Chapter 15

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-Ti amo,- mi disse. Ero certa che il mio cuore si fosse fermato,pur sentendo il mio battito accelerare. Le sorrisi. Sono davvero pronta a dirle lo stesso?

-Ti amo anche io,- le risposi senza pensarci troppo e le sue labbra si ripiegarono verso l'alto,mostrando le piccole fossete ai lati del viso.

-A questo punto non mi importa della gamba ora che tu sei qui con me,-

Le saltò il cuore dal petto a quelle parole. Come posso essere così fortunata ad averti.
-Sei veramente certa di volerla amputare?- le chiesi. Ci fu una breve pausa e lei evitò il mio sguardo,fissando la sua gamba che ben presto non sarà più lì.

-Non si torna indietro,- mi rispose,cercando di suonare fiduciosa ma c'era una piccola incertezza nel suo tono di voce,che certamente io notai subito.

-Karlie,guardami,-

Le spostai il viso per guardarmi negli occhi e li vidi pieni di insicurezza e tristezza. Le accarezzai gentilmente la guancia,sfiorando le sue lentiggini.

-Andrà tutto bene,- la rassicurai,e emise un suono di tristezza,scossando il capo ed evitando di nuovo il mio sguardo.

-Deve andare tutto bene,- ripetei,sottolineando la prima parola. Andrà tutto bene,vero?

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-C'è la possibilità di morte in questa operazione,ne è al corrente vero?-

-Certamente,dottore,-

E con questo lasciò la stanza,lasciandoci sole ancora una volta. Le mani mi tremavano ed erano sudate. La mia mente correva da tutte le parti con pensieri orribili su quello che le potrebbe succedere. Lei,al contrario,mi sembrava spensierata e gli occhi non vagavano per la stanza come facevano i miei. Emanavano un senso di sicurezza e responsabilità,mentre i miei si poteva dire che erano governati da sola e unica paura.

-Ho paura,- disse dopo qualche momento. Mi colse di sprovvista e restai senza fiato alla sua affermazione. Dovrebbe avere paura in fondo,anche io ne avrei.

Non sapendo come risponderle,le presi le mani e incrociai le nostre dita,portandole alle mie labbra e lasciando un dolce bacio,chiudendo gli occhi al contatto e lasciando che le mie labbra le sfiorassero le dita.

-Andrà tutto bene,- le dissi ancora,ricordando le stesse parole che le avevo detto qualche ora prima. La sentì prendere un respiro che le fecero tremare i polmoni e all'improvviso,una sua mano correva sul mio fianco,sfiorandomi,fino ad arrivare al mio collo.

-Taylor,- respirò e alzando il viso vidi che aveva gli occhi di un verde più tenebroso,con una emozione che non avevo visto in nessun sguardo di chiunque altro.

Mi leccai le labbra e le premetti contro le sue,facendole emettere un gemito. Mi graffiò il collo e tratteni ogni tipo di mugolio che mi sarebbe uscito dalla bocca.

Le sfiorai le labbra con la lingua,chiedendo accesso. E quando me lo diede,questo bacio diventò un campo di battaglia,senza un vincitore. La sentì ansimare e le sue mani cercavano di alzarmi la maglietta,incitandomi di sfilarmela.

Quando me la tolsi,le sue mani trovarono subito il mio seno,e rendendomi conto di dove ci trovavamo,misi le mie mani sulle sue spalle e iniziai a fare pressione.

-Karlie,- cercava di fare resistenza contro la mia respinta,ma ora lei sembrava impotente e debole. -Non possiamo,- aggiunsi.

-Non mi importa se siamo in un ospedale,io voglio fare l'amore con te,- mi esclamò,e se non la stessi guardando negli occhi,avrei detto che era arrabbiata con me,ma invece era pura tristezza e paura.

-Anche se mi piacerebbe farlo con te,hai una gamba che deve essere operata domani,- le spiegai. Lei restò le sue mani nei miei fianchi,e in qualche modo credetti che mi aveva ascoltato e sarebbe andata a dormire. Ma non era così.

-E se fosse l'ultima cosa che facessi prima di morire?- chiese,spiazzandomi un'altra volta. La guardai,i suoi occhi erano sinceri.

-Tu non morirai domani,Karlie,- la rassicurai. Forse se lo continuavo a ripetere,sarebbe diventato più credibile,e lei magari ci avrebbe anche creduto.

-Ma,se succedesse qualcosa,e questa sarebbe l'unica occasione? Non voglio morire senza averlo fatto con te,- mi ribattè. Mi morsi il labbro inferiore e mi alzai da letto.

-Dove stai andando?- chiese.

Mi soffermai alla porta e guardai fuori dalla porta,chiudendo le veneziane e appoggiando la mano sulla maniglia,fermandomi a pensare. Non fare cazzate,Swift.

E così,chiusi la porta a chiave.

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