more ;)

Quanti anni avete?

Io 20 :)


Cate Xx


S-e-x || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora