Quel ragazzo non era famoso per l'inventiva, ma sinceramente mi aveva fatto piacere scoprire che mi voleva portare al cinema.
«Tieni, prendi il tuo» mi porse un biglietto «Vuoi qualcosa da mangiare?» mi chiese mentre c'incamminavamo verso la sala, che era al secondo piano dell'edificio.
«Sì, sto morendo di fame» sbottai, deviando subito a sinistra per andare verso il bar, dove una ragazza della nostra età era lì senza far nulla, sorridendoci appena ci vide.
Harry ordinò per me, prendendo la ciotola più grande che avessero, mischiandoci dentro i pop-corn salati, quelli al burro e quelli ricoperti al cioccolato - insomma – avevamo trasformato un cibo praticamente privo di calorie in un ammasso di grassi saturi e zuccheri. Però non gli bastò, aggiungendoci anche due bicchieri di Coca Cola.
«Già che c'eri potevi prendere anche un gelato, delle merendine e patatine fritte» lo derisi, tornando sulla retta via, e intanto che lui si risistemava il portafoglio nella tasca posteriore dei jeans, io reggevo l'enorme cilindro pieno di schifezze.
Eravamo finalmente arrivati in sala, e all'improvviso un tuono rimbombò ovunque. Non eravamo in tanti, anzi, eravamo noi due, due ragazzi più avanti, e quattro anziani più indietro, ma comunque sobbalzammo tutti, nessuno escluso, anche Harry.
Al cinema non c'erano finestre, ma quel tuono doveva essere così vicino che era inevitabile sentirlo.
«Vieni, mettiamoci lì...» mormorò poggiandomi una mano sulla schiena, mentre seguivo le sue istruzione, mettendoci nel bel mezzo della sala.
Erano i posti migliori a mio parere.
«Che film è?» gli chiesi, prendendo dalle sue mani il biglietto che l'uomo ci aveva taccato, leggendo il titolo.
Fissai il titolo, poi lui, poi di nuovo il titolo, poi ancora lui.
«Che vuoi?!» domandò brusco, con in bocca i pop-corn mischiati.
«Mi hai portata a vedere "Suicide Squad"?» alzai un sopracciglio.
«Non ti piace?» chiese senza interesse, ma ci tenni a rispondere lo stesso, anche se sapevo molto bene che non mi avrebbe ascoltata.
«No, anzi, ma con questo tempo mi mette ansia» mi morsi il labbro inferiore, ma come previsto non mi guardò nemmeno.
«Dio, quanto è bello» mormorai frustrata, mentre un Jared Leto stile Joker appariva sul grande schermo.
«Trovi davvero che sia bello?» si girò verso di me, con ancora in grembo la ciotola mezza finita dei pop-corn ormai freddi.
«Sì, insomma. Ha un corpo mozzafiato e poi-...» mi bloccai nel momento esatto in cui l'intera sala cadde nel buio più totale, sentendo poi le urla di uno del gruppo degli anziani, dietro di noi.
Sentii Harry muoversi bruscamente, e un secondo dopo mi strinse a se, sapendo che io al buio diventavo una bomba ad orologeria, rischiando anche di correre e ammazzarmi sulle scale, pur di avere della luce.
«Che succede?!» mormorai, nascondendomi il più possibile fra le sue braccia.
«Non lo so...Ci sarà stato un cortocircuito» ipotizzò.
La porta alle nostre spalle si aprì, fuori era ormai buio, ma intravidi lo stesso gli alberi piegarsi fino allo sfinimento attraverso le finestre che erano sul corridoio.
Uno della sicurezza, entrò lì con una torcia, illuminando i volti di ognuno di noi, completamente girati per vedere chi fosse.
«C'è stato un black out. Mantenete la calma e seguitemi, vi porteremo in un sala più coperta» ci avvisò alzando la voce.
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S-e-x || Harry Styles
FanficTRATTO DALLA STORIA: " «...E' un'imbranata, non sa qual è la differenza fra "karma" e "kamasutra"!» tutti e tre si misero a ridere guardando me, sempre più nera dalla rabbia. «Guardate che sono qui anche io!» sbottai, alzando in aria la mano sventol...