Chapter 26

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"Io vado al supermercato, devo passare da altri negozi e poi torno a casa. Ti dispiace stare da sola?" chiese con una faccia triste mentre si metteva il giubbotto. Al contrario, Karlie era ancora stesa confortevolmente nel letto senza vestiti, che guardava la sua ragazza prepararsi per la lunga giornata.

Karlie annuì. "Certo, io ti aspetto qui," replicò con tono dolce la ragazza, lasciando cadere volutamente il lenzuolo oltre al suo petto. Voleva stuzzicarla un po'.

"Allora io vado," balbettò Taylor, evitando il suo sguardo con guance di color rosso accesso. Si avvicinò al letto e diede un bacio sulla sua fronte. "Per qualsiasi cosa chiamami, va bene?" la avvertì, e Karlie annuì ancora una volta.

E con un ultimo bacio, Taylor uscì di casa, pronta per fare le sue commissioni.

~~~

Taylor camminava in giro per il supermercato, e si ritrovava con un senso di claustrofobia enorme. Non sapeva perché, dopo tutto quel posto era enorme, perché si doveva sentire intrappolata?

Ma il problema non era la grandezza del posto, ma il posto. Ci aveva passato anni con le sue amiche in quel supermercato, da fare shopping a comprare patatine e pizza per i loro party serali.

Quando era arrivata nel settore delle decorazioni, le sue mani iniziarono a tremare. Si immaginava ancora Cara che correva con cose stupide in mano, attirando l'attenzione dei passanti. C'era anche Lily, e Karlie. E Gigi.

Il suo stomaco le faceva male a ripensare come era morta quest'ultima. Tutte e due le sue amiche le sono morte davanti agli occhi. Una lentamente, l'altra in modo crudele. Ricordava come Gigi aveva gridato quando le corna affilate dell'animale la avevano trafitto il ventre. Ricordava il sangue che cercava di formare, i coaguli che aveva nella maglietta.

E poi c'era Cara.

Morta sotto una fottuta ala di un aereo. Taylor amava gli aerei una volta, credeva che erano magici, la facevano sentire sollevata e sopra tutto. Si sentiva potente. Ma da quando un pezzo di quella potenza aveva portato via la sua amica, o meglio, migliore amica, non voleva più salire su un aereo.

Ogni giorno si chiedeva perché la morte aveva preso Gigi e Cara, e non lei. Perché? Si chiedeva. Si sentiva in colpa per non aver potuto far niente quando loro erano morte.

"Scusa?" disse una voce di un adolescente annoiato, i suoi amichetti ridevano alle sue spalle. "Puoi spostarti? Sei qui ferma da dieci minuti e vorrei prendere quelle patatine," disse annoiato.

Taylor guardò i due ragazzi alle sue spalle, e seriamente, disse, "È mai morto qualcuno a voi caro?"

Il ragazzo rise e replicò, "Che cazzo di domanda è?"

"È una domanda come tutte le altre," ribattè Taylor. Il ragazzo smise di ridere, quando vide lo sguardo della bionda.

"No," rispose sinceramente, mentre i suoi amici continuavano a sghignazzare alle sue spalle.

"A me sì, e stavo pensando a loro. Le mie migliori amiche sono morte davanti ai miei occhi. Una sotto un'ala di un aereo. L'altra sbranata da un cinghiale. La mia ragazza ha solo una gamba, e io ogni giorno mi chiedo perché non sono morta io al posto loro. Quindi si, avevo il diritto di stare immobile a pensare a loro," disse acida, mentre si allontanò. I ragazzi continuavano a ridere, ma il ragazzo restò immobile.

Era davvero stupito da tutto questo.

~~~

Infilò le chiavi nella serratura, e quando aprì la porta, appoggiò delicatamente le sporte e le chiavi per terra, e vide che Karlie era pacificamente seduta sulla sua sedia a rotelle.

"Hey," disse, avvicinandosi a lei. Karlie le sorrise dolcemente.

"Allora...è stata una bella giornata, immagino?" disse esausta, guardando la sua ragazza dall'alto.

Karlie sorrise. "Sì! Sono caduta," disse.

Uno sguardo di panico si dipinse sul volto della bionda, e preoccupata chiese,"Cosa? Che è successo?"

"Mi sono rialzata."

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