chiamata

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Sono le 15.00, sono in camera sul letto, ho sonno, cerco di restare sveglia perché aspetto la chiamata di Josh,  non riesco a resistere le  braccia di Morfeo mi trascinano via dalla realtà, facendomi cadere nel sonno...

La canzone di Francesca Michielin Lontano, inizia a risuonare nella stanza, apro un pó gl'occhi e cerco di capire dà dove viene quella musica. Poi ricordo che è la suoneria del mio cellulare. Prendo il cellulare sul comodino,  rispondo alla chiamata senza vedere nemmeno chi è che disturba il mio sonno. 
Con voce impastata dico; "Sì?"
"Ehy Jasmine, dormivi?"
"No è solo l'impressione."
Quando mi svegliano sono capricciosa e giusto un tantino acida. Ripoggio la testa sul cuscino,  chiudo gli occhi con il telefono all'orecchio. 
"Forse ho sbagliato momento, ti richiamo dopo?"
"Nono Josh, non ti preoccupare tanto mi dovevo comunque svegliare,  solo che quando mi svegliano il mio umore non è dei migliori,  ma non ti preoccupare. Che hai fatto oggi?"
"Niente di speciale, tu?"
"Lo stesso!"
"Jas volevo parlarti di una cosa."
"Sì dimmi."
"Lo so che dopo quello che ti dirò forse mi lascerai, però..."

Vi giuro che se mi ha tradito, lo trucido. 

Mi alzo dal letto e mi metto a sedere con le gambe incrociate.
"Però?"
" Ti ricordi il mio problema?"
"Sì."
"Ecco io devo decidere se operarmi o meno. Però se lo faccio devo andare in giro con un' ago conficcato nel braccio. Mentre se non lo faccio devo continuare a prendere le medicine e soffrire in silenzio. Però non so se mi conviene fare quest'operazione"

Ciò che segue sono i nostri silenzi. 
Faccio un bel respiro e dico: "Josh io non ti lascerò perché hai un problema, so a cosa andavo incontro e ora non ho intenzioni di tirarmi indietro. Qualunque sarà la tua decisione, io ti starò accanto.  Vorrei essere lì al tuo fianco e abbracciarti per darti un po di calore, e per farti capire che io ci sarò sempre. "
"Grazie,  ho paura..."
Le lacrime iniziano a solcare il mio viso,  quel ragazzo ha così tanto dolore in corpo, che  lo ha reso freddo, insensibile...  La vita è crudele...
Faccio un'altro respiro. 
"Di cosa?"
"Che le cose vadano male, e che potrei perderti,  ma tu piangi?"
"Capito, ma che? Ho il raffreddore!"
Non posso farmi sentire fragile.

"Jas dimmi la verità, ti prego!"
"Scusa, ma ora devo andare ci sentiamo dopo."
"Tu non devi andare da nessuna parte, non vuoi semplicemente che io ti  senta piangere. Non fuggire da me."
"Okay si è vero, sto piangendo, non volevo che tu mi sentissi in questo stato."
"Perché?"
"Piango perché la vita è così crudele,  perché ci fa stare così male?"
"Non lo so, forse è destino."
"È un grandissimo stronzo allora il destino."
"Però ora non piangere, piccola"
Sorrido al suo nomignolo. 
"Mi hai chiamato piccola, haha"
"Sì perché sei la mia piccolina."
"Sisi, okay ho capito"
Ride, sentire la sua risata, mi infonde un tantino di felicità, perché sono io la causa della sua risata e del suo sorriso. Anche se ormai di sorrisi ce ne sono pochi... 

"Spero che un giorno diventeremo sdolcinatissimi."
"Ble potrei vomitare!"
"Hahah si vomiterai dolcezza per me."
"No haha non succederà..."
"Perché vorresti dire che non ti ispiro dolcezza e tenerezza?"
"Ehm..."
"Cosa?"
"Niente. "
"Dai"
"Sì, però non le dico certe cose perché le trovo vomitevoli."
"E se avrei bisogno di quelle paroline?"
"Forse le direi!"
"Allora in questo momento ho bisogno di quelle paroli dolci."
"Josh!"
"Okay, okay"

Parliamo ancora per un po del più e del meno. Quando stacchiamo la chiamata, mi avvicino alla finestra, è buio.
Ecco che il mio cervello inizia a porsi delle domande. 

Se sì opera e non dovrebbe farcela? 

Non le pensare nemmeno certe cose.

E se quando lo vedrò con quell'ago infilato nel braccio, e con tutti quei fili che si porterà dietro. Non riuscirò a guardarlo perché mi causa troppo dolore? 

Se succederà, dovrai essere forte.
Eh...vorrei che qualcuno dà lassù aiutasse quel ragazzo... già me lo immagino con tutti quei fili attaccati al suo corpo che poi dovrà portare sempre con sé.  La situazione degenererá allontanerá ancora di più le persone...

Se in questa vita il male regna, causando dolore, sofferenza, tristezza,  depressione, non immagino pensare come sia l'inferno. 

Pov's Josh

Oggi avevo bisogno di parlare con la mia ragazza. È strano da dire ancora devo abituarmi a considerare Jasmine la mia ragazza. 

La chiamo e parliamo di varie cose, soprattutto dei miei problemi di salute, lei inizia a piangere cerca di dire di tutto per non farmene accorgere. Ma io me né accorgo lo stesso,  in quel momento che ho sentito la sua voce incrinata dalle lacrime. Mi è venuto un tuffo al cuore e l'unica cosa che avrei voluto fare in quel momento sarebbe stata, rinchiuderla tra le mie braccia, tenerla lì al sicuro, avrei voluto restare per tutta la vita così abbracciati, rinchiusi nella nostra bolla d'amore e di protezione.  Ormai ho capito che se staremo insieme, niente e nessuno riuscirà a farci del male, perché noi due insieme siamo due poli opposti e insieme siamo indistruttibili.

Però questa situazione, mi fa venire sempre più voglia di allontanare le persone, forse un giorno anche involontariamente dirò o farò qualcosa che farà allontanare la mia Jasmine.

Se non farai l'orgoglioso del cavolo,  e noti che hai sbagliato puoi semplicemente chiederle scusa.

Già...

Vorrei chiudere gli occhi e svegliarmi senza nessun problema, vorrei che alla mia porta non venisse a bussare solo il dolore, ma anche una buona parte di felicità. 

La tua felicità non è Jasmine

Certo... però vorrei regalargli sorrisi non lacrime

Lei accetta le cose così come sonocerto se le cose fossero diverse,   avresti potuto regalare a quella ragazza i sorrisi che si merita.

Grazie per avermi ricordato quanto sia marcio e pessimo, dà non essere in grado di regalare un misero sorriso ad una persona.

Smettila,  di dire assurdità. Infondo tu la fai star bene più di quanto pensi. 

Spero che sia così come dici. 

È così!
...

C'è una forza più grande di noi, un qualcosa che noi non possiamo controllare.
Dicono: Il destino c'è lo scriviamo noi.
In parte si, ma ci sono cose che noi non decidiamo e non prevediamo. Accadono e basta senza un motivo ben preciso.
Forse in questa vita ci sarebbe meno sofferenza se gli angeli riuscirebbero a volare,  ma agli angeli hanno tagliato le ali, e invece di volare camminano zoppicando...

Spazio me
Spero che il capitolo vi piaccia, il fatto che Josh deve andare in giro con un ago conficcato nel braccio e che deve  portarsi tutti i fili appresso è puramente frutto della mia fantasia...

Se avete delle domande da farmi oppure se avete bisogno di consigli, scrivetemi.
Alla prossima :*

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