37. Segreto

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PorcaTroia Andrà tutto bene.
Io e Liam ti aiuteremo con le cure.
Ok?

Louis_Tomlinson Non sto per morire, Zay. Il medico mi ha detto che sto bene, la malattia non si è ancora espansa nelle arterie, va tutto bene!

PorcaTroia Senti, che tu soffrissi di una malattia al cuore era una cosa che non mi sarei mai aspettato. In tutti questi anni non ce ne hai mai parlato, e poi io ti portavo sempre l'erba, capisci che mi sento in colpa?

Louis_Tomlinson Non è colpa tua.
Tienilo a mente.
Zayn, ci sentiamo domani.
Domani mi devo svegliare presto visto che Harry viene a casa mia, gliene parlerò.

PorcaTroia Pensi che lo accetterà?

Louis_Tomlinson Dovrà per forza, se vuole impegnarsi con me.

Louis quella mattina si alzò con un groppo alla gola. Era stanco, più del solito. Il suo segreto non era più un segreto, ormai lo sapevano tutti, tranne Harry. Quel giorno era il grande giorno. Doveva dirglielo, doveva per forza. Louis si diresse nella sua cucina e si preparò la colazione, cappuccino e biscotti, e dopo essersi lavato i denti, aveva preso una pasticca che avrebbe alleggerito il peso al cuore.

Harry sarebbe arrivato da un momento all'altro, quindi si vestì, indossando dei pantaloni neri attillati e una maglia bianca che avrebbe risaltato i suoi piccoli pettorali. Si era sistemato i capelli, per apparire più bello agli occhi del ragazzo che amava.

«Sembri nervoso?» disse Harry, sedendosi sul letto di Louis.
«Ehm, sì, un pochino.» ammise il più grande, cercando di introdurre il discorso. «Ho bisogno di parlarti.»

Harry, vedendo il ragazzo in un'agitazione per lui ingiustificata, si alzò e cinse i fianchi di Louis con le sue grande mani. Era entusiasta, poiché pensava che quello sarebbe stato il momento giusto in cui glielo avrebbe chiesto, ma Louis, quando sospirò quasi abbattuto, porse la sua mano sul cuore, come ultimamente faceva, d'altronde. Era un vizio che aveva, quando il nervosismo lo sovrastava, metteva la mano sul petto e si rilassava sentendo il suo battito cardiaco. Harry aggrottò la fronte, quasi spaesato, allora si strinse ancora di più al ragazzo liscio e «Cosa devi dirmi?».

Louis Tomlinson Gliel'ho detto.

Liam Payne E..?

Louis Tomlinson È appena uscito di casa, è incazzato nero.

Liam Payne Arrivo fra cinque minuti.
Non fare cazzate.
Che stai facendo?
✔️Louis Tomlinson ha visualizzato.

Harreh Tu lo sapevi?

Biondo Cosa?

Harreh Di Louis, Niall.
Tu lo sapevi già che soffriva di dislipidemia?

Biondo Avevo trovato le sue pasticche in bagno quando ero venuto per il matrimonio, l'ho saputo per puro caso, Harry.

Harreh Non me l'hai detto. Cazzo.

Harry era rientrato in casa all'una di notte, si era divertito bevendo alcolici al pub vicino alla casa di Gemma.
Traballava, e facendo un passo sbagliato, aveva fatto cadere il vaso della sorella, frantumatosi in mille pezzetti. Gemma corse subito all'ingresso della casa, con il cuore che batteva a mille, vedendo il fratello accasciato all'angolo del salotto.
«Hey, che ti è successo?» chiese la sorella, alzando la voce.
«Mi ha mentito, m-mi ha mentito.» Gemma non capiva di cosa stesse parlando, aggrottò la fronte a quell'affermazione, per poi abbandonare le proprie braccia sul grande corpo del fratellino.

Harry, in mente, aveva ancora la conversazione che aveva fatto con la madre, subito dopo la rivelazione di Louis.

(flashback)
Anne era sdraiata sul lettino dell'ospedale, che emanava ormai un odore disgustoso. «Mi spieghi perché piangi?» chiese poi la donna, con una voce un po' affaticata.
Harry aveva le dita delle mani intrecciate a quelle della madre, sfortunatamente sudavano freddo, quindi Anne percepì subito che c'era qualcosa che non andava.
«A-anche lui ha una malattia al cuore, mamma. Me l'ha detto prima. Ora capisco, capisco perché mette sempre la sua mano sul petto, adesso capisco perché ogni volta, vaga il discorso quando voglio parlare di te, ora capisco, evitava di parlare della tua malattia, perché anche lui sta male. Mamma, mi ha mentito. I-io, io non voglio perderlo. E non voglio perdere te.» Harry si abbandonò sul lettino, bagnando i molteplici tessuti con le sue abbondanti lacrime. Anne, lo accarezzò sulla schiena, proprio come quando era un bambino, riusciva a tranquillizzarlo anche con un tocco.
«Amore mio, io lo so, lo so che ami Louis. Ma cosa ci fai qua? Sei scappato da lui? Sei scappato perché hai paura di affrontare la realtà? All'inizio anche io avevo paura, Harry, ma con il tempo sono riuscita ad accettare quello che è il mio debole cuore, io sono una donna vecchiotta ormai, e quando ero giovane, quando avevo la tua età, amavo così tanto tuo padre, ma ho dovuto fare la stessa cosa che ha fatto Louis. Gli ho mentito spudoratamente, dicendogli che ero sana, ero viva. Ma quando mi venne uno di quegli attacchi pericolosi per la mia salute, lui riuscì a capire tutto, tu eri ancora dentro di me, ed era scappato, scappato perché non voleva affrontare una moglie con una malattia al cuore, e i due suoi figli, più belli che mai.» Harry si stava asciugando gli occhi dalle lacrime, fino a quel momento non voleva sapere cosa avesse motivato suo padre a scappare dalla sua famiglia, ma lì, piangente e dolorante, aveva capito tutto. «Ritorna da lui, non fare come tuo padre, che è scappato, senza più tornare, quello che mi ha fatto, ha aumentato la mia ansia, ha aumentato solo la probabilità che io muoia sul colpo, non fare la stessa cosa che ha fatto lui. Tu ami Louis, vai da lui, amore. Vai da lui.»
(fine flashback)

Harry aveva pensato molto a quella conversazione, sapeva che l'alcool non avrebbe aggiustato nulla, solo le parole ed i gesti lo avrebbero fatto. Quindi, non voleva rinunciare al suo vero amore, non l'avrebbe fatto, perché lui lo amava. Lo amava sul serio.

Sapeva cosa fare.

Mio Riccio Louis?

Miei Occhi Blu Harry...

Mio Riccio Domani andiamo dal dottore di mia madre, ti vengo a prendere la mattina. Resterò a casa tua per un po'. Ti darò anche un po' di soldi, se necessario, per la casa.

Nasl? (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora